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MotoGP: il mercato piloti 2018

I movimenti, le voci, i rumors ed i contratti in vista della prossima stagione, in attesa del ritorno in pista ad agosto

Motomondiale 2017 – I piloti della classe regina si godono le vacanze in questa estate 2017, in attesa del ritorno in pista previsto per il 6 di Agosto. Come però per il calcio, la calura estiva spesse volte è sinonimo di lavoro per procuratori ed agenti. E’ un mercato ancora stantìo quello in vista del 2018: con i Big tutti accasati, con i fuochi d’artificio esplosi lo scorso anno, le caselle principali sono tutte sistemate in vista del 2019. Ed allora? Allora ecco che in questo scacchiere, con re ed alfieri ben saldi sulle loro selle, chi rimane a contendersi le ultime caselle?

In casa KTM la situazione sembra tranquilla e stabile. Pol Espargaro e Bradley Smith si sono sobbarcati questa nuova avventura da parte della casa austriaca, lasciando le proprie selle in tech-3. Una scelta nata dalla volontà di avere alle spalle un costruttore che, per forza di cose, considerando la gioventù del proprio progetto, fatica ancora ad essere competitivo, nonostante comunque una serie di test con tanti collaudatori differenti per cercare di accelerare lo sviluppo. Con un anno di contratto, a meno di clamorosi sviluppi, la coppia orange sarà la stessa anche per il 2018.

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Un anno di contratto che ha anche Andrea Iannone in Suzuki, ma che comunque – al netto delle dichiarazioni ufficiali – non è certo debba per forza di cose giungere a compimento. Il matrimonio tra il pilota di Vasto e la casa di Hamamatsu è stato finora molto difficile per utilizzare un eufemismo, e nonostante sia Davide Brivio che lo stesso Iannone parlino ovviamente di comunione di intenti, qualche rumors passato aveva parlato di un pensiero verso Aprilia o Ducati Pramac.

Quanto c’è di vero? Poco e nulla in realtà: Iannone presumibilmente rimarrà con Hamamatsu per due motivi: il primo, la mancanza di un’alternativa valida; il secondo, la volontà di far comunque funzionare un rapporto tecnicamente difficile. Certo è che le dichiarazioni di Schwantz non hanno reso più facile una situazione esplosiva, ma al Sachsenring l’Italiano ha dato segnali di risveglio. In tutto questo, in Suzuki attendono la crescita attesa di Rins, costellato dagli infortuni.

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Approcci si diceva per Pramac. In realtà, la compagine di Campinoti, dopo aver confermato Danilo Petrucci in veste di pilota ufficiale, dopo un corteggiamento da parte di Aprilia, sembra guardarsi intorno per sostituire Scott Redding. L’inglese sembra in uscita dal team satellite Ducati, ma per chi? Si parla insistentemente di Jack Miller che, oltretutto, dopo un primo approccio fin troppo spavaldo, con richieste economiche fin troppo elevate, dopo la chiusura de facto da parte di Honda, sembrerebbe che le richieste si siano placate.

L’aussie infatti rischia di rimanere con il classico cerino in mano: in Marc VDS, una volta confermato l’approdo del nostro Franco Morbidelli ci sarebbe ancora posto, ma l’atteggiamento un po’ troppo spavaldo e “fuori dalle righe” di Jackass e delle prestazioni forse un po’ al di sotto delle attese in questo triennio, lo hanno convinto a volgere lo sguardo altrove. Ed allora ci potrebbe essere un vero e proprio scambio, considerando come Redding possa andare in Marc VDS.

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Capitolo Aprilia: confermato Aleix Espargaro, il posto di Sam Lowes sembrava essere quello più appetibile. Il povero inglese – che di certo finora ha deluso – sembrava messo li solo in attesa di un altro pilota. Noale aveva puntato su Petrucci è vero, ma in seguito la pista di Alvaro Bautista – appetibile si ma comunque sempre un cavallo di ritorno – non sembrava scaldare troppo gli animi. Lo stesso Alvaro, forte di un inizio di stagione molto positivo con Ducati, aveva spento sul nascere certe voci, tanto da rassicurare la squadra che la prima scelta sarebbe stata quella della continuità con Aspar. Detto fatto, Alvaro è stato di parola ed ha firmato il rinnovo con la compagine di Martinez.

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Per Noale dunque non c’è fretta di trovare – eventualmente – un sostituto. Oltretutto con i big tutti accasati, si potrebbe giungere ad una soluzione di continuità, dare ancora fiducia al ragazzo inglese, allevato fin dalla Moto2 con l’anno in Gresini Racing, e puntare a sviluppare ancora una moto che inizia a mostrare sempre più la propria competitività in vista del 2019. Allora si potrà puntare al pezzo da Novanta.

Già, perchè a quel punto bisognerà valutare il rapporto tra Lorenzo e Ducati, tra Iannone e Suzuki, per ora non proprio soddisfacenti. Allora si che, nel caso, ci saranno i veri fuochi d’artificio del mercato piloti.

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