Home Moto3 Jerez, Canet “brucia” Fenati che sale secondo nel mondiale. Romano salvaci tu!

Moto3 Jerez, Canet “brucia” Fenati che sale secondo nel mondiale. Romano salvaci tu!

Canet inventa una staccata capolavoro e trionfa davanti ai 100 mila e passa di Jerez

L’antico adagio “nemo propheta in patria” non vale per i giovani leoni spagnoli che nella infuocata Moto3 di Jerez trionfano con un magistrale Aron Canet conquistando in volata anche il terzo e quarto posto con Joan Mir e Marcos Ramirez.

Dell’armata spagnola solo l’attesissimo Martin delude. L’onore degli italiani è salvo grazie a Romano Fenati, “solo” secondo per 31 “millesimini” che qui però pesano come secoli e dividono come un solco insuperabile chi vince e chi perde.

Canet, qui alla sua prima vittoria iridata, aveva già anticipato nel warm up mattutino le proprie bellicose intenzioni e con questa sua corsa da cappa e spada e con l’ultima staccata da incorniciare si fa perdonare la “cappellata” di Austin riproponendosi fra i massimi pretendenti al titolo iridata della categoria cadetta.

A dire il vero Fenati, più volte al comando della gara, aveva dato l’impressione di poter disporre del colpo di reni finale per vincere la volata da … Giro d’Italia. Così, però, non è stato, beffato dall’ultimo assalto del giovanissimo asso spagnolo.

Ciò toglie a Romano la soddisfazione di salire sul gradino più alto del podio ma non il sorriso per una prestazione maiuscola dopo il recente trionfo dell’ultimo round di Austin, due risultati importanti per la classifica generale, dove adesso, al quarto round stagionale, l’ascolano sale al secondo posto (65 punti) dietro a Mir (74) e davanti a Martin (59).

Diciamo subito che in questa Moto3 da assalti alla baionetta col colpo in canna e il coltello fra i denti, tutti meritano il plauso. Ma la legge delle corse – con il cronometro e con la bandiera a scacchi – premia chi sta davanti e punisce chi sta dietro.

Il riferimento, evidentemente va particolarmente agli altri piloti italiani, alcuni dei quali anche oggi a Jerez grandi protagonisti ma anche grandi … battuti. Il pur rimarchevole quinto posto di Di Giannantonio (+0.946), il sesto di Migno (+1.162), il settimo di Bulega (+1.417), l’ottavo di Bastianini (+1.456) lasciano l’amaro in bocca. Perché?

Perché ci vuole davvero poco per passare dal ruolo di “fenomeni” a quello di “promesse” e non sono certamente questi piazzamenti – pure conquistati con le unghie – che portano alla conquista del titolo mondiale. La classifica generale parla da sola: già detto dei primi tre Mir, Fenati, Martin, agli altri italiani serve oramai il … binocolo per vedere chi sta loro davanti. Di Giannantonio è sesto (35 punti), Migno è settimo (idem con 35 punti), Bulega è decimo (22 punti), Bastianini è undicesimo (21 punti). Tutti gli altri sono nelle nebbie.

Tutto può ancora accadere ma la piega del campionato è questa. Se nei prossimi due round di Le Mans e del Mugello non c’è una netta inversione di tendenza, il mondiale è in mano degli spagnoli e solo Fenati può salvarci.

In cronaca i dettagli della gara. Qui l’ultima considerazione riguardante le moto: ancora tre Honda ai primi tre posti. Poi la Ktm di Ramirez, a tre decimi e mezzo dal vincitore. Le moto austriache si sono avvicinate? Jerez è pista dove conta soprattutto il manico e l’equilibrio del pacchetto. E qui sta la risposta a questa domanda e non solo a questa.

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