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Dorna: MotoGP, Pay TV e Social Network

E se un giorno i social network trasmettessero le gare della MotoGP?

C’è aria di cambiamento, la pay tv come la conosciamo adesso ha i giorni contati. La Dorna ha sempre avuto paura dei video, ma non dei suoi, l’ultimo clamoroso esempio quello di Cal “Heavy Metal” Crutchlow che durante gli ultimi Test IRTA in Qatar ha pensato bene di fare un giro in pista con il suo iPhone per riprendere il tutto e pubblicarlo sul suo profilo Instagram.

La Dorna, nelle vesti della Direzione Gara, per questioni di sicurezza, questa la spiegazione, ha imposto al pilota britannico di togliere immediatamente dal suo profilo social il video incriminato. Se tutti i piloti iniziassero a fare la stessa cosa con le opportune misure di sicurezza e omologazioni varie, cosa potrebbe accadere? Forse niente, ma proviamo ad immaginare, come accade per i cospirazionisti, un altro possibile motivo dietro questa decisione, giustamente condivisibile.

pass paddock, Dorna

La Dorna perde un altro piccolo pezzo rosicchiato dal web, una nuova modalità video su cui fare cassa, per giunta diffusa gratuitamente sui social. Nessuno all’interno del circuito può fare video se non autorizzato, il che vuol dire pagare i diritti e compagnia bella, se avete tenuto in mano un pass paddock di una qualsiasi gara di MotoGP sapete di cosa parlo.

Qualche anno fa una piccola agenzia di comunicazione seguiva uno dei team più famosi del circus della classe regina. L’idea dei creativi, accolta con entusiasmo, ma che lasciava frastornati gli addetti ai lavori, era di raccontare la MotoGP attraverso il web e il “live blogging”. Parliamo di quando ancora TV e stampa la facevano da padrona, Valentino Rossi non aveva ancora un sito internet ufficiale e un giovane Jorge Lorenzo aveva appena intuito la potenza dei suoi primi cinguettii su Twitter.

La piccola agenzia di comunicazione, con il benestare della responsabile sponsoring, soleva riprendere a fine gara le dichiarazioni registrate in video dei due team manager dei piloti. Questi piccoli video della durata di 3 minuti circa venivano poi pubblicati sul sito ufficiale del team nella sezione che raccontava la gara relativa insieme a foto e testi. La cosa andò avanti per ben metà della stagione fino a che qualcuno avvisò Don Carmelo che minacciò una salatissima multa di 60.000 euro più altre pesanti sanzioni, tra cui il classico in ginocchio sui ceci e bastonate con l’osso del pata negra gran riserva. Fortunatamente lo “sforzo” del team era grosso quanto il loro e la cosa finì a tarallucci e vino, previa cancellazione dell’intera sezione video dal sito ufficiale del team. La storiella è utile per far capire meglio chi comanda in fatto di video e non si scherza.

Ma a cosa serve tutto questo pippone? E se Facebook fosse finalmente pronto alla grande rivoluzione che cambierà per sempre il panorama delle Pay TV mondiali? Vi dice qualcosa Facebook Live? Sembra che Mark Zuckerberg sia interessato a trasmetter le partite di calcio delle massime serie europee live sulla sua piattaforma, addio pay TV la vostra ora sta per suonare… Che Sky già non ne sia al corrente?

Fantascienza? No, magari una mossa per distruggere la pirateria per sempre, gratis, ma alle pubblicità ci pensiamo noi. Fantasy? Forse, ma qualcosa del genere già avviene, lo scorso anno Twitter si è accordata con la NFL per trasmettere ben dieci incontri del Thursday Night Football via streaming, insieme ai video dei momenti salienti e ai filmati Periscope realizzati dai giocatori, Cal Docet. Anche l’NBA, sempre lo scorso anno, aveva siglato un accordo simile, ma con Facebook.

Resterà solo il web? Netflix e altre piattaforme come Amazon per i film e le serie, i social, trasformati in broadcaster con lo sport live? Vedremo, se questa cosa accadrà e accadrà sicuramente, prima o poi sarà anche la volta della MotoGP, della SBK e di tutte le categorie a caduta. La Dorna sarà costretta a rinunciare ai suoi succulenti contratti televisivi sparsi per il mondo e accordarsi con un solo soggetto: Mark Zuckerberg. Di certo non si darà per vinta, ma tornando alla storiella della piccola agenzia pubblicitaria, il buon Carmelo alla fine fece i complimenti ai due giovanotti per l’innovativo modo di raccontare la MotoGP usando solo il web e i social nascenti, all’epoca la Dorna stessa ancora non ne contemplava l’uso. A buon intenditor poche parole.

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