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Superbike 2017 anno zero?

Tanti i protagonisti e gli spunti di interesse per il campionato che partirà ufficialmente la prossima settimana

Marco Melandri, Chaz Davies, Tom Sykes, Eugene Laverty. E poi Lorenzo Savadori, Nicky Hayden, Stefan Bradl, Michael van der Mark. L’obiettivo è uno solo: rubare lo scettro a Jonathan Rea, a quel nord irlandese che negli ultimi anni sembra aver giocato un po’ al gatto con il topo con gli avversari. Tanti anni a masticare amaro, poi l’occasione in verde Kawasaki. E da quel momento Johnny non ha fatto prigionieri.

Ha lasciato semplicemente le briciole agli altri. Anche quando gli altri hanno vinto, aleggiava sempre quella sensazione per cui il Re avesse concesso l’eventualità. E’ vero, Chaz Davies nella seconda metà del 2016 è stata una macchina impalcabile: veloce, bravo nelle scelte tattiche, cattivo. Ma Rea non ha mai fatto della spettacolarità la sua arma migliore nei suoi anni in verde. Una cosa è certa: ha dimostrato sempre la sua superiorità.

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Ecco, mai come quest’anno però in molti sono pronti per fare scacco al Re. La Superbike edizione 2017 potrebbe essere l’anno della svolta, del cambio di passo. C’è Marco Melandri ad esempio. Sul talento e la velocità non si discute. La Panigale avrà raggiunto lo stesso livello di Kawasaki? E poi, come sarà il riadattamento alla bagarre e alle fasi di gara del ravennate, assente praticamente da oltre un anno? In più, roba mica da poco conto, nell’altro lato del box c’è un certo Chaz Davies. Amato dai ducatisti, con Melandri è stato team mate in BMW Italia, dando diversi grattacapi all’italiano. E da quel giorno Chaz è ulteriormente cresciuto. Le rosse contro le verdone.

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Sarà una lotta tra queste due compagini? Probabile, ma sono molti i contendenti per un posto al sole. Il duo Yamaha, ad esempio. Ad Iwata la stagione del ritorno è stata piuttosto fallimentare e quest’anno si è puntato ad un cavallo di razza come Michael van der Mark. Giovane, spettacolare, veloce. Insieme al confermato Alex Lowes formerà una coppia di giovani terribili. Il nodo sarà capire quanto sia progredita la YZF R1 dopo un anno di sviluppo nei campi di gara.

Fari puntati anche e sopratutto sulla Honda che ha lanciato la nuova Fireblade SP2 con una livrea molto aggressiva. Il Toro infatti è anche figlio dell’approdo di Stefan Bradl alla corte di Ten Kate, a dar man forte ad un Nicky Hayden che punta nella sua carriera a compiere quel double – titolo MotoGP e SBK – che lo lancerebbe nell’olimpo del motociclismo. Il dubbio però è il solito: l’appoggio di HRC? Sulle carene non si è visto il logo di Tokio. E poi, a che punto di affinamento e sviluppo sarà la nuova arma di casa Honda?

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Attenzione però ad Aprilia. La casa di Noale non è tornata ufficialmente nei campi di gara, ma è come se lo fosse per struttura, assistenza e scelta dei piloti. La compagine italiana supporta quest’anno il team Milwaukee, la compagine di Shaun Mir che si è preso in dote il talento di Lorenzo Savadori, affiancandogli un Eugene Laverty che con la SBK ha qualche conto in sospeso.

Assente di lusso? La Suzuki. Ci sarà modo di vedere la nuova GSX-R1000 nel BSB ma anche nel nostro CIV. Non mancherà invece la BMW che conferma con il team Althea Markus Reiterberger e Jordi Torres, oltre a promuovere Raffaele De Rosa. In casa azzurri spazio anche ad Alex De Angelis – legatosi al team Pedercini – Riccardo Russo con Guandalini ed Ayrton Badovini. L’Italia sale in Superbike anche con Puccetti, grande protagonista con Kawasaki negli ultimi anni in Supersport, e pronto al salto con Randy Krummenacher.

Tutti pronti, tutti focalizzati. Il tempo per le chiacchiere sta terminando. Ora si fa sul serio. A partire dai test pre season in quello che potrebbe avere tutti gli ingredienti per diventare l’anno zero della Superbike.

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