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Kawasaki Z900 2017: prima prova

Adrenalinica, veloce, diretta. La Z900 è fedele alla sua natura di streetfighter, con un prezzo d’attacco. Peccato per la mancanza del Controllo di Trazione


Il vento tira forte. Davanti a noi le montagne della Sierra Nevada, imbiancate dalla neve. Il resto è un toboga desolato tra le rocce della catena montuosa, nella zona tra Alhama de Almeria e Abla.

Ci troviamo vicino a Ohanes e ogni tanto il bianco fa capolino sul ciglio della strada. Roba da Jolly nella tasca. Ma noi, quella “matta” che sbanca, la stiamo guidando. Lo sguardo proteso verso la prossima curva, la mano destra sull’acceleratore reattiva: 125 cavalli di pura potenza distillata, 98,6 Nm di Coppia che non fai nemmeno a pensar ci su che ti arriva diretta, quasi elettrica.

Aiuti elettronici? Nessuno. Vecchia scuola questa Kawasaki Z900. Eccolo il Joker, quell’arma di Akashi a cui stiamo dando del lei. E’ quasi una sfida, ed è pura adrenalina. Già perchè gli uomini in verde questo hanno voluto: una moto reattiva, veloce, immediata, divertente. La sfida alle streetfighter rivali è lanciata. Con un prezzo d’attacco: 8990 euro per la versione base, 10.080 per la Performance.

Kawasaki Z900 2017: come va


Caro vecchio quattro in linea. Era tanto che non ne avevo uno tra le mani. Sono le 10 del mattino ad Almeria quando mettiamo in moto il nostro esemplare. Lo senti che gira come un orologio svizzero. Sembra una fiera pronta a scattare ad ogni giro di manopola. Non è tanto la brutalità del suo cuore, quanto la reattività.

[rating title=”Kawasaki Z900 2017″ value=”8″ value_title=”Prima prova” layout=”left”] E’ come se qualcuno avesse messo un sensore nel nostro cervello, passando direttamente dalla manopola destra. Il budello che si snoda sulla Sierra Nevada è di quelli che fanno la gioia di ogni motociclista: tratti misti veloci, medi, curve in contropendenza contornate da paesaggi quasi da film western, e poi tornanti da raccordare. Lui sarà il nostro banco di prova. Primi chilometri in autostrada con il vento che sbatte sul corpo. Protezione aerodinamica? Nessuna ovviamente, ma è la sua natura. Però la triangolazione di questa moto mi piace: pedane un poco in avanti, ma senza risultare fastidiose, la posizione del manubrio azzeccata, ed anche la sella bassa a 795mm ci fa sentire comodi si, ma comunque protesi per quella zampata felina nella nostra mente. Anche la distanza delle leve è azzeccata, così come l’attacco.

Personalmente mi piace sentire subito il mordente, non sono un amante delle pinze spugnose. Altro punto a favore: la posizione della leva del freno posteriore. Non lo devo andare a cercare con il piede destro. Ecco, quando tutto, fin dai primi metri, sembra fatto su misura, quando una streetfighter del genere sembra come un vestito di sartoria, nella tua mente quel clic, quello scatto che ti fa dire “oggi ci divertiamo” lo puoi avvertire, sentire. Peccato solo per la sella, davvero troppo dura e forse, un poco cheap nella sua realizzazione.

Saliamo superando paesini come Istincion, Ragol e poi verso Ohanes. Seconda, terza, quarta, per poi allungare anche con la quinta. Finalmente possiamo mettere alla frusta la Z900: il quattro in linea di Akashi è poderoso. Hai coppia da vendere fin dai 3000 giri. Una schiena poderosa ma al contempo elettrica. E poi allunga bene fino a oltre 9000 giri/min. In una parola: pieno!

Perfino troppo. In un tratto misto, apro in seconda e la moto parte dietro. Graduale, non troppo scomposta certo, ma la senti che è come una belva in gabbia. Il problema è che in un paio di occasioni, quei Jolly li tiriamo fuori da sfruttare immediatamente, perchè anche l’anteriore ogni tanto vuole andare alla deriva. Non è un problema di moto quanto di gomme. Le Dunlop di serie forse sarebbero più ideali per un utilizzo turistico. Avvertiamo forse una pressione troppo elevata sia all’anteriore (2.6) che al posteriore (2.9).

Lei, la Z900, è invece sincera, schietta, diretta. La forcella lavora bene, è piuttosto sostenuta, tendente ad un setting iniziale rigido. Affonda gradualmente, poi sostiene, scaricando il peso sulla gomma stessa, anche in inserimenti in frenata decisi.

Da questo punto di vista, non posso che promuovere il mordente del freno anteriore, cosi come la modulabilità sia all’anteriore che al posteriore. Ma in realtà, è proprio tutto l’equilibrio dinamico ad essere percepibile. Il telaio asseconda molto bene ogni movimento e tutta la ciclistica – forcella e mono – lavorano armonicamente. Sia ad alte che a basse velocità la Z900 ti asseconda senza perdere l’assetto. Anche al posteriore, non perdi la linea forzando. Anzi, più la forzi più questa moto sembra venirti incontro. Vuole essere guidata cosi, anche perchè la rapportatura è piuttosto corta. Altro che sesta da “passeggio”: tira bene anche lei per oltre 4-5000 giri.

La Kawasaki Z900 la puoi riassumere così: una belva elegante. Un motore inesauribile, esuberante, roboante, con una ciclistica filante. Devi darle del lei, ma con il dovuto rispetto ti permette di divertirti fino in fondo.

Peccato solo per quelle vibrazioni che avverti intorno ai 6000 giri/min. Ma non puoi fare a meno di sorridere quando riesci a chiudere la curva di gas facendola girare come vuoi.

La Z900 è una di quelle moto che ti permette di divertirti. E’ una “matta” in un mazzo di carte perchè una moto cosi scombina i piani. Non ha controlli di trazione e questo al giorno d’oggi è da rilevare. Perchè una moto così, obiettivamente, deve avere una mano amica elettronica che ti tira fuori da situazioni in cui, con questo mezzo, ti ci puoi ritrovare senza troppi problemi. E’ un Jolly che può rivoltarsi contro e quindi va guidata con la testa, altrimenti non è per tutti. Nuda e cruda, senza troppi fronzoli. Affascinante, divertente, adrenalinica.

Kawasaki Z900 2017: com’è


Che questa 900 potesse essere una moto importante per Kawasaki lo si era intuito fin da subito, arrivati nella location del press test. Già, perchè questa cilindrata è sempre stata cara ad Akashi e, belle esposte vicino alla nuovissima versione, troviamo in prima linea anche la Z1 del 1972. Se poi volessimo fare un riferimento ai grandi appassionati di Top Gun, come dimenticare la GPZ900 R di Tom Cruise. Ecco, la ricerca della felicità passa per l’adrenalina secondo la Refined Raw della verdona che oggi punta forte al divertimento puntando poi all’evoluzione della mille.

Ecco, proprio dalla sorellona deriva il propulsore in grado di erogare 125 cavalli a 9500 giri/min, con un picco di coppia massima pari a 98,6 Nm a 7.700 giri. Cilindrata pari a 948 cc, con i pistoni che hanno una corsa di 56 mm. C’è da dire che i tecnici di Akashi hanno voluto affinare al meglio tutti i componenti (i pistoni, per dirne una, usano la stessa tecnica impiegata per la realizzazione dei componenti montati sulla H2 e sulla H2R). L’albero motore è stato alleggerito, ed è dotato di condotti di aspirazione a lunghezza differente (2 da 150 e due da 50 mm). Il risultato è quindi un’erogazione lineare, pulita. Il lavoro di affinamento passa anche per l’affinamento dell’airbox.

Dal punto di vista della trasmissione, cambio a sei rapporti molto ravvicinato, con una sesta leggermente più lunga. In Kawasaki parlano di marcia per overdrive, in realtà spinge anche quest’ultima piuttosto bene. La frizione è servoassistita con funzione antisaltellamento.
Il quattro cilindri in linea è parte stressata del telaio a traliccio in acciaio ad alta resistenza. Un telaio che pesa 13,5 kg. Nuovo anche il forcellone in alluminio pesante solo 3,9 kg. Al posteriore troviamo anche il mono posteriore con sistema Back-Link. Il mono infatti è posizionato in posizione orizzontale, ed è regolabile nel precarico e nel freno idraulico in estensione. All’anteriore invece, ecco la più classica forcella a steli rovesciati da 41 mm.

A frenare la Z900 pinze a 4 pistonicini su dischi da 300mm, mentre al posteriore ecco il singolo da 250. Elettronica? Non pervenuta.
La nuova Z900 sarà disponibile a partire da fine febbraio nelle tre colorazioni Pearl Mystic Gray / Metallic Flat Spark Black (con telaio verde), Candy Lime Green / Metallic Spark Black e Metallic Flat Spark Black / Metallic Spark Black. Il prezzo è concorrenziale: 8.990 euro f.c., che diventano 10.080 per la versione Performance con il completo Akrapovic dotato di silenziatore in titanio o in carbonio, copertura per la sella del passeggero in tinta, protezione serbatoio adesiva e parabrezza fumé. Questi ultimi, ovviamente, possono essere acquistati separatamente.

Kawasaki Z900: piace e non piace

Piace
– Erogazione e potenza del motore
– comportamento dinamico
– posizione in sella ed ergonomia
– potenza e modulabilità frenata

Non piace
– mancanza di controlli elettronici
– le gomme di serie non sembrano adatte ad un utilizzo consono di questa moto
– sella fin troppo dura

Kawasaki Z900: scheda tecnica

MOTORE
Tipo motore: Quattro cilindri in linea raffreddato a liquido, 4 tempi
Cilindrata: 948 cm³
Alesaggio x corsa: 73.4 x 56 mm
Rapporto di compressione: 11.8:1
Distribuzione: DOHC, 16 valvole
Sistema di alimentazione: Iniezione elettronica: Ø 36 mm x 4 con doppie valvole a farfalla
Sistema di avviamento: Elettrico
Lubrificazione: Lubrificazione forzata a bagno d’olio

PERFORMANCE & TRASMISSIONE
Potenza massima: 92.2 kW {125 CV} / 9,500 rpm
Coppia massima: 98.6 N•m {10.1 kgf•m} / 7,700 rpm
Consumo di carburante: 5.5l/100 km Emissioni CO2 138g/km
Trasmissione: 6 velocità
Trasmissione finale: Catena sigillata
Rapporto di riduzione primario: 1.627 (83/51)
Rapporti di trasmissione 1°: 2.692 (35/13)
Rapporti di trasmissione 2°: 2.059 (35/17)
Rapporti di trasmissione 3°: 1.650 (33/20)
Rapporti di trasmissione 4°: 1.409 (31/22)
Rapporti di trasmissione 5°: 1.222 (33/27)
Rapporti di trasmissione 6°: 1.034 (30/29)
Frizione: Multidisco in bagno d’olio, manuale

FRENI & SOSPENSIONI
Freni, anteriori: Doppi dischi a margherita semi-flottanti da 300 mm. Pinza: doppia a 4 pistoncini opposti
Freni, posteriori: Disco singolo a margherita da 250 mm. Pinza: singolo pistoncino
Sospensione, anteriore: Forcella rovesciata da 41 mm con regolazione dello smorzamento in estensione e del precarico della molla
Sospensione, posteriore: Back-link orizzontale, con regolazione dello smorzamento in estensione e del precarico della molla

TELAIO & DIMENSIONI
Tipo di telaio: Traliccio, acciaio ad alta resistenza
Avancorsa: 103 mm
Corsa della ruota anteriore: 120 mm
Corsa della ruota posteriore: 140 mm
Pneumatico, anteriore: 120/70ZR17M/C (58W)
Pneumatico, posteriore: 180/55ZR17M/C (73W)
L x L x A: 2,065 x 825 x 1,065 mm
Interass:e 1,450 mm
Altezza dal suolo: 130 mm
Altezza sella: 795 mm
Capacità serbatoio: 17 litri
Peso in ordine di marcia: 210 kg

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