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Victory Gunner by Tattoo Moto: cafè racer da 1700 cc

A pochi giorni dall’annuncio della chiusura del marchio Victory, vi mostriamo questa special che nasce proprio da una moto della casa di Spirit Lake: la cruiser Gunner. Ne vedremo ancora, in futuro?

Le ultime notizie che riguardano il marchio Victory sono tutt’altro che rassicuranti per il futuro del brand statunitense: Polaris Industries ha deciso di cessare la produzione delle bicilindriche made in USA, nate nel 1998 per fare concorrenza ad Harley-Davidson.

Nonostante il crescente impegno nelle nelle corse (Tourist Trophy e Pikes Peak su tutte) l’orizzionte di Victory Motorcycles appare decisamente cupo e poco roseo: per il momento la produzione è stata congelata ma le previsioni non fanno pensare davvero a nulla di buono.

Anche per chi ama le moto speciali, la notizia del forfait di Victory è sicuramente un duro colpo: gli imponenti V-Twin yankee, con il loro poderoso impatto scenico, sono propulsori perfetti per i customizers che vogliono costruire una special muscolosa e appariscente.

Esempio perfetto è la Victory Gunner, una grossa cruiser da 300 kg spinta da un bicilindrico da oltre 1700 cc e circa 100 cv di potenza. Anche quella delle foto, sebbene con un look totalmente stravolto, è una Gunner: sottoposta a una cura dimagrante che le ha tolto ben 45 kg, è stata trasformata in cafè racer da Tattoo Moto.

Tattoo Moto non è, in realtà, vero e proprio customizer: si tratta dell’agenzia di pubblicità che ha curato negli ultimi anni il marketing di Victory, e che si è eccezionalmente dilettata nell’allestimento della cafè racer che vedete nelle foto.

Si voleva costruire non una cafè racer in senso tradizionale, ma una muscle-bike retrò che attingesse anche all’universo brat: questa special è in effetti un vero e proprio meltin’ pot di diversi stili di personalizzazione, che però si amalgamano in maniera davvero perfetta.

Dall’universo brat-style arrivano sicuramente i voluminosi pneumatici Firestone Champion Deluxe e la sella Nitroheads che, lunga e bassa, termina in un embrione di codino.

La mancanza dei semi-manubri (in luogo di un’unità Biltwell Tracker) rende di per sè faticoso poter classificare questa moto come una vera e propria cafè racer, al di là di come i suoi creatori hanno voluto battezzarla.

Il serbatoio a goccia, chiuso da un tappo “Monza”, è volutamente lasciato grezzo e non terminato: la mancanza di finitura del deposito di carburante conferisce a questa moto un gradevole tocco da rat bike.

Il nuovo scarico 2-in-2 Cone Engineering è stato abbinato a nuovi filtri aria e collettori di aspirazione, per una miglior “respirazione” del propulsore.

La forcella anteriore, a steli rovesciati, proviene da una Suzuki GSX-R, e lavora assieme a piastre di sterzo costruite ad hoc per questa special. L’impianto frenante, moderno e con attacchi radiali per le pinze Tokiko, ha un layout a doppio disco anteriore e probabilmente proviene anch’esso da una sportiva di Hamamatsu.

La componentistica si completa di strumentazione Motogadget Motoscope Mini e specchietti Arlen Ness. L’impianto di illuminazione, invece, conta su un piccolo elemento posteriore a LED e un doppio faro anteriore che dona all’avantreno un gusto un po’ streetfighter.

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