Home MotoGP, Jeremy Burgess: “Con Rossi fino a quando si ritirerà”

MotoGP, Jeremy Burgess: “Con Rossi fino a quando si ritirerà”

Lo storico capo-meccanico di Valentino Rossi rilascia alcune dichiarazioni in vista del ritorno del campione di Tavullia in yamaha nel 2013: leggi il report.

Al termine del GP della Comunità Valenciana, Valentino Rossi chiuderà il suo deludente biennio in Ducati per tornare in sella all’adorata Yamaha YZR-M1, con la quale debutterà nel test MotoGP in programma subito dopo la gara di Valencia sullo stesso circuito. Il nove volte Campione del Mondo continuerà inoltre il suo rapporto di lunga data con la crew guidata da Jerry Burgess, un sodalizio iniziato nel 2000 con Honda e che ha portato alla conquista di sette titoli nella classe regina (di cui quattro con la M1).

In un’intervista raccolta dal solito MCN, lo storico capo-meccanico del campione di Tavullia ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni in merito all’imminente cambio di casacca e alle prospettive per la stagione 2013, nella quale Rossi si troverà come compagno di squadra il neo Campione del Mondo Jorge Lorenzo (il cui arrivo in Yamaha fu alla base del suo divorzio dalla casa dei 3 diapason due anni fa).

Come ti senti all’idea tornare in Yamaha?
“Si tratta di una questione più legata al pilota, a dire il vero. E’ ovvio che [Rossi] ha deciso di tornare perché sente di poter ottenere dei risultati diversi in Yamaha, e visto che gli hanno dato un’opportunità significa che ci credono anche loro. E’ una specie di ritorno al passato, e tutti aspettano il test di Valencia col fiato sospeso.. “

Valentino ha detto di non riuscire a immaginare di correre senza la sua ‘crew‘: vale lo stesso per te?
“Siamo stati insieme tra alti e bassi dal 2000 fino ad oggi, ed io credo che a volte nello sport c’è potenzialmente qualcosa da guadagnare quando si fa un cambiamento. Ma tutti noi abbiamo una certa familiarità con il sistema Yamaha, e con il metodo di lavoro Yamaha. Yamaha a sua volta sa come lavoriamo noi, quindi si tratta di un situazione ‘plug-in-and-play‘: ricominceremo da dove abbiamo lasciato.”

Hai mai pensato di smettere?
“Ho sempre voluto fare ciò che è meglio per il pilota. Ho sempre voluto arrivare fino al giorno in cui il pilota smette di correre, e questo è quello che ho fatto anche in passato con Mick [Doohan]. Non voglio compromettere il conseguimento dei loro obiettivi, e finchè penso di poter contribuire io sono più che felice di rimanere. Anzi, voglio rimanere. Tuttavia non credo sia probabile per me proseguire con un pilota della prossima generazione.”

Quindi, quando Valentino ha firmato, non hai mai avuto dubbi sul fatto che anche tu saresti andato con lui?
“C’è sempre un dubbio, perché riprendersi indietro un pilota è una questione complicata. Storicamente, quando dei dipendenti lasciano un posto di lavoro, non è poi sempre facile tornare indietro. Questo è un discorso che vale per tutti i settori, in qualsiasi ambito: non c’è mai una conclusione scontata. Yamaha comunque ci conosce già tutti e ci sono ancora le stesse persone lì, quindi non dovrebbe essere troppo difficile.”

Visto che conoscete Yamaha così bene, il lavoro di preparazione per il 2013 sarà più facile per voi?
“Non penso mai che il lavoro sarà facile. Conosciamo anche come funzionano le cose in Ducati, ma nel garage i sistemi e le strategie sono simili in tutti i garage in cui ho mai lavorato. Non credo che ci saranno delle vere difficoltà. Avremo a disposizione quattro test prima di scendere in pista in Qatar il prossimo anno: non voglio dire che il lavoro sarà facile, ma non sarà più difficile delle altre volte, questo è sicuro.”

Che cosa può dare Valentino alla Yamaha in questa fase della sua carriera?
“La sua esperienza. In Yamaha sono ovviamente molto contenti di ciò che lui ha fatto per loro in passato, altrimenti non saremmo nella situazione in cui ci troviamo ora, con la possibilità di tornare indietro. Ottenere conferme sia da Jorge [Lorenzo] che da Valentino sullo sviluppo potrebbe essere una mossa prudente da parte di Yamaha, visto che adesso la Honda sembra avere un piccolo vantaggio: loro due saranno la coppia più esperta in pista, e questo sarà molto importante per Yamaha.

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