Maverick Viñales, il Top Gun che ha riportato la Suzuki alla vittoria
Probabilmente vi sarete già chiesti l’origine di un nome così particolare per uno spagnolo, “Maverick”. Se non l’avete già scoperto, vi sveliamo perchè il fresco vincitore del GP di Silverstone è stato chiamato così dai suoi genitori…
Al GP di Gran Bretagna Maverick Viñales è riuscito laddove piloti come Kenny Roberts Jr, John Hopkins, Chris Vermuelen e Loris Capirossi avevano fallito, cioè portare una Suzuki MotoGP al rango di moto vincente.
Nel 2007 infatti, Chris Vermeulen chiuse effettivamente una gara in prima posizione (il bagnatissimo GP di Francia) ma si trattò di un successo dovuto più che altro alle terribili condizioni climatiche che permisero all’australiano di regalare alla casa di Hamamatsu la prima vittoria con le 4 Tempi. Nulla da togliere a quella splendida prestazione, ma si trattò di exploit inaspettato arrivato grazie alle doti da “navigatore” di Chris (vero specialista della pioggia) più che alla reale competitività della GSV-R.
Nel corso di questi anni però, la nuova GSX-RR messa in pista da Suzuki dopo la pausa di triennale, sembra essere diventata una moto matura, dopo il promettente esordio nel 2015 e gli ottimi risultati della stagione in corso: per ritrovare una vittoria “asciutta” di Suzuki nel Motomondiale bisogna risalire al lontano 2001, quando c’erano ancora le 500 2 Tempi e Sete Gibernau riuscì a portare la RGV Γ sul gradino più alto del podio al GP di Valencia.
Ma chi è Viñales, il suzukista più veloce degli ultimi 15 anni nonchè futuro compagno di squadra di Valentino Rossi? E soprattutto, perchè questo nome così particolare?
Maverick fece il suo esordio nel Mondiale con un’Aprilia 125 nel 2011, quando già si era laureato campione nazionale ed europeo della ottavo di litro. Appena 15enne, alla quarta gara di Campionato, il pilotino di Figueres riuscì a portare a casa una vittoria nella sua stagione da rookie: il GP di Francia. Ma bisogna attendere solo il tre anni per vedere Viñales trionfare tra le nuove “piccole”, le Moto3: è infatti nel 2013 che arriva il primo Titolo Mondiale in sella a una KTM RC 250 GP del team Calvo.
L’anno seguente, il passaggio alla categoria intermedia, che lo vede chiudere la stagione a podio: con le 600cc però ci correrà solo un anno, poichè arriva subito la proposta di compiere il salto in MotoGP con la Suzuki rientrante nella classe regina. Il resto è storia recente: ma da dove viene questo nome, “Maverick”, così altisonante?
Probabilmente le foto vi hanno già suggerito la risposta. Se poi siete già entrati negli “anta” beh, allora non avrete dubbi: il nome “Maverick” è un tributo ad un pilota, ma attenzione, non un pilota di moto e nemmeno… su ruote.
Papà Angel (che crebbe il figlio praticamente da solo assieme ai nonni, a causa di un terribile incidente che rese la moglie gravemente disabile) scelse questo nome in onore al personaggio di uno dei suoi film preferiti, una delle pellicole più iconiche e celebri degli anni ’80: parliamo ovviamente di Top Gun, il kolossal di Tony Scott datato 1986 e ispirato al mondo dell’aviazione militare.
Nel film, un giovanissimo Tom Cruise interpreta Pete “Maverick” Mitchell, tenente della Marina degli Stati Uniti che va a caccia di MiG sovietici a bordo del suo Grumman F-14 Tomcat: il nomignolo è preso in prestito dall’AGM-65 Maverick, missile aria-superificie adottato a partire dal 1972 da USAF e US Navy.
Il famosissimo blockbuster, reso celebre dalla colonna sonora Take My Breath Away e dai dogfight mozzafiato che vedono coinvolti i protagonisti a bordo dei loro jet, annovera tra i “protagonisti” anche una Kawasaki GPZ900R, con cui Tom Cruise insegue a bordo pista un F-14 in decollo.
Alla vigilia del Gran Premio di Aragona 2015, l’Ejército del Aire (l’aeronautica militare spagnola) ha fatto un regalo al giovane pilota della Suzuki, dando a Viñales la possibilità di diventare pilota di caccia per un giorno proprio come il suo omonimo: alla vigilia della gara, ha raggiunto in sella a una GSX-R 1000 la base aerea di Saragozza, dove è di stanza il 15° Stormo “Ala 15”.
Dopo i convenevoli di rito e il briefing tecnico, Maverick è salito su un F-18 Hornet assieme al capitano Javier Barcala, con cui ha compiuto un volo di addestramento sul cacciambombardiere di produzione statunitense (che, ironia della sorte, ha sostituito presso la US Navy proprio l’F-14 protagonista di Top Gun).
In quell’occasione, lo strano equipaggio ha sorvolato anche il Circuito di Aragon, sede della gara di MotoGP disputata da Viñales di lì a pochi giorni: a giudicare dal video realizzato durante l’evento, il 21enne della Suzuki dev’essersi divertito parecchio in… “sella” all’F-18.
Pare che durante il volo i due abbiano anche superato il muro del suono, ovviamente ad alta quota per evitare le conseguenze di un fragoroso bang sonico: uno scherzo per il velocissimo caccia, che con i postbruciatori accesi riesce ad arrivare a 1900 km/h. Moltissimo, anche per uno abituato a sfrecciare su una MotoGP.
Ora, con la prima vittoria nel suo palmares, anche la carriera dello spagnolo sembra decollare verso l’Olimpo dei Campioni della Classe Regina. Marquez, Rossi, Lorenzo sono avvisati: Maverick li ha nel mirino.