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Sinroja R3, la cafè racer venuta dall’India

Il sogno di due fratelli indiani si è materializzato dopo il loro trasferimento in Inghilterra: Rahul e Birju Sinroja hanno dato vita alla Sinroja Motorcycles, di cui vi presentiamo l’ultima creazione. Si tratta della R3, una cafè racer su base BMW R100R

La storia dei fratelli Sinroja è una di quelle che fa piacere raccontare. E’ una storia di passione e abilità, tramutate in successo da tanta dedizione e un pizzico di fortuna: cresciuti in India, Rahul e Birju Sinroja hanno amato fin da piccoli le motociclette. Il fatto di vivere in un paese come il gigante asiatico, dove la moto è vista come un semplice mezzo di trasporto, non ha frenato i sogni e le aspirazioni dei due caparbi fratelli, che fin da giovani hanno iniziato a customizzare e personalizzare i propri mezzi a due ruote.

Un primo passo verso la realizzazione dei loro obbiettivi è avvenuto quando la famiglia Sinroja si è trasferita in Gran Bretagna, dove Rahul ha iniziato a studiare ingegneria meccanica. Ma è nel 2015 che egli ha dato una vera e propria svolta alla sua carriera da customizzatore: in quell’anno ha realizzato il suo primo progetto “vero” e fondato assieme a Birju la Sinroja Motorcycles.

La prima moto ad uscire dal loro garage di Leicester è stata la Sinroja R1, una scrambler su base BMW R80 che piacque talmente a un cliente di Dubai da essere ormai finita proprio nella ricca città emiratina. Da allora, le vecchie bicilindriche bavaresi sono diventate la base preferita dai due customizer indiani, come dimostrano anche le successive R2 scrambler e la R3, cioè la cafè racer di cui andremo a parlarvi.

Al Bike Shed Show 2015 di Londra, Rahul e Birju sono stati avvicinati da un cliente -tale James- che ha mostrato di apprezzare moltissimo il loro primo lavoro. Dopo un primo incontro, James è tornato per commissionare ai due fratelli una cafè racer che diventerà proprio la Sinroja R3.

L’idea era quella di costruire una moto “cattiva” (il preciso termine usato da James…), una cafè racer con una certa dose di DNA “brat”. Nonostante la decisione iniziale di partire da una BMW R80 ex-polizia, si è subito fatto marcia indietro: gli upgrade al motore necessari a soddisfare le richieste del committente avrebbero fatto sforare dal budget, per cui si è virato su una R100 m.y. 1993, l’erede a 1000 cc della R80.

Il boxer raffreddato ad aria è stato comunque sottoposto a un fine lavoro di restauro e messa a punto: valvole, fasce elastiche, guarnizioni e altri componenti sono stati sostituiti, tanto che Rahul lo definisce ora “un motore a km zero”.

I successivi interventi sono stati quelli sulla ciclistica: una forcella di Yamaha R1 è stata scelta per equipaggiare l’avantreno, mentre al posteriore si è optato per un ammortizzatore Hagon tarato appositamente per James.

A frenare il brio del vigoroso boxerone di Monaco, un impianto frenante EBC che ha rappresentato un deciso miglioramento rispetto ai freni di serie.

Molto interessante la scelta dell’impianto di scarico: contrariamente alle consuete soluzioni che comunemente si vedono sulle cafè racer, qui si è voluto introdurre un tocco di modernità, che strizza l’occhio alle recenti supersportive.

L’impianto, costruito in acciaio inossidabile da Zorstec, conta su collettori che seguono le forme inferiori del telaio e su due aggressivi terminali sottosella, che donano snellezza e cattiveria al retrotreno.

A quanto pare i due fratelli venuti da lontano sono già al lavoro su altre quattro special, tra cui due su base Honda CB: le due “four” saranno le prime realizzazioni di Sinroja su motociclette non BMW. Nonostante il brand sia stato fondato solo nel 2015, abbiamo l’impressione che ne sentiremo parlare molto…

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Via Return of the Cafe Racers

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