Home MotoGP Le Mans, Lorenzo “re” di Francia con Rossi … scudiero. Podio storico per la Suzuki con Vinales

MotoGP Le Mans, Lorenzo “re” di Francia con Rossi … scudiero. Podio storico per la Suzuki con Vinales

Bellissima doppia Yamaha in Francia con Lorenzo che precede Rossi nella gara di Le Mans. Podio per Vinales

Toc toc: è questo il Gran Premio MotoGP di Francia? No, è la gara dei birilli. All’inizio poco più, giù Iannone, in tiro (anche troppo) nel tentativo azzardato di riagguantare in un amen il fuggitivo Lorenzo dopo aver superato il compagno di squadra Dovizioso. Poi, dopo il recupero da quasi miracolo di Rossi fino alla seconda posizione, il patatrac in simultanea di Marquez e Lorenzo. Colpa delle solite gomme? Che succede? Niente. Chi sbaglia paga.

E chi, oltre a non sbagliare, fila come un Freccia Rossa sui binari, vince e s’invola in classifica generale, sempre più… primo. Parliamo di Jorge Lorenzo, evidentemente, capace di svolgere come meglio non si può il suo bravo compitino, uccidendo la corsa, dall’alto di una superiorità disarmante, in testa dal primo metro fin sotto alla bandiera a scacchi.

Chissà come sono contenti in Yamaha! Di sicuro lo sono in Ducati per lo strombazzatissimo acquisto del marocchino,pagato a peso d’oro, simpatico o meno, ma certamente piè veloce … verso il nuovo titolo mondiale. Rossi – come da copione – va a podio, un secondo gradino meritato per il gran recupero, ma pur sempre “sbiancato” (gap di 10 secondi) dal proprio compagno/nemico – come dire – una festa col sorriso a denti stretti.

Soprattutto c’è la Yamaha, ancora una spanna sopra tutti. Per Ducati la trasferta nell’Ovest francese è da dimenticare, anzi, da cancellare. Stavolta assolutamente per colpa dei suoi due piloti, evidentemente “fuori fase” anche per le questioni legate al mercato piloti. E’ il motociclismo di oggi, bellezza!

Anche Honda non ride. Con Marquez out, (lo spagnolo porta a casa 4 punti con la moto a pezzi), la Casa dell’Ala dorata raccoglie quel che può dal solito Pedrosa, spinto invano dal suo box con il cartello “Vamonos”, incapace di agguantare Vinales, al suo primo storico podio in MotoGP con la Suzuki a bocca asciutta da 6 anni.

Con tutto il rispetto, il buon e bravo Dani Pedrosa pare un limone spremuto: che serva da lezione per Yamaha, se per caso – come si dice – aveva fatto un pensierino per portare lo sbiadito non più imberbe spagnolo come compagno di Valentino?

Una citazione merita il febbricitante Petrucci, capace di non farsi superare da Barbera, un settimo posto con il peso di 38 secondi di gap. Già, distacchi abissali. Dopo i big, corsa nella corsa per gli altri, nessuno escluso. Bautista e Bradl con le Aprilia (a Le Man conta più il telaio del motore … con i nuovi attesi step) entrano nella top ten, nono e decimo, ma l’uno a 48 secondi e l’altro a 54 secondi in un circuito dove si gira sul minuto e mezzo.

Finiamola qui. Che è meglio. Il resto in cronaca.

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