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Lucio Cecchinello Racing: vent’anni tra i grandi

Il sogno del team manager ed ex pilota veneziano Lucio Cecchinello compie 20 anni: si festeggia con un nuovo logo

Il team LCR compie vent’anni, e festeggia con un nuovo logo che, in onore a questi due decenni di soddisfazioni nelle più prestigiose competizioni motociclistiche del mondo, richiama con i colori storici del team la Nike di Samotracia, dea alata della Vittoria venerata dagli antichi greci.

L’avventura del team di Lucio Cecchinello parte nell’ormai lontano 1996, quando il pilota veneziano decide di formare un team tutto suo per competere nella ottavo di litro, classe del Motomondiale in cui ha esordito 3 anni prima in sella a una Gazzaniga 125. Il talento italiano delle piccole cilindrate, divenuto ormai manager, si rivolge inizialmente a Honda, moto che gli consente, nel 1998, di agguantare il 5° posto finale nella classifica iridata, anno in cui Lucio, fino ad allora unico pilota del team “ad personam”, inizia a venire affiancato all’interno della sua struttura anche da altri corridori.

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Proprio in questa stagione, a Jarama Cecchinello conquista la sua prima vittoria nel mondiale, seguita da altre 6 nel corso della sua breve ma brillante carriera. Nel 2001, dopo 5 stagioni sulla 125 giapponese, la squadra inizia il suo rapporto con l’Aprilia, casa con cui consoliderà un proficuo rapporto e con cui approderà l’anno seguente anche nella classe 250.

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E’ proprio in questi anni che il team inizia raccogliere le prime grandi soddisfazioni, e che inizia ad affermarsi come una delle formazioni di riferimento nelle classi a due tempi del motomondiale: sulle moto targate LCR vanno alternandosi piloti che diverranno talvolta veri e propri fenomeni del circus iridato: Randy De Puniet, Roberto Locatelli, Mattia Pasini e soprattutto Casey Stoner, vero pupillo di Cecchinello, a cui il futuro campionissimo australiano regalerà il secondo posto nel mondiale 2005, classe 250.

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Nel frattempo, al termine della stagione 2003, Lucio decide di ritirarsi dall’attività agonistica e dedicarsi esclusivamente alla gestione del suo team in veste di team manager: Cecchinello appende quindi il casco al chiodo, chiudendo la sua carriera nella ottavo di litro con 7 vittorie e un quarto posto finale come miglior risultato (2001-2002), non prima però di aver conquistato il GP d’Italia al Mugello nella sua ultima stagione da pilota.
Lungimirante talent scout, e vecchio volpone nella gestione delle sponsorizzazioni, Lucio trasforma il suo team in una della più quotate formazioni private dell’intero circus: ma è nel 2006 che avviene il grande salto, che porta la Lucio Cecchinello Racing a sbarcare nella massima serie, la MotoGP, con una Honda RC211V pilotata da Casey Stoner, anch’egli esordiente nella Top Class. La stagione non è priva di difficoltà, soprattutto a causa delle numerosissime e paurose cadute dell’irruente australiano, capace di prestazioni straordinarie ma ancora in difficoltà nell’individuare il limite della moto.

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Dopo il passaggio di Stoner alla Ducati, il team LCR MotoGP ingaggia numerosi piloti nel corso degli anni, da Randy De Puniet a Stefan Bradl, passando per Carlos Checa, Toni Elias, e Jack Miller, fino all’attuale portacolori del team, il funambolico inglese Cal Crutchlow: in questi 10 anni nella massima serie del motomondiale, anni certamente non facili per i team privati, la Lucio Cecchinello Racing è riuscita a terminare tutte le stagioni disputate nella Top Ten, anche grazie alle indiscutibili doti manageriali dell’ex pilota, sempre rivelatosi capace di riempire la carena delle sue Honda di sponsor anche piuttosto… vistosi.

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Rimasto ormai uno dei pochi capaci di mantenere ad altissimo livello una struttura privata in MotoGP, auguriamo a Lucio e al suo team altri 20 anni di successi e traguardi, con la speranza che lo squadrone LCR continui ancora per molto tempo a portare in alto lo splendido sogno di una struttura tutta italiana capace, con mezzi limitati rispetto alle “corazzate” ufficiali, di ben figurare tra i piloti e le moto più veloci del mondo.

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