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Moto3: italiani protagonisti, Antonelli leader. Bis in Argentina?

I Magnifici sette italiani della Moto3 (Antonelli, Bagnaia, Fenati, Bastianini, Bulega, Migno, Locatelli) pronti a dare battaglia in Argentina

I “giovani leoni” italiani della Moto3 vogliono addirittura migliorarsi nella seconda gara 2016 del GP d’Argentina a Rio Hondo dopo il trionfo nella prima stagionale di Losail con il solidissimo Niccolò Antonelli (Honda Gresini) primo e il “manicaccio” Francesco Bagnaia terzo, capace di mettere le ali alla Mahindra, in affanno rispetto a Honda e Ktm. Non solo. Il 20enne romagnolo (di Cattolica) Niccolò e il 19enne torinese Francesco non sono due perle nel deserto bensì ammirevoli pianticelle ben radicate nel folto e pimpante vivaio tricolore della categoria “cadetta”.

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Infatti nei primi sei posti di Losail spiccano ben cinque italiani, con il 20enne Romano Fenati quarto e autore di una grande pole, il 18enne Enea Bastianini, quinto, il travolgente rookie 16enne Nicolò Bulega sesto, tutti nel fazzoletto di una volata da infarto dopo una gara infuocata. Se non fosse per l’…”intruso” sudafricano Brad Binder (Ktm) – alle spalle di Antonelli con un gap di … 7 millesimi! – gli italiani avrebbero fatto “cappotto” con gli spagnoli ex “dominatori”, salvati dal settimo posto di Jorge Navarro.

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In Qatar i “nostri” portacolori sono stati protagonisti in vetta alla classifica ma anche… in fondo. Infatti dal 20esimo all’ultimo posto troviamo ben 5 italiani con i quattro debuttanti a fondo classifica: Fabio Spirarelli 32esimo (ultimo), Lorenzo Petrarca 31esimo, Stefano Valtulini 29esimo, Fabio Di Giannantonio 26esimo e un po’ meglio, 21esimo Andrea Locatelli e più su, 17esimo Andrea Migno compagno di squadra di Fenati e Bulega. Sappiamo che una rondine non fa primavera e che in Moto3 non mancano avversari col dente avvelenato capaci di contrastare gli italiani quali Binder, Quartararo, Navarro, Loi, Oettl, Mir, Bendsneyder ecc.

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Ora, i nostri “magnifici sette” (Antonelli, Bagnaia, Fenati, Bastianini, Bulega, Migno, Locatelli) – pur molto diversi fra loro – sono in grado di competere per la vittoria di ogni gara e anche per il titolo. Sì, anche Bulega – il più giovane e meno esperto del gruppo – perché ha le qualità del vincente: la stoffa, la determinazione, il senso tattico, nessun timore reverenziale. Ma anche i “galletti” che a Losail sono rimasti nelle retrovie torneranno presto a “cantare”, a cominciare dai quattro debuttanti (Spirarelli, Petrarca, Valulini, Di Giannantonio), specie questi ultimi due e in particolare Fabio, il romanino del team Gresini, gran bel manico, su moto e team al top.

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Anche i fiori, in primavera, non sbocciano tutti allo stesso momento. Importante che i conti alla fine tornino, con i nostri ragazzi competitivi in un mondiale davvero entusiasmante, di alto profilo tecnico e agonistico. La Moto3 mantiene le promesse. Speriamo che i nostri “giovani leoni” continuino a fare altrettanto. Il motociclismo resta sport individuale, ognuno corre per se stesso e vuole vincere. Qui non c’è la “Nazionale” come nel calcio e la bandiera “tricolore” deve stimolare l’orgoglio dei nostri combattenti in pista, con la grinta necessaria, rispettando tutti, a cominciare dai connazionali e dai compagni di squadra. Anche le (sane) polemiche ci stanno. Ma le risse e il rancore no.

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