Home MV Agusta, il concordato preventivo e quelle ombre con Mercedes

MV Agusta, il concordato preventivo e quelle ombre con Mercedes

La Fiom: “il rischio di fallimento c’è. Tra Mercedes e Castiglioni non corre buon sangue. Aspettiamo l’8 aprile”. L’azienda: “MV Agusta ha deciso di preservare il suo valore, i suoi dipendenti e i suoi creditori richiedendo l’ammissione al concordato in continuità”

La situazione è chiara e, al momento, imprescindibile. Ed è un male per l’impresa tutta italiana. Perché a vedere le difficoltà di un’azienda come MV Agusta, non può che far dispiacere. Questo nonostante la stessa storia della Meccaniche Verghera sia stata purtroppo costellata da alti e bassi dal punto di vista finanziario. Insomma, un’altalena che negli ultimi quindici anni ha visto la gloriosa casa di Varese sballottata tra diverse proprietà, nonostante alcuni dei propri prodotti, considerati come punti di riferimento e precursori in termini di stile e tecnica.

Un potenziale che quindi talvolta non è stato in grado di trasformarsi in realtà consolidata. Ed il motivo è solamente uno: la problematica di non riuscire a produrre. Già perché MV Agusta non ha mai avuto problemi a diffondere i propri mezzi. Semmai la questione riguarda la difficoltà a realizzare la domanda. Motivo? La liquidità, o meglio, la mancanza di liquidità. Ed è esattamente la situazione che si sta (ri)proponendo anche ora, con il suggello di un comunicato ufficiale della stessa azienda varesina.

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Come detto però, in MV Agusta sono abbastanza abituati a vivere nel mare in tempesta. Sembrava che il nuovo corso permettesse di navigare con rotte più sicure, senza doversi preoccupare di dover veleggiare a vista. Così – evidentemente – non è, nonostante l’accordo passato con AMG Mercedes. Non è la prima volta che ci si ritrova cosi: ad inizio dei Duemila, la società era stata presa (insieme a Cagiva e Husqvarna) dai malesi della Proton, salvo poi essere abbandonata al proprio destino e ceduta alla GEVI S.p.a per un euro.

In seguito vi fu l’accorpamento con Harley Davidson. Capitali americani per MV e Cagiva, con un saldo di circa 70 milioni di Euro. Poteva essere la svolta, ancora una volta, ma tre anni dopo, ecco il ritorno sotto l’egida di Claudio Castiglioni, sempre al prezzo simbolico di un euro. Un ritorno romantico, per certi versi entusiasmante. Ma l’entusiasmo senza capitale difficilmente dura a lungo. E, nonostante la dipartita de “Il Presidente”, purtroppo deceduto nel 2011, il figlio Giovanni Castiglioni aveva approntato un piano di rilancio con investimenti e progetti di sviluppo preziosi.

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La volontà era anche quella di portare MV Agusta ad essere rilanciata e quotata in Borsa. Nuovi modelli, uno sviluppo capillare anche in termini di rete vendita: ecco quindi l’accordo con i tedeschi di Mercedes AMG che, oltre ad un investimento di 20 milioni ed un’ingresso nell’azionariato per una quota di maggioranza (al 25%), avrebbero portato anche allo sfruttamento potenziale della rete vendita di Stoccarda. Un grande colpo, a cui aggiungere anche gli ulteriori 15 milioni della Banca Popolare di Milano.

Insomma, un ulteriore passo per il rilancio definitivo. Ma la realtà – evidentemente – ha svelato un lato oscuro, non troppo chiaro. La rete vendita era ed è rimasta inadeguata, ciò nonostante l’allenza tedesca. E questo nonostante l’introduzione e lo sviluppo di nuovi modelli, con ulteriori fasce che sono state conquistate. Basti pensare alla Dragster o alla Turismo Veloce.

Oggi la verità è che MV Agusta necessita di liquidità per poter andare avanti. Cosa significa? Che nonostante il fatturato aumentato, servono soldi perché le spese aumentano i ricavi. Ecco quindi il comunicato ufficiale in cui si parla di concordato di continuità, dopo mesi in cui le voci si rincorrevano su problematiche con i fornitori. E la questione è piuttosto chiara: i 100 milioni di fatturato sono veri, cosi come i 27 di capitale sociale, ma al contempo anche i debiti che arriverebbero a circa 40 milioni. Cosa significa Concordato preventivo? Altri non è che una procedura che un debitore può ottenere qualora abbia dalla sua dei requisiti di fallibilità previsti dall’articolo 1 della legge sulla fallibilità. In parole semplici, si ricorre a tale procedura per cercare un risanamento anche parziale, o attraverso la continuazione dell’attività, oppure con la cessione ad un soggetto terzo.

la volontà di aumentare il capitale e le proprie quote, da parte di Mercedes, c’era pure, ma al contempo c’è stato lo scontro con la presidenza italiana

Ed allora la domanda sembra quasi scontata: quale sarà il comportamento di Mercedes AMG ? La casa tedesca non ha venduto la propria quota ma non ha voluto anche aumentare la quota parzialmente con un aumento di capitale, ne rifinanziare con capitali freschi. O meglio, la volontà di aumentare il proprio capitale e le proprie quote c’era pure, ma al contempo c’è stato lo scontro con la presidenza italiana, non disposta a cedere troppe quote e conseguentemente a perdere il controllo sulla propria azienda.

Ed allora? Allora è probabile che dietro tutta la questione vi possa essere ora una volontà da parte tedesca di attesa e aspettare l’eventuale degenerarsi della situazione, e ritrovarsi eventualmente in una situazione di fallimento (qualora i piani di risanamento non vengano accettati dai fornitori entro giugno) per poi poter subentrare prendendo il comando. Magari sempre tirando fuori quel simbolico euro che nel passato, in casa MV Agusta, è stato visto circolare più di una volta.

Un peccato vedere ancora una volta un’azienda capace di sfornare piccoli grandi capolavori, ritrovarsi invischiata in queste torbide acque. Certo è che, al netto delle problematiche dell’azienda, bisognerà capire quale sarà il futuro dell’azienda varesina, non solo per tutti gli appassionati delle due ruote, ma anche e sopratutto per chi lavora all’interno della fabbrica.

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Il comunicato ufficiale MV Agusta

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Il marchio MV Agusta e l’heritage famigliare che lo ha reso di nuovo glorioso in tutto il mondo si fondano su valori come passione, motivazione, perfezione e ambizione. Sono i valori che hanno portato l’azienda a chiudere il 2015 con un fatturato di 100 milioni di euro e con una crescita del 30% in più rispetto all’anno precedente.

Le nostre moto sono diventate icone indiscusse in un mercato che ha registrato volumi non altrettanto performanti (12%). Per dare a questo successo visibilità, contenuti e il maggior potenziale possibile sui mercati emergenti, abbiamo investito oltre il 15% del fatturato annuo nel settore ricerca & sviluppo, per entrare in nuovi segmenti e garantire l’eccellenza, gli standard qualitativi e le prestazioni che ogni appassionato si aspetta Senza questi contenuti, gli investimenti e la passione imprenditoriale, il Made in Italy di cui MV Agusta rappresenta il segmento “upper-premium” nel mercato delle due ruote, non esisterebbe.

Negli ultimi mesi sono uscite, a mezzo stampa, notizie relative alla necessaria liquidità in MV Agusta finalizzata a sostenere questa crescita organica.
MV Agusta ha deciso di preservare il suo valore, i suoi dipendenti e i suoi creditori richiedendo l’ammissione al concordato in continuità che permetterà alla società di potersi ristrutturare e generare flussi positivi al servizio della crescita e dei propri stakeholders. MV Agusta è una società con un potenziale straordinario, così come ha dimostrato il trend degli ultimi 5 anni, figli di una crescita da 30 a 100 milioni di fatturato, di un’unicità nel proprio prodotto e soprattutto di un’italianità da proteggere. E’ un’azienda in pieno sviluppo, forte di un portafoglio ordini 2016 e di un backorder generato dai nuovi modelli che segna un +42% rispetto all’anno precedente, nonché dell’incremento nel retail, a Marzo, del +36% rispetto al 2015.

Negli ultimi mesi sono uscite, a mezzo stampa, notizie relative alla necessaria liquidità in MV Agusta finalizzata a sostenere questa crescita organica.

Con il coinvolgimento attivo di tutti i propri collaboratori e dei professionisti incaricati, MV Agusta ha già
identificato le linee guida di un percorso volto al consolidamento e al rafforzamento dei valori aziendali, nonché alla tutela dei propri stakeholders. Siamo convinti che – superata l’attuale crisi di liquidità – la nostra azienda recupererà la forma migliore per ottenere risultati economici tali da soddisfare le aspettative dei nostri dipendenti e dei nostri creditori.

Claudio Scarcelli – Fiom: “Mercedes propose anche l’acquisizione. Aspettiamo l’8 Aprile”

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Da un lato la comunicazione ufficiale MV Agusta, dall’altro lato della scacchiera, di questa intricatissima partita a scacchi, c’è la Fiom, la Federazione Impiegati Operai Metallurgici, che abbiamo voluto intervistare per carpire l’altro lato della luna. E’ Claudio Scarcelli che in questi mesi si è occupato della vicenda, e che ci illustra la situazione:

“La situazione ad oggi è lapalissiana: l’azienda non era più in grado di sostenere l’indebitamento con i fornitori. Non è in grado di approvvigionarsi. Gli operai sono in cassa integrazione ordinaria. Ad aprile con il concordato verranno quindi bloccati i debiti pregressi. E’ una notizia perchè quindi gli operai potrebbero tornare a lavorare. E’ la speranza che magari l’azienda – con il concordato – riesca ad approvvigionarsi, e tirar fuori i quattrini.

Il problema non è la cassa integrazione, ma se l’azienda riesca a vivere o meno. Se il concordato non regge perchè i fornitori non aderiscono alle condizioni del concordato, l’azienda va incontro al fallimento. Quando ci sarà la scadenza? A Fine giugno. Li si saprà la fine di MV Agusta.
Il problema non è con le banche, perchè da quel punto di vista stanno rispettando i tempi dei pagamenti, ma è con i fornitori. In questi 90 giorni l’azienda deve produrre un piano ed i creditori devono valutarlo. Se non approvato è fallimento.
Questi sono i fatti. Poi le variabili sono quelle che sappiamo. L’azienda aveva parlato di dover fare un aumento di capitale, l’altro ieri ci ha comunicato che non ci sarà. tra Castiglioni e Mercedes c’è un rapporto conflittuale, il problema questo.

Mercedes aveva fatto la proposta per rilevarla tutta da Castiglioni, ma lui si è opposto, vorrebbe mantenere il controllo della società, ma non è disponibile a fare un aumento di capitale, ed ha giustificato la cosa sulla base del mancato accordo con Mercedes. Uno può fare anche un aumento di capitale lui no?!

Ma Castiglioni sperava in un aiuto di Mercedes?

Il problema è che i tedeschi gli avevano detto che lo avrebbero fatto. Avevano anche proposto di prendersi il 100% dell’azienda.

L’azienda ora avrà minori esigenze di cassa a partire da quest’anno perchè comunque, si defilerà dalle competizioni, ha concluso i cicli di investimenti sul prodotto, quindi sicuramente il piano di risanamento c’è, che Castiglioni ci illustrerà l’8 aprile oltre alla situazione di oggi.

Mercedes aveva fatto la proposta per rilevare tutta l’azienda da Castiglioni, ma lui si è opposto

C’è sicuramente lo status di avere meno esigenze di cassa rispetto a quanto stato finora. Il futuro? Non mi interessa, mi interessa il presente. Siamo in una procedura, vicini ad una situazione di un fallimento, oggi. C’è il rischio di un fallimento. La situazione è grave e delicata. Questo è quanto ci è stato detto da MV Agusta, poi è ovvio che ci siano visioni diverse. Non ci è stata data alcuna risposta quando abbiamo chiesto l’ammontare della liquidità”.

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