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Bridgepoint cambia il vertice Dorna? Ezpeleta da CEO a Direttore operativo?

Cambio al vertice della Dorna. Bridgepoint avrebbe sollevato Carmelo Ezpeleta dall’incarico di CEO. Sarà Direttore operativo

La notizia che Carmelo Ezpeleta cambi ruolo, da CEO quasi “padre-padrone” della Dorna a “semplice” direttore operativo sul campo della stessa, non è un fatto privato aziendale ma riguarda il Motomondiale, in particolare la MotoGP che verrà. Poco interessa – almeno a noi – la logica del retroscenista o del gossip ma capire il “perché” di una scelta tesa evidentemente a dare prima dell’inizio della nuova stagione agonistica 2016 un segnale preciso, cioè la volontà da parte di Bridgepoint Capital (il potente fondo di investimento che da 10 anni ha in mano il pacchetto azionario di maggioranza della Dorna) di dire con questo gesto eclatante che si cambia pagina, che è l’ora di un nuovo inizio.

Non c’è dubbio che la brutta storia vissuta a fine mondiale 2015 con le astiose polemiche fra Rossi e Lorenzo e Marquez accusati dal pesarese di combine a suo danno e con una gestione casalinga della vicenda (regolamenti ecc.) al limite dello scandalo, abbia inciso negativamente su Ezpeleta cui premeva un ben altro finale di stagione con Valentino sul trono del titolo numero 10, sfumato con la ciliegina velenosa. E non c’è dubbio, soprattutto, che a Bridgepoint Capital, poco interessata alle vicende agonistiche ma molto attenta al business, siano rimasti nel gozzo i budget delle ultime stagioni, con bilanci sempre più in discesa.

Avremo modo e tempo per tornare su un bilancio approfondito del Motomondiale targato Dorna (alias Ezpeleta) dal 1992, Motomondiale totalmente stravolto sotto ogni profilo. Da campionato del mondo in mano alla FIM e alle rispettive federazioni motociclistiche nazionali con una gestione a livello di “volontariato” (moto club ecc.) si è usata la clava rivoltando le corse iridate come un calzino orientando il mondiale in una unica direzione: quella del business. La FIM è diventata poco più di un soprammobile e tutti (Case, Team, Piloti, Media) si sono subito adeguati perché la nuova gestione Dorna di Ezpeleta aveva trasformato il mondiale dal “Continental Circus” di … zingari squattrinati in un luna park luminosissimo con una torta sostanziosa (grazie ai diritti televisivi) da dividere fra tutti i protagonisti sulla base dei risultati.

Bisognava ripulire il Motomondiale (riducendolo a 3 categorie per esigenze televisive) e soprattutto bisognava puntare su un solo pilota, un super campione, una star carismatica in pista e fuori, capace di interpretare e trasmettere la nuova identità delle corse. Ed Ezpeleta – aiutato anche dalla fortuna – tira fuori dal cappello ciò che fa per lui: Valentino Rossi. Non è questa la sede per tornare sui punti positivi e su quelli negativi di questa scelta, per altro da noi ampiamente trattati in numerosi post.

Fatto sta che da 20 anni Valentino Rossi è ovunque nel mondo l’emblema del motociclismo da corsa, non solo un fuoriclasse, un mito cui tutto si deve e a cui tutti devono portare l’omaggio dovuto quale volano del nuovo giocattolo. Ma gli anni passano e – forse – è giunta l’ora di una svolta anche perché a fine 2016 non si può non escludere l’addio di Valentino dalla MotoGP. Solo la conquista del titolo numero 10 convincerà Rossi a proseguire ancora la sua avventura di pilota MotoGP. Un obiettivo non impossibile ma per nulla scontato, per non dire estremamente difficile. Una simile eventualità, cioè l’addio di Rossi, preoccupa oltre modo la Dorna, perché il castello nato e cresciuto su Rossi potrebbe crollare con un colpo mortale per il business.

Allora? Allora serve puntare su un nuovo format: si tratta di capire se si preferisce la logica del rinnovamento nella continuità o della rottamazione tout court. Non sarà, comunque, una scelta facile, né indolore. Riteniamo che non muterà la scelta di fondo effettuata proprio da Carmelo Ezpeleta. Tra sport puro, sport spettacolo e spettacolo puro la Dorna continuerà nella logica del motociclismo quale “sport-spettacolo”. In questo senso l’identità del Motomondiale, quanto meno della MotoGP non cambierà. Allora perché oggi “paga” Don Carmelo? Perché serve il segnale di discontinuità, la dimostrazione che un’epoca è comunque finita. Aspettando la prossima.

Per la cronaca, Ezpeleta ha smentito (da GPone): “Non c’è nemmeno bisogno che la smentisca, non commento cose del genere. La realtà è che non c’è nulla di vero.” Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore…

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