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EICMA 2015: intervista al responsabile del Powertrain Bosch

In occasione del Salone di Milano EICMA 2015, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Hauke Rösch, Direttore della business unit di Bosch che si occupa del programma di gestione del motore nel ramo due ruote.

Il Salone EICMA di Milano è, come ogni anno, portatore di tantissime novità e tecnologie sviluppate appositamente per rendere più sicuro, efficiente ed “eco-friendly” il mondo delle due ruote. Durante le due giornate dedicate alla stampa, abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Hauke Rösch, Direttore della business unit di Bosch che si occupa del programma di gestione del motore nel ramo due ruote.

Il signor Rösch è una grande appassionato delle due ruote e, seduti al tavolo con lui per un caffè, abbiamo approfondito le nostre conoscenze in merito alla nuova unità elettronica di controllo del motore sviluppata da Bosch e cercato di capire cosa possiamo aspettarci dalla tecnologia per il futuro delle due ruote.

Lo scorso aprile è stata creata l’unità Two-wheeler and Powersports. Quali sono i principali obiettivi di questa unità e quanto è importante questo nuovo progetto per Bosch?

Questa nuova unità è davvero importante per Bosch perché stiamo cercando di dare grande attenzione allo sviluppo di nuove attività, cercando di fornire ai clienti la possibilità di interfacciarsi con personale altamente qualificato che dedica il proprio tempo allo sviluppo esclusivo di sistemi integrati per il mondo delle due ruote.

Sappiamo che Bosch è pioniere nel mondo dell’iniezione elettronica. Quali sono i componenti più importanti dell’unità elettronica di controllo Bosch?

Sicuramente, il componente più importante è l’unità elettronica di controllo stessa, perché integra al suo interno tutti i sensori che captano tutti i segnali provenienti dal motore e li inviano alla centralina che successivamente elaborerà i dati. Ma, al contempo, sono anche importanti gli iniettori perché, anche se sono dei componenti davvero minuscoli, sono dotati di una tecnologia molto avanzata che gli consente di iniettare il carburante nella corretta direzione a favore di una migliore prestazione e di minori consumi.

Ed è per questo motivo che Bosch ha deciso di trasmettere gran parte dell’esperienza acquisita nel mondo delle auto allo sviluppo di sistemi per le due ruote, proprio perché siamo dei pionieri per quanto riguarda i sistemi di iniezione elettronica.

Quanti componenti sono impiegati nel lavoro svolto dall’unità elettronica di controllo?

Il numero di sensori impiegati nell’unità elettronica di controllo dipende dal tipo di veicolo, perché ci sono molti sensori posizionati su vari componenti del motore (come sull’albero a camme o sulla testata). Ovviamente, si cerca di investire maggiormente sui veicoli più costosi, ma anche su quelli che hanno maggior mercato, come nel caso della cina e dell’India, dove i veicoli a due ruote sono molto diffusi. Stiamo cercando comunque di “risparmiare” sull’impiego di sensori sviluppando algoritmi ancora più efficienti che andranno a sostituire il lavoro dei sensori

Quali Case e aziende hanno adottato questo progetto?

In questo momento abbiamo un gran numero di clienti sparso in tutto il Globo. La maggior parte dei nostri affari si svolgono con clienti del Nord America, certamente con l’Italia, e con molti altri produttori Europei, Indiani, Cinesi e Giapponesi.

Secondo lei, è possibile nei prossimi anni ridurre i consumi con lo sviluppo di nuove tecnologie?

Secondo me un passo enorme è stato effettuato quando si è passati dal carburatore all’impiego dei sistemi di iniezione elettronica. E questa conversione ha sicuramente aperto le porte ad altre nuove tecnologie che hanno permesso di ridurre drasticamente i consumi, permettendo inoltre alla scienza di sviluppare carburanti alternativi e meno inquinanti.

Secondo lei, quando assisteremo ad un importante sviluppo dell’elettrico in Europa?

E’ una domanda interessante. Al momento qualcosa di simile è già accaduto nel mondo dell’automobile e, come abbiamo visto, tutto dipende sempre dalle batterie. Le case devono essere in grado di fornire il giusto mix di performance e autonomia, anche se (a mio parere) sulle moto il rombo del motore è sicuramente parte integrante dell’esperienza su due ruote.

La mia opinione personale è che al momento è davvero difficile immaginare che un giorno potremmo vedere ovunque moto elettriche. Anche se il concetto di “new mobility” si sta divulgando molto negli ultimi anni e sta portando alla luce prodotti interessanti. Ma, personalmente, non riesco ad immaginare di percorrere un passo di montagna con una moto elettrica!

Come vede il futuro di Bosch da qui a 20 anni? Elettrico o a combustibile?

20 anni sono parecchio tempo… Credo che circa nel 2020 assisteremo ad una presenza mista di veicoli elettrici e a combustibile, con città dotate di nuove tecnologie e infrastrutture create per supportare l’avvento dei veicoli elettrici che saranno sicuramente impiegati per il trasporto pubblico e per la mobilità urbana in generale.

Al momento è difficile immaginare una Harley Davidson completamente elettrica, per me è davvero importante sentire il rombo del motore. Staremo a vedere!

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