Home Yamaha MT-09 Tracer: una crossover…da piega!

Yamaha MT-09 Tracer: una crossover…da piega!

Si è rivelata molto sportiva lungo il nostro test la crossover tre cilindri della casa di Iwata. La MT-09 Tracer è una moto alla quale si può chiedere parecchio in termini di sportività senza rinunciare a un buon comfort e un piacere di guida appagante.

Segmento interessante, e anche molto gettonato ultimamente, quello delle crossover, specialmente le giapponesi! Non ultima, Yamaha ha presentato a EICMA 2014 la MT-09 Tracer, un’azzeccatissima evoluzione della MT-09 (qui il nostro test), la naked che ha stravolto il mercato grazie alle sue caratteristiche e al suo rapporto qualità/prezzo.

La Tracer condivide quasi tutto con la MT-09, ma ha ovviamente una linea più slanciata e “vestita”, oltre ad una seduta più comoda e una posizione di guida più eretta per ben inserirsi all’interno del segmento crossover. Vuole essere una comoda viaggiatrice che rinuncia alla sportività, e sembra riuscirci bene!

L’avevamo già testata in precedenza, ma abbiamo preferito approfondire le nostre conoscenze sulle sue doti poiché, visto il prezzo di 9.590 euro, ha già riscosso un ottimo successo occupando il secondo posto tra le moto più vendute del 2015, segnando nel mese di settembre ben 2.451 unità vendute.

I suoi numeri vincenti? 3 cilindri, 850 cc, 115 Cv, 87,5 Nm di coppia massima, 210 Kg in ordine di marcia e consumi nel misto che si aggirano attorno ai 18 Km/l. Il nostro test si è svolto principalmente su strada, dove ci ha entusiasmati con la sua sportività e, appunto per questo, l’abbiamo voluta portare con noi in pista per giocare un po’!

Yamaha MT-09 Tracer: come va su strada

Ad essere sinceri, fin dal suo debutto, la Tracer a sempre suscitato un certo fascino, non tanto per le sue linee spigolose e quasi inedite, ma specialmente perché – conoscendo bene la MT-09 – la versione crossover della divertentissima naked tre cilindri di Iwata avrebbe tranquillamente potuto imporsi al vertice del suo segmento.

Partendo da una prima occhiata, l’attenzione ricade sul frontale che richiama (minimizzandolo) il frontale delle Fazer, qui più spigoloso e “ristretto”. Il resto è molto vicino alla MT-09 naked, ma già salendo in sella si apprezza la posizione di guida più eretta anche se non abbastanza.

Nel complesso è comunque molto più comoda, con la sella separata da quella del passeggero e posta leggermente più in alto e un manubrio molto ampio e largo che consente un ottimo controllo del mezzo in qualsiasi situazione. Il resto, su per giù, è come ce lo ricordavamo.

Agilissima nelle basse andature nel traffico cittadino così come quando la velocità aumenta nel misto stretto del passo di montagna. E’ molto reattiva, nonostante una seduta più “rilassata”, e non ha paura di affrontare una jungla urbana del calibro della Capitale.

La taratura standard delle sospensioni infatti è volta al comfort, una caratteristica che si apprezza in città ma un po’ meno tra le curve la domenica. Si può tranquillamente agire sui registri per donare all’anteriore un assetto più rigido che consente alla moto di gestire meglio inserimento e uscita grazie a un’anteriore che trasmette un feeling sincero.

Il tre cilindri non smette mai di stupire: la sua verve si apprezza tantissimo quando la situazione richiede la giusta dose di coppia (non per niente MT sta per Master of Torque). In città è preferibile utilizzare la mappa B, grazie alla quale diminuisce parecchio il fastidioso (ma leggero) on-off che si avverte alle basse velocità.

Dopo averci preso la mano, la mappa A permette di sfogare tutti e 115 i cv tranquillamente nel misto stretto, dove questa crossover giapponese riesce a sorprenderci quasi quanto la naked. Velocissima nei cambi di direzione, stabile ed efficace quando le si chiede tanto.

La Tracer si fa strapazzare parecchio, niente va in crisi, e il sistema ABS svolge il suo lavoro senza intromettersi eccessivamente. La danza tra le curve potrebbe continuare all’infinito, ma è il momento di tornare a casa passando per l’autostrada.

E’ qui che però ci accorgiamo che la Tracer non è poi così…tourer! Si, il frontale carenato, il parabrezza regolabile e i paramani fanno la differenza rispetto alla MT-09 normale, ma ci aspettavamo una protezione maggiore in autostrada dove, una volta scaricata l’adrenalina, ci si ritrova a notare con maggiore minuziosità le varie caratteristiche della moto, come ad esempio la posizione di guida non proprio così eretta e che si protrae verso l’anteriore.

Dal fondoschiena arrivano poi segnali di indolenzimento, effettivamente già in città dopo più di mezzora no-stop si avverte una certa rigidità della sella che non aiuta nelle lunghe tratte. Sono comunque piccoli difetti che vengono egregiamente celati dalla qualità complessiva della moto e dal piacere di guida che riesce a regalare, anche in compagnia di un passeggero.

Chiudiamo, come sempre, con i consumi: in città non bisogna esagerare con le “smanettate”, sarebbe inutiele e controproducente, basta semplicemente sfruttare l’ottima coppia ai bassi per superare ogni tipo di ostacolo e segnare una media di 16 km/l.

In autostrada la situazione ovviamente migliora, con consumi che si abbassano fino a sfiorare i 21 km/l, mentre nel misto stretto i consumi variano dai 15 km/l (tenendo un ritmo parecchio elevato) ai 18 km/l se ci si rilassa a godere il panorama.

Yamaha MT-09 Tracer: come va…in pista!

Eh si, suona strano lo so, però abbiamo avuto l’occasione e l’abbiamo sfruttata! Alla fine, taratura delle sospensioni a parte, la Tracer è pur sempre una scalpitante MT-09! Dopo aver irrigidito a dovere l’anteriore e indossato tuta e stivali, siamo scesi in pista all’ISAM di Anagni per capire fino a che punto potevamo spingerla.

Maledetti piolini delle pedane! Se non fosse stato impossibile rimuoverli, avremmo tranquillamente sfruttato ancor di più l’angolo di piega che si riesce a raggiungere con questa Tracer tra i cordoli. Il suo comportamento in pista è davvero divertente, permette di adottare sia lo stile “normale” che quello motard, con un grande controllo assicurato dall’ampio manubrio e un feeling pazzesco!

Certo, alle alte velocità l’anteriore (se eccessivamente piegato) perde leggermente stabilità, ma ad ogni modo la Tracer non può certo tirarsi indietro se si sceglie di portarla in pista ogni tanto dopo aver tolto le borse laterali (optional) e aver adottato un treno di gomme sportive, avendo cura di eliminare anche i piolini dalle pedane, i quali però rimangono molto utili su strada per capire il proprio limite!

Yamaha MT-09 Tracer: la tecnica

Alla base troviamo il tre cilindri da 847 cc adottato per la prima volta nel 2013 sulla MT-09 e rivisto nelle mappature, con centralina D-Mode settabile su standard, A (sportiva) e B (morbida), settabili agendo sullo switch posto sul blocchetto sinistro dei comandi, e sistema YCC-T (Yamaha Chip Controlled Throttle) che assicura una risposta pronta all’apertura del gas. La potenza è pari a 115 CV disponibili a 10.000 giri e 87,5 Nm a 8.500 giri, con controllo di trazione disinseribile.

La parte ciclistica vede invece l’adozione di un nuovo telaietto posteriore che accoglie una sella più ampia e i supporti per i bagagli, grazie ad una lunghezza maggiore di 13 cm e una maggiore robustezza. L’interasse è di 1.440 mm, mentre il peso in ordine di marcia è di 210 kg.

Regolabili nel precarico e nell’estensione le sospensioni, con la forcella USD da 41 mm dotata di un’escursione di 137 mm e il mono posteriore con un’escursione pari a 130 mm. Sistema ABS non disinseribile per l’impianto frenante, che utilizza dischi da 298mm all’anteriore e da 245 mm al posteriore, installati su cerchi da 17” dotati di pneumatici 120/70 e 180/55.

Yamaha MT-09 Tracer: il design

La matita di Yoshiaki Yamamoto ha donato a questa Tracer linee molto spigolose, con il cupolino in materiale composito multistrato con doppio faro integrato dotato di luci a LED studiato per migliorare la penetrazione aerodinamica, riducendo le turbolenze e aumentando la protezione, grazie anche all’adozione di un parabrezza regolabile su tre posizioni (30 mm di escursione).

Nuovo anche il serbatoio da 18 litri, che consente un’autonomia di circa 300 km, mentre la strumentazione digitale arriva direttamente dalla Super Ténéré. Le funzioni sono molteplici e si possono gestire dal blocchetto posto sul manubrio. Nella parte sinistra troviamo il contagiri a barre e il tachimetro digitale, mentre sulla parte destra è possibile visualizzare i dati rilevati di consumo e percorrenza, oltre a varie impostazioni selezionabili dai sottomenù.

Di serie, la MT-09 Tracer offre: paramani, cavalletto centrale e sella regolabile in due posizioni (845 e 860 mm).

Yamaha MT-09 Tracer: Pregi & Difetti

Piace

Carattere su strada
Maneggevolezza
Consumi
Rapporto qualità/prezzo

Non Piace

Sella leggermente rigida
Protezione aerodinamica discreta
Leggero on-off alle basse andature

Yamaha MT-09 Tracer: caratteristiche tecniche

MOTORE
Tipo: 3 cilindri in linea, raffreddato a liquido, 4 tempi, 4 valvole, DOHC
Cilindrata: 847 cc
Alesaggio x corsa: 78,0 x 59,1 mm
Rapporto di compressione: 11,5:1
Potenza massima: 84,6 kW (115CV) @ 10.000 giri/minuto
Coppia massima: 87,5 Nm (8,9 kg-m) @ 8.500 giri/minuto
Lubrificazione: forzata, bagno d’olio
Alimentazione: Iniezione elettronica
Accensione: TCI
Avviamento: elettrico
Consumi: 19 km/l su percorso misto

TRASMISSIONE
Primaria: a ingranaggi
Rapporto di trasmissione primaria: 79/47 (1,681)
Finale: a catena
Rapporto di trasmissione finale: 45/16 (2,813)
Frizione: multidisco in bagno d’olio
Cambio: a 6 rapporti

CICLISTICA
Telaio: a diamante, doppia trave in alluminio
Sospensione anteriore: forcella telescopica USD da 41 mm, regolabile nel precarico e in estensione
Escursione ruota anteriore: 137 mm
Sospensione posteriore: forcellone oscillante con monoammortizzatore regolabile nel precarico e in estensione
Escursione ruota posteriore: 130 mm
Inclinazione cannotto sterzo: 24°
Avancorsa: 100 mm
Cerchi: in lega d’alluminio a 10 razze da 17×3.5” e 17×5.5”
Freni: anteriore doppio disco idraulico, Ø 298 mm con pinze radiali a 4 pistoncini; posteriore disco idraulico Ø 245 mm con pinza a 2 pistoncini, ABS
Pneumatico anteriore: 120/70 ZR17M/C (58W)
Pneumatico posteriore: 180/55 ZR17M/C (73W)

DIMENSIONI
Lunghezza: 2.160 mm
Larghezza: 950 mm
Altezza: 1.345/1.375 mm
Altezza sella: 845/860 mm
Interasse: 1.440 mm
Altezza minima da terra: 135 mm
Peso in ordine di marcia: 210 kg
Capacità serbatoio carburante: 18 litri
Capacità serbatoio lubrificante: 3,4 litri

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