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Special BMW R 100RT by Cafe Racer Dreams

Special Scrambler BMW R 100RT di Cafe Racer Dreams


Da quando ha aperto i battenti poco più di due anni fa, l’officina spagnola Café Racer Dreams ha ormai raggiunto quota 18 moto finite, più altre quattro o cinque ancora da terminare. Dopo avervi presentato la BMW R 75/5 Scrambler CRD#14 e l’ultima nata Triumph Bonneville CRD#18, facciamo un passo indietro alla penultima creazione, sempre su base BMW; la CRD#17 (alla faccia della scaramanzia), una R 100RT del 1983, subito ribattezzata Ruby Ring. Ruby sì, ma non è la moto della “nipote di Mubarak”…

A commissionarla infatti è stato Enea, un fan austriaco dell’officina spagnola, segno che i bei lavori si fanno apprezzare anche all’estero, perfino in un terra che abbonda di ottimi atelier custom. Visto il tipo di cliente, Pedro Garcia e il suo nuovo socio Efraon Triana, entrato in società a settembre per occuparsi dell’officina, hanno rivisitato in chiave ispanica lo stile teutonico, decisamente meno “morbido”, tirando fuori una scrambler che mette in mostra i muscoli.

I lavori però iniziano sul motore, che viene messo nelle mani dello specialista MaxBoxer, il quale con un lavoro di barenatura dei cilindri porta la cubatura dagli originali 980 agli attuali 1040 cc, montando anche pistoni ad alta compressione, ottenendo anche una corsa inferiore di 7mm. Teste ribassate, valvole maggiorate da 44 e 40 mm, rispettivamente per aspirazione e scarico, e un moderno sistema di accensione dual-plug, completo di 16 mappature, per giocare un po’ con le curve di potenza e coppia.

Special BMW R 100RT by Cafe Racer Dreams
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Anche i ricercati carburatori Bing 94/40/111 montati in origine vengono sostituiti con una coppia di Dellorto accoppiati a filtri aria K&N, mentre lo scarico viene realizzato a mano da GR, uno specialista della zona, e la frizione sostituita con una Sachs per tenere meglio a bada la potenza. Inutile infatti dire che gli originali 70 CV a 7250 giri sono ormai un lontano ricordo.

Passando alla ciclistica, la forcella originale da 41 mm è stata completamente smontata e revisionata, mentre al retrotreno, vista la destinazione d’uso “sporca” dei questo scrambler BMW, sono stati montati una coppia di ammortizzatori Hagon Nitro. L’idea che sta dietro al progetto è quella di costruire una moto utilizzabile e affidabile che possa essere guidata anche sulle lunghe distanze senza compromette troppo il comfort, quindi viene previsto il montaggio anche di un Paralever al cardano, il noto sistema BMW introdotto cinque anni dopo la prima immatricolazione di questa R 100RT sulle R 80GS e R 100GS.

C’è poco altro da aggiungere, a parte una coppia di parafanghi in alluminio spazzolato, una sella old style, un manubrio Renthal Ultra Low con comandi semplificati da enduro, un faro CRD, un tachimetro Moto Gadget, una coppia di pedane dell’italiana Tarozzi e gli indispensabili pneumatici Continental TKC 80 Twinduro montati su cerchi a raggi. La frenata è invece assicurata da due dischi Brembo da 320 mm con pinza a doppio pistoncino, niente di sconvolgente ma sicuramente meglio dei due pesanti antenati da 260 mm con pinza monopistone. L’aspetto è decisamente compatto e minimale, ma reso prezioso dalla verniciatura rosso rubino e a polvere grigia stesa sul serbatoio originale.

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