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Pagelle MotoGP Assen 2015: la lezione di Valentino Rossi, il “Prof”

MotoGP Assen 2015 – Le Pagelle del Gran Premio d’Olanda di Motoblog

LA CORSA: ring. Voto 9+ In questi casi bisogna prendere posizione e noi la prendiamo: né contro Rossi né contro Marquez perché hanno fatto ciò che devono fare: i piloti in lotta per la vittoria. Marquez non è entrato nella chicane “alla va o la spacca” perché irresponsabile e Rossi non ha vinto perché ha tagliato l’ultima curva passando sul sabbione fuori pista. Lo spagnolo ha giocato (male) l’ultima sua carta della giornata, perdendo. E l’italiano ha vinto perché capace di gestire con freddezza e lucidità il “contatto”, perché è stato il più forte dopo 26 giri di una corsa tirata, con Marquez degno, degnissimo avversario, oggi sconfitto ma grande combattente, “tornato” dopo i troppi ko di questa stagione, pronto alla riscossa. Il motociclismo non è un rodeo ma non è neppure il ballo per educande con pasticcini, tea e salamecchi. Vedere la Moto3 dal vivo e poi parlare. Da sempre il motociclismo vero è battaglia vera, no “fila indiana”. I regolamenti vanno rispettati e … interpretati. Per il bene delle corse.

ROSSI: geniale. Voto 10+ Quando il gioco si fa duro il pesarese della Yamaha (voto 10+) gioca duro e mette a segno il colpo del ko. Come sempre. La pole in qualifica era un segnale inequivocabile delle intenzioni di Rossi. Male per Marquez e per Lorenzo che – come altri in passato – sottovalutano, pur in modi diversi fra loro, le capacità di recupero psicologico-tattico-agonistico di Valentino. Questo Rossi non lo si batte nel corpo a corpo alla baionetta ma con gare “tattiche”, di gran passo, di allungo, da passisti, come le ultime quattro fatte da Jorge prima di Assen. Non sempre si può? Allora bisogna accontentarsi e lasciare agli altri (leggi Rossi) il gradino più alto del podio. Mondiale infuocato e aperto, con Vale favorito. A meno che Jorge e Marc si uniscano contro il comune … nemico. Ma la tripla capriola di Vale sull’erba di Assen dopo il trionfo la dice lunga sullo stato della fiera.

MARQUEZ: ingenuo. Voto 9- Il campione del mondo della Honda (voto 10) è costretto a mandare giù il rospo limitandosi all’uscita non felice: “Sono io il vincitore morale”. Marc scopre un pezzo alla volta le (quasi) infinite “risorse” di Rossi e ogni volta paga pegno piegato dal “diabolico” Valentino, capace di ogni invenzione, fuori e dentro la pista. Marc chiude il ciclo nero delle cadute del Mugello e di Barcellona (e di altri casini) ma la “sberla” di Assen pesa e non sarà facile superarla. Ad Assen, caso mai, lo strappo andava dato prima, non una sola volta a 6 giri dalla fine, non all’ultima curva. Rossi non va seguito per mettergli pressione, ma va (se possibile) solo stangato, altrimenti vince lui. Marc, capita la (nuova) lezione? L’amicizia Marc-Vale alle ortiche.

LORENZO: incerto. Voto 7+ Grazie al “fattaccio” dell’ultima curva fra Rossi e Marquez il maiorchino limita i danni di un terzo posto senza infamia né lode. Basta un niente per mandare in tilt il fragile meccanismo psicologico di Jorge: stavolta sono state le nuove Bridgestone a mandarlo nel pallone, soprattutto di fronte a un Rossi famelico che sbandierava l’apprezzamento per le nuove coperture. La terza fila è stata la conseguenza e il terzo posto quasi … grasso che cola. Gran partenza ma poi gara tutta in difesa, ci sta. Al Sachsenring la pronta riscossa?

IANNONE: quartino. Voto 7 L’Andrea abruzzese della Ducati (voto 7-) resta ancorato al quarto posto con il miraggio del podio, più lontano. Comunque terzo nel mondiale e primo pilota Ducati. Si può fare di più?

PEDROSA iellato uno. Voto nc Solo ottavo ma difficile fare meglio dopo la nuova botta subita nel wurm up e corsa con gli antidolorifici in corpo. Forza Dany!

DOVIZIOSO iellato due. Voto nc. Dodicesimo posto da dimenticare. Tornare alle speranze dell’inizio di stagione. Assen no! Tutta colpa della gomma ballerina?

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