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MotoGP, 20 GP nel 2017: super lavoro per piloti e team

Nel 2017 ci saranno venti gare nel mondiale MotoGP, numero mai raggiunto in precedenza, tutto lavoro in più per piloti, team e case costruttrici.

La MotoGP (questi gli orari tv della gara di Jerez) come la Formula 1, sempre più gran premi in una stagione. Se, nelle quattro ruote, patron Bernie Ecclestone ed il suo staff continuano ad aggiungere appuntamenti ad un calendario fitto come non mai, Carmelo Ezpeleta non gli è da meno ed ha recentemente annunciato che nel 2017 saranno venti, gli appuntamenti iridati per la top class delle due ruote.

Dalla dozzina di gare di inizio anni ’80 alle 14-15 del decennio successivo, passando alle sedici gare del 1999, salite a diciassette nel 2005, divenute poi diciotto nel 2007, numero ancora valido nella stagione in corso, ma che potrebbe aumentare di una unità per il prossimo anno, in vista dell’ulteriore salto di cui si è già detto.

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Il business derivante dalla enorme quantità di denaro che circola attorno al circus iridato la fa da padrone, mettendosi dietro considerazioni e problematiche come lo stress e la fatica per piloti e team e la necessità di sviluppare le moto da parte delle case costruttrici.

Già, perché anche se sembra che i vari Rossi, Marquez, Dovizioso & c. facciano la bella vita, bisogna fare i conti con la preparazione che è necessaria a mettere in condizione di gestire, sia a livello fisico che mentale, i bolidi da 250 cavalli che fanno sognare gli appassionati con le loro performance.

Ancora peggio è l’aspetto che riguarda i team e costruttori, con persone che operano lontano dai riflettori, ma che svolgono un ruolo fondamentale per le attività in pista e per lo sviluppo di mezzi che ormai avviene durante tutto l’arco dell’anno, visto che la fermata è ridotta a meno di cinque mesi.

Tolti questi restano, nella migliore delle ipotesi, una trentina di week-end utili, di cui, dal 2017 al 2021 (frutto dell’accordo tra Dorna ed i costruttori), venti saranno occupati, con molti circuiti che bussano alla porta dell’ente che organizza il campionato MotoGP.

Quale sarà quindi lo step successivo? Aumentare ancora gli appuntamenti mondiali, pur mantenendoli all’interno del periodo in cui si corre già oggi, o avere un calendario spalmato su quasi tutto l’anno? Per la risposta, citofonare Ezpeleta.

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