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Decalogo “contro” gli utenti della strada

Pugno di ferro contro gli utenti della strada. Siamo all’ennesima manifestazione di intenzioni repressive, di un governo che tende a irregimentare il suo stato. Dopo che nelle scorse settimane sono tornate tristemente in primo piano le stragi del sabato sera, il Consignio dei Ministri ha sottoscritto un documento di programmazione che descrive le linee guida

Pugno di ferro contro gli utenti della strada.
Siamo all’ennesima manifestazione di intenzioni repressive, di un governo che tende a irregimentare il suo stato.
Dopo che nelle scorse settimane sono tornate tristemente in primo piano le stragi del sabato sera, il Consignio dei Ministri ha sottoscritto un documento di programmazione che descrive le linee guida della strategia d’intervento.
Queste modifiche porteranno inasprimenti delle sanzioni, il documento parla di pena commisurata al rischio, inoltre aumenterà la difficoltà d’accesso alle patenti che permetteranno di guidare i mezzi più “pericolosi” secondo il Governo.
Ci saranno forme di pena alternative, come lo svolgimento di servizi sociali in presenza di chi porta addosso le mutilazioni causate da incidenti e una maggiore decurtazione di punti per atti considerati ad alto rischio.
Alle patenti che consentiranno di guidare i mezzi “più potenti” si accederà solo dopo aver superato esami progressivamente più impegnativi ed un determinato periodo di permenanza nel livello precedente.
Anche la patente introdotta da poco per i giovani motociclisti diventerà a punti, mentre si alzerà a 16 anni l’età per guidare “le macchinette”, come le chiama il Ministro Bianchi.
D’altrocanto nel documento di programmazione si parla pure della messa in sicurezza delle dodici strade più pericolose d’Italia (ci sono solo dodici strade pericolose in tutta Italia? n.d.r.), poichè come si legge nella nota, in realtà a pagare le conseguenze dell’inadeguatezza di questa viadotti sono i lavoratori al ritorno a casa.
Per chi scrive è l’ennesima dimostrazione che ormai la classe dirigente italiana è vecchia e sempre più distante dai problemi reali e dal modo giusto di intervenire, sembra che l’unico strumento che conosce questo governo sia la repressione e il controllo.
A parte che, come si legge nel comunicato gli incidenti della strada sono dimuniti rispetto agli anni precedenti, ma poi come si stabilisce che un mezzo è più difficile da guidare? Chi l’ha fatto il parallelismo potenza-pericolosità? I mezzi più leggeri e potenti sono quelli più pericolosi? Provate a frenare su una pigra Harley lanciata a velocità nemmeno troppo elevata, bastano 50 cv per portare un mezzo a 200 km/h; la potenza non è il demone assoluto.
La giovane età è sintomo d’ incapacità? Ci sono adulti alla guida di macchine lente, che sono molto più incapaci e pericolosi di ragazzini a bordo delle loro macchinette.
Al sud Italia dopo l’autodromo di Vallelunga di Roma e la pista di Bari- Coggiola, non c’è nessun altro impianto, non sarebbe il caso di costruirne di nuovi, e di educare i ragazzi nelle piste di tutta Italia dandogli la possibilta di esprimere anche le loro velleità di pilota, piuttosto che cercare di reprimere le loro passioni?
via | Ansa

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