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Prova Bmw G 650 X

Siamo stati invitati da Bmw Italia alla prova su strada dei nuovi monocilindrici G 650 X, una gamma di tre motociclette inedite, di cui abbiamo già parlato in questi mesi, diverse per finalità d’uso e per caratteristiche tecniche: la G 650 X Country, la G 650 X Challenge e la G 650 X Moto. La


Siamo stati invitati da Bmw Italia alla prova su strada dei nuovi monocilindrici G 650 X, una gamma di tre motociclette inedite, di cui abbiamo già parlato in questi mesi, diverse per finalità d’uso e per caratteristiche tecniche: la G 650 X Country, la G 650 X Challenge e la G 650 X Moto.

La presentazione alla stampa è stata fatta all’interno dell’autodromo di Vallelunga, che ci ha consentito di testare le qualità fuoristradistiche della G 650 Xchallenge su un apposito percorso off road, la maneggevolezza della G 650 Xcountry su strade urbane ed extraurbane e la grinta della G 650 Xmoto in una area chiusa al traffico appositamente allestita.

Le tre nuove moto verranno presentate al pubblico durante l’open week end che si terrà il 10 ed 11 marzo presso tutta la rete di concessionarie BMW Motorrad.

A presentarci le nuove moto, oltre ai “padroni di casa” Danilo Coglianese (responsabile PR Moto) e Andrea Buzzoni (Direttore Bmw Motorrad Italia) era presente anche il responsabile del progetto G 650 X, il simpatico Rainer Thoma, il quale in conferenza stampa (aiutato da una traduttrice) si è dilungato a raccontare la bella esperienza fatta con il team di sviluppatori Aprilia (la produzione avviene infatti nello stabilimento Aprilia di Scorzé, mentre i motori sono forniti dallo specialista austriaco Rotax, sempre seguendo le specifiche e gli standard di BMW Motorrad).




Il motore monocilindrico, che equipaggiava la serie dei modelli F 650, rappresenta la base per i motori di tutti i nuovi modelli G 650 X.
Rispecchiando le diverse esigenze sportive e le specifiche di ogni modello, parecchi componenti sono stati modificati per ridurre il peso di circa 2 kg, migliorando così la risposta e le prestazioni del motore e aumentando la potenza erogata di 2 kW. Il propulsore offre ora una potenza massima portata a 39 kW (53 CV) a 3.000 giri/min. ed una coppia di 60 Nm a 5.250 giri/min.

Il telaio è lo stesso per tutti e tre i modelli ed è costituito da quattro moduli: il telaio principale realizzato con profilati di acciaio saldati, le fusioni di alluminio imbullonate sul telaio principale intorno al punto di montaggio del forcellone posterirore, la sezione inferiore di alluminio che tiene in posizione il motore, il telaio ausiliario forgiato in alluminio che serve ad assorbire le forze degli ammortizzatori ed il telaio in alluminio imbullonato posteriormente.
Un contributo significativo alla minimizzazione del peso totale si raggiunge con l’impiego di materiali scelti ad hoc per ogni punto, questo consente ai vari modelli un peso, con serbatoio pieno (standard DIN), di 156 kg (per la X Challenge, la più leggera) fino ad arrivare ai 160 kg della X Country, la più pesante.
Per una ottimale distribuzione dei pesi, e per consentire alle moto un baricentro basso, il serbatoio da 9,5 litri (250 km di autonomia) è stato montato sotto la sella.

I tre modelli differiscono l’uno dall’altro in termini di carattere e di caratteristiche di marcia grazie a diversi elementi, diverse geometrie e set-up delle sospensioni. A parte i punti di attacco del manubrio, della sella, dei proiettori e di alcuni particolari di design, le ruote e i pneumatici in particolare sono diversi tra un modello e l’altro, come anche i freni e le sospensioni posteriori, il rapporto finale è specificatamente concepito per lo scopo ed il carattere di ogni singolo modello.

La X Challenge è dotata di un sistema di ammortizzatori ad aria particolarmente elaborato (lo stesso Air Damping della sorella maggiore Hp2), mentre la X Country presenta un ammortizzatore a molla regolabile in estensione. Dicevamo differenti le ruote e le loro dimensioni: cerchi da 17 pollici in fusione di lega leggera per la X Moto, ruote a raggi da 19 e da 17 pollici per la X Country e ruote a raggi da 21 e da 18 pollici per la X Challenge.

La forcella telescopica rovesciata (USD fork) da 45 mm è invece uno degli elementi comuni per tutti e tre i modelli. Il diverso carattere di ogni modello viene gestito grazie alle differenti regolazioni della corsa della molla, dal diverso set-up e dalle differenze nella progettazione e nella configurazione dell’attacco intorno al punto di montaggio della ruota. Sulla X Moto e sulla X Challenge la forcella è regolabile in compressione ed in estensione.

Dettagli: il cavalletto laterale della X Challenge e della X Moto sono realizzati in alluminio forgiato; i supporti della targa e degli indicatori di direzione sono facilmente smontabili per l’utilizzo sportivo (infatti le moto in prova, specialmente la X Challenge erano spoglie del superfluo); poggiapiedi larghi e antiscivolo assicurano un appoggio sicuro anche con gli stivali, mentre se si desidera utilizzare queste moto con scarpe normali, è possibile appilcare (di serie) un pratico tappo in gomma sopra le pedane artigliate.
Il manubrio è in lega leggera, mentre i suoi supporti che variano in altezza sui tre modelli, vengono montati su elementi in gomma inseriti nella piastra di sterzo per eliminare qualsiasi vibrazione sgradevole.
Il cruscotto è semplice nel design e nella configurazione, con strumenti chiari e di facile lettura che informano il conducente in ogni momento sulla velocità, l’ora e la distanza coperta. Due contachilometri parziali possono essere attivati spingendo un pulsante; i fanalini posteriori sono realizzati con la “tanto di moda” tecnologia led, mentre gli indicatori di direzione sono forniti (finalmente di serie) con lenti bianche.

Infine i prezzi:

G 650 Xcontry > 8.480 euro
G 650 Xchallenge > 8.630 euro
G 650 Xmoto > 8.780 euro

L’Abs (disinseribile) è disponibile come optional su tutti i modelli a 800 euro.

P.S.
Durante la prova con la Xchallege abbiamo voluto testare (ultima foto della gallery) anche la resistenza delle plastiche con un volo “plastico”… risultato? incredibile! neanche un graffio, solo la leva del freno anteriore forse doveva essere realizzata con materiali più resistenti ;-).





















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