Home Legge 168/2005: la beffa continua

Legge 168/2005: la beffa continua

Ora basta. Certo, dirlo attraverso le pagine di un blog che ancora sa di latte per quanto è giovane, è un pò come gridare al vento, o meglio è come tirare pugni a un maledetto muro di gomma, sempre lo stesso vergognoso muro che avvolge e ripara la politica italiana. Ma adesso basta, perché questa

Ora basta.
Certo, dirlo attraverso le pagine di un blog che ancora sa di latte per quanto è giovane, è un pò come gridare al vento, o meglio è come tirare pugni a un maledetto muro di gomma, sempre lo stesso vergognoso muro che avvolge e ripara la politica italiana.
Ma adesso basta, perché questa è una presa in giro, uno squallido teatrino in cui le marionette non sono solo i motociclisti, ma tutti i cittadini di questo paese costantemente in bancarotta e della sua classe politica, irreparabilmente torbida e sfacciamente -e impunemente- compromessa.

Un giorno, uno che pensa di contare qualcosa afferma che la legge che si è inventato insieme con un manipolo di rilassati scalda-poltrone funziona e che non va in sostanza cambiata; il giorno dopo uno che dovrebbe contare, il ministro Pietro Lunardi (che se frega altamente di allacciarsi le cinture quando va in macchina…), dice che invece la legge si cambierà perché è sbagliata; poi arriva uno che conta, perché così dicono, il Ministro Giuseppe Pisanu e dice che la legge va bene così com’é, perché dà i suoi frutti, (capito? Frutti…).
Nel frattempo, l’IntesaConsumatori minaccia una dimostrazione su piazza di cui nessuno sa più nulla, Le IENE (quì il video girato a Napoli) smascherano lo sfacciato malcostume delle forze dell’ordine, che non mettono il casco e non rispettano i sensi unici (il tutto sia con, che senza la divisa che noi gli abbiamo affidato), la Federmoto si sente soddisfatta di quello che ha fatto: una lettera di garbata protesta.
Nel frattempo, ai nostri post su questa maledetta legge, si aggiungono continuamente commenti di persone che dall’oggi al domani si sitrovano senza moto, beffati e derisi, loro che la legge vuole come mafiosi e come mafiosi vuole che stiano: zitti.
Sempre nel frattempo, gli inglesi, guidati dalle loro associazioni, federazioni e riviste storiche, inforcano le loro moto e –con successo-, vanno a protestare a Bruxelles, contro una normativa che dovrebbe entrare in vigore nel 2012 e che li priverebbe di diritti che noi già ora non ci sognamo nemmeno di avere.
Ora viene una scadenza importante: il Salone di Milano, (al via il 15 novembre), dove le case presenteranno i gioielli che ci faranno sbavare ma la cui diffusione è messa in serio pericolo dalla Legge 168/2005: forse è quella la sola, unica occasione che abbiamo per farci sentire, sperando che l’amara scoperta che i motociclisti sono abbandonati a se stessi malgrado abbiano una federazione che vende loro le proprie tessere, venga compensata proprio dalle case costruttrici, nel loro esclusivo interesse economico, quello si, tanto caro a chi governa.

Ultime notizie su Varie

Varie

Tutto su Varie →