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Lauree ad honorem: Rossi esempio negativo?

Ieri giornali e tv hanno diffuso la notizia della Laurea honoris causa conferita al Presidente del Consiglio Romano Prodi dall’Università Cattolica di Milano. L’occasione è stata il pretesto per rinnovare le polemiche già insorte lo scorso dicembre, quando il Ministro dell’Università e della Ricerca Mussi aveva auspicato una “stretta” nel sistema, auspicando “un’accurata valutazione dei

di Anna

Ieri giornali e tv hanno diffuso la notizia della Laurea honoris causa conferita al Presidente del Consiglio Romano Prodi dall’Università Cattolica di Milano.
L’occasione è stata il pretesto per rinnovare le polemiche già insorte lo scorso dicembre, quando il Ministro dell’Università e della Ricerca Mussi aveva auspicato una “stretta” nel sistema, auspicando “un’accurata valutazione dei soggetti interessati, affinché siano effettivamente in possesso dei requisiti di eccezionalità previsti dalla legge”.
E fin qui siamo tutti d’accordo.
Alcuni però non sanno che le prime polemiche sono state sollevate in occasione delle lauree ad honorem conferite nel 2005, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, ai due Rossi per eccellenza, Valentino e Vasco.
Ma se per la laurea in Scienze della Comunicazione conferita al famoso cantante c’erano state alcune timide voci di dissenso, quella conferita a Valentino in Comunicazione e pubblicità per le organizzazioni aveva suscitato addirittura le ire di un cardinale, Fiorenzo Angelini, che aveva dichiarato che “la laurea ad honorem a uno sportivo è giusta solo se pertinente. La colpa non è certo dei campioni, ma dei vertici di certe università che dovrebbero rispettare una serietà e un prestigio senza appiattire la scienza”.

Giudicate più idonee, e pertanto “corrette”, le lauree ad honorem in Scienze motorie conferite, tra gli altri, a Dino Zoff nel 2003 dall’Università di Cassino e a Yuri Chechi nel 2004 a Campobasso.
Noi ci sentiamo di aggiungere anche quella in Scienze Motorie conferita di recente al Dottor Costa.
Precisiamo che il ministro Mussi non ha mai fatto il nome di Rossi come “esempio negativo”, e ci mancherebbe altro; per ora il cardinale Angelini sembra l’unico a non digerire il titolo conferito al Valentino nazionale.
via | Repubblica

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