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Honda RC212V 800cc a Motegi

Piccola, compatta, “strana” con una carenatura e codino ridottissimi, ecco la nuova Honda 800 riportata in una foto di GPone. Della cosa più importante, il motore non riesce a capire molto anche se ad un primo colpo d’occhio sembrerebbe sempre un “V”, sicuramente più stretto di quello attuale che è a 75° anche se difficile



Piccola, compatta, “strana” con una carenatura e codino ridottissimi, ecco la nuova Honda 800 riportata in una foto di GPone.
Della cosa più importante, il motore non riesce a capire molto anche se ad un primo colpo d’occhio sembrerebbe sempre un “V”, sicuramente più stretto di quello attuale che è a 75° anche se difficile da capire perchè non si è visto anzi intravisto pochissimo tanto che le fantasie o indiscrezioni si susseguono.
C’è chi nel nuovo propulsore ha visto l’atteso V-4 strettissimo, con una sola testata, molto spostata all’indietro. Chi un V-4 stretto, chi un V-5 e qualcuno ha ipotizzato addirittura un tre cilindri.
Il progetto però è chiamato “V-4 800” quindi presunibilmente sarà un quattro cilindri che pare sarà presentato a Valencia.

A scatenare la fantasia sulla nuova Honda 800 è stato il fatto che non ha scarichi visibili: sul lato sinistro c’è una grossa apertura simil trapezoidale, mentre sulla destra un’uscita più tradizionale, ma più stretta, che sia una configurazione “dispari” degli scarichi?
La carenatura è “striminzita”, il codino è piccolissimo, tutto a misura di Pedrosa.
Infatti sul prototipo ha girato solo Dani Pedrosa. Nicky Hayden si è dedicato a test di frizione, mentre Tady Okada era anche lui in sella alla RC211V.
“Ho provato diverse frizioni, ma quella che va meglio in partenza non regge la temperatura e poi non va bene in pista”, ha detto Hayden.
“La moto va, e questo è l’importante – ha affermato Pedrosa del prototipo – è solo il primo test, ma sono soddisfatto. Il motore si guida in modo diverso rispetto al 990, ma ciò è normale. Se si guida come una 250? Fondamentalmente è una MotoGP, ma sì, è più vicina alla 250, anche se su questo circuito, che ha curve lente, non si può dire che la velocità di percorrenza sia migliore”.
“E’ una moto molto strana, particolare – ha detto Valentino Rossi che ha girato con la M1 800 – la nuova Yamaha è invece molto simile a la vecchia 990”.
Vale ha provato due diversi telai ed è entrato in pista una volta con la M1 2006 per provare delle gomme.
“Si sente che manca potenza, ma i tempi non sono male – ha osservato Rossi – per vedere le differenze con gli altri avrei dovuto girarci assieme, ma Pedrosa non l’ho mai incontrato”.

Sete Gibernau, che era in sella alla nuova 800 per la prima volta, ha confermato le positive impressioni che Capirossi aveva avuto a Brno in occasione della sua prima presa di contatto con la GP7. Sete ha effettuato 43 giri con un best di 1’47.44.
Stesso numero di giri per Loris Capirossi, concentrato su test dell’impianto frenente, particolarmente stressato dalle caratteristiche del circuito giapponese. Loris ha sfoggiato un buon passo ed un miglior crono di 1’47.91

I tempi ufficiosi
1. Colin Edwards Camel Yamaha 1m 46.68s 56 laps
2. Sete Gibernau Ducati 800 1m 47.41s 37
3. Kenny Roberts Jr Team Roberts 1m 47.64s 48
4. Nicky Hayden Repsol Honda Team 1m 47.70s 54
5. Loris Capirossi Marlboro Ducati 1m 47.89s 35
6. K. Akiyoshi Suzuki Test Rider 1m 47.89s 31
7. Dani Pedrosa Repsol Honda Team 1m 48.24s 30
8. Tady Okada HRC Test Rider 1m 48.43s 50
9. Valentino Rossi Yamaha 800 1m 48.58s 41
10. N. Aoki Rizla Suzuki 1m 50.48s 23
via | GPone

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