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Allarme scooteristi in francia

Il 49% delle vittime di incidenti mortali in francia ha tra i 15 ed i 19 anni! Il terribile dato statistico arriva dalle compagnie assicurative, che hanno realizzato un accurato studio analizzando le pratiche di risarcimento per i contratti conclusisi male. Un allarme che non viene affatto sottovalutato, soprattutto nel paese che sembra aver speso

Il 49% delle vittime di incidenti mortali in francia ha tra i 15 ed i 19 anni!
Il terribile dato statistico arriva dalle compagnie assicurative, che hanno realizzato un accurato studio analizzando le pratiche di risarcimento per i contratti conclusisi male.
Un allarme che non viene affatto sottovalutato, soprattutto nel paese che sembra aver speso ogni energia e risorsa disponibile sulla sicurezza stradale, per centrare l’obiettivo imposto dall’Unione Europea ai propri stati membri, di dimezzare la mortalità entro il 2010.
Anche Oltralpe, come in Italia, il ciclomotore – ed in particolare lo scooter – costituisce il mezzo di trasporto più diffuso per gli under 20: è il primo biglietto dell’adolescente verso quella libertà di movimento, che si realizza pienamente quando l’individuo raggiunge la maturità e siede in sella ad una moto di cilindrata maggiore o su un qualsiasi veicolo.

Le cifre dello speciale Osservatorio sulla sicurezza stradale istituito in Francia tra le compagnie assicurative sono però allarmanti: nel 2005, infatti, il bollettino complessivo realizzato dal dipartimento governativo della Sécurité Routière è stato passato al setaccio dagli esperti della FFSA (federazione francese delle società assicurative), più o meno la nostra ANIA, che non hanno mancato di cogliere l’agghiacciante particolare che un incidente stradale mortale su due, con il decesso di un ciclomotorista, ha meno di 19 anni.
In Francia, per dare un severo monito ai propri clienti, le assicurazioni hanno avvertito tutti che nel caso vengano accertate modifiche alle caratteristiche costruttive dei veicoli, nessun risarcimento verrà erogato, nemmeno per i danni contro terzi.
E tutti sappiamo che le conseguenze di un risarcimento milionario (parliamo di milioni di euro) non sono alla portata di tutti.

Il problema ovviamente è molto sentito anche in italia e il “patentino” è stato solo un primo passo verso l’educazione stradale dei giovani.
Un provvedimento però che non basta, se poi non vengono effettuati i controlli e non si ridefinisce un codice della strada coerente, che veda lo stato presente nella sicurezza degli utenti della strada e non semplicemente artefice nell’elevazione di multe solo per riempire le casse comunali.
Corsi di guida sicura ed educazione ai pericoli stradali dovuti alla guida fatta “con leggerezza”, sono ancora desaparecidos nella nostra legge, che alquanto lacunosa e datata si affida alla repressione, piuttosto che rivedere un codice moderno e sicuramente più efficace.

Via | Asaps

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