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Ducati – comincia la rivoluzione?

L’ha annunciata Claudio Domenicali dalle pagine cartacee di Motociclismo di questo mese e a guidarla sembrerebbe l’ardita mano di Pierre Terblanche: una vera e propria rivoluzione. Noto ai più come responsabile del design di Borgo Panigale, Terblanche è anche e soprattutto un Ingegnere; non deve perciò stupire che quella che sembra una nuova era tecnologica

L’ha annunciata Claudio Domenicali dalle pagine cartacee di Motociclismo di questo mese e a guidarla sembrerebbe l’ardita mano di Pierre Terblanche: una vera e propria rivoluzione.
Noto ai più come responsabile del design di Borgo Panigale, Terblanche è anche e soprattutto un Ingegnere; non deve perciò stupire che quella che sembra una nuova era tecnologica in casa Ducati, prenda le mosse dai fervidi neuroni di questo innamorato delle due ruote.
Stupisce, al limite, che a diffondere sul web il succulento articolo dell’inglese MCN sia il sito di quell’altro moto-inventore che risponde all’impronunciabile cognome di Czysz, del cui squalo da corsa vale sempre la pena di ricordarsi.

A quanto si apprende, la rivoluzione in salsa emiliana sta tutta nell’avantreno di quella che dovrebbe essere una nuova bicilidrica top-performance che con cilindrata portata a 1.100/1.200 cc. (sempre che Ducati riesca a far mettere mano al regolamento del Mondiale SBK…), dovrebbe inizialmente affiancarsi alla 999, per poi prenderne il posto.
Ed ecco spiegato perché l’epocale novità è ripresa dalla Motocysz, che evidenzia le similitudini tra la nuova sospensione Ducati e quella che è solo una delle tante rivoluzioni adottate sulla annunciata MotoGP americana.
Nell’articolo di MCN (scaricabile quì, in versione pdf) sono rappresentate più ipotesi, la più estrema delle quali è quella dell’immagine sopra, nella quale un unico ammortizzatore è alloggiato sotto al cannotto di sterzo, mentre il movimento dell’intera sospensione è affidato a due lame in carbonio entro le quali scorre il perno ruota.
La soluzione così rappresentata, sembrerebbe offrire vantaggi in termini di rigidità e leggerezza (preziose nella guida sportiva…), ma soprattutto in ragione dell’abbondanza di regolazioni consentite in modo molto più semplice e rapido di quanto offerto dalle forcelle tradizionali.

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