Home SBK: rentrée Troy Bayliss (Ducati), carta vincente o solo operazione mediatica?

SBK: rentrée Troy Bayliss (Ducati), carta vincente o solo operazione mediatica?

Superbike 2015 – Troy Bayliss torna a correre nel Mondiale SBK al posto di Davide Giugliano. Mossa vincente della casa di Borgo Panigale o operazione mediatica (vincente in ogni caso) ?

Il tre volte iridato Sbk Troy Bayliss che rientra nel mondiale delle derivate di serie con la Ducati ufficiale 1199 Panigale dopo sette anni dal suo ritiro dalle corse è una notizia che scuote il motociclismo e oltrepassa i confini del nostro sport. Nell’epoca dominata dalla comunicazione, per sostituire l’infortunato Davide Giugliano, puntando sul 46enne australiano, la Casa di Borgo Panigale vince prima di correre il campionato dell’immagine, con i media che ringraziano, finalmente convinti a interessarsi di un campionato ritenuto figlio minore della MotoGP, sostanzialmente per gli appassionati… intenditori.

Non è la prima volta che la Ducati stupisce, giocando la carta dell’impossibile, come quando mise sotto contratto Valentino Rossi, considerato all’epoca il pilota capace con il suo staff di riportare l’iride MotoGp a Borgo Panigale dopo l’exploit di Casey Stoner, fuoriclasse con le lune storte. Non sempre, come accadde con Valentino-star, le ciambelle riescono con il buco e anche stavolta il rischio boomerang è da mettere sul conto. Intendiamoci, qui nessuno vuole portar jella e ci uniamo al coro di chi grida “evviva” e “bentornato” Troy!

Auguriamo a Bayliss e alla Ducati un super rientro con i fiocchi, con la ciliegina del podio e la ciliegina al rhum di una prossima… vittoria. In questa nostra epoca che tende a dimenticare valori e ideali, ben vengano gli “amarcord” doc capaci di riportare gli applausi, accompagnati pure dalla lacrimina dei bei tempi che furono.

Vogliamo però anche dire che l’operazione contiene qualche rischio. Se fosse un flop, con Troy nella zona grigia dei tempi di qualifica e della classifica di gara, emergerebbe la leggerezza, se non la spregiudicatezza Ducati, incapace quanto meno di aver preso le misure giuste. La carriera di uno come Bayliss non ne risentirebbe, perché il tutto finirebbe in un fiume di birra. Ma la Sbk verrebbe paragonata a un luna park dove si punta sui mortaretti e sulle luminarie e non sulla sostanza dello show.

Se, all’opposto, Bayliss esaltasse le sue 152 gare disputate in Sbk, le 52 vittorie, i 35 giri veloci, i 3 titoli mondiali con tempi da prima fila e risultati da podio, che dire dei suoi giovani blasonati avversari e conseguentemente del livello qualitativo del campionato? Il commento lo lasciamo ai nostri lettori.

Di una cosa siamo certi: l’attesa per questo debutto supera ogni limite precedente e lo spettacolo è assicurato, comunque vada. Ci auguriamo che sia spettacolo adeguato a un grande pilota qual è Bayliss e a una grande Casa qual è Ducati. Trattasi di un campionato del mondo e non è questa la cornice dei “revival”.

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