Home MotoGP: Gino Borsoi e la CRT, “Una sfida nella quale crediamo”

MotoGP: Gino Borsoi e la CRT, “Una sfida nella quale crediamo”

MotoGP: Gino Borsoi Direttore Sportivo del Team Aspar e la CRT, “Una sfida difficile nella quale crediamo”.


MotoGP, campionato 2012: il nuovo regolamento porta le CRT nella classe regina del motomondiale. Tanti i punti interrogativi, tanta la curiosità di fronte ad un progetto rischioso, difficile ma che senza dubbio affascina addetti ai lavori ed appassionati. MotoGP.com ha intervistato Gino Borsoi, Direttore Sportivo del team Aspar di Jorge Martinez, che scenderà in pista con Randy de Puniet e Aleix Espargaro.

D: A che punto siete con lo sviluppo della moto? State concentrando il lavoro su un solo prototipo o su entrambi?
R: “Stiamo già lavorando su due moto, tra l’altro una dovrebbe già essere pronta per il test di fine mese a Valencia. Questa dovrebbe essere la moto definitiva per quanto riguarda telaio e forcellone, mentre per la carenatura ed altri aspetti si tratta solo di un primo step. Per il secondo prototipo è probabile che riutilizzeremo il vecchio telaio, anche per avere la possibilità di effettuare un confronto a livello di prestazioni con quello nuovo”.

D: Cosa c’è in più rispetto a quanto presente sul prototipo utilizzato da Randy nei test di Valencia dello scorso novembre?
R: “Di nuovo abbiamo telaio, forcellone, dischi in carbonio ed alcune migliorie per quel che riguarda il peso, 3-4 chili in meno. Tutto uguale invece per quanto riguarda l’elettronica e il motore. Avremo anche una carenatura del tutto rinnovata nella parte anteriore”.

D: Come si stanno preparando Randy e Aleix?
“Randy si sta riposando in Australia dopo l’operazione a cui si è sottoposto poco prima della fine dell’anno per risolvere un piccolo problema fisico. L’intervento è andato benissimo e ora sta recuperando e facendo preparazione fisica in vista dei test di Valencia. Aleix invece gira spesso in motocross, dedicando buona parte del suo tempo a questo tipo di allenamento”.

D: Siamo ancora lontani dall’inizio del Campionato, ma quali saranno gli obiettivi per il 2012?
R: “Chiaramente l’obiettivo principale è debuttare nella maniera migliore possibile in questa nuova categoria. Ci piacerebbe disputare una stagione dove si riesca a star davanti a tutte le altre CRT presenti in pista. Questa è la nostra idea di base. Se poi in qualche circuito meno veloce, magari un po’ più ‘tortuoso’, riusciamo ad avvicinarci alle moto ufficiali, ben venga”.

D: Quanto credi personalmente nelle CRT?
R: “Ritengo siano il futuro. Ormai si è aperta una strada e bisogna seguire questo cammino, visti anche i nuovi regolamenti imposti da Dorna. Personalmente credo parecchio in questo progetto, e sono convinto che le squadre debbano iniziare ad avere le moto in proprietà, lavorando con le proprie forze, con la professionalità e l’esperienza dei propri ingegneri. È chiaro che lottare con i team ufficiali sarà difficilissimo, perché oltre al budget hanno dalla loro un bagaglio di conoscenze adeguato per mettere in pista moto sicuramente più performanti. Con l’avvento delle CRT, la squadra è obbligata a gestire al meglio il prototipo, conoscerne l’elettronica e la questione motori, per esempio. È sicuramente un passo difficile ma molto stimolante”.

D: Come cambierà ora il tuo ruolo all’interno della squadra?
R: “Richiederà sicuramente molto più tempo, perché prima avevamo un unico interlocutore, Ducati, che ci forniva la moto lasciando poi a noi il compito di gestirla per tutta la durata della stagione. Ora, con l’avvento delle CRT, dobbiamo pensare ad una gestione più completa del prototipo, dedicandoci quindi al tema motori, alla ciclistica, all’elettronica, alle sospensioni…sarà quindi una gestione a 360 gradi, con difficoltà del caso annesse”.

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