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MotoGP: le 800 passano la mano alle 1000cc

Inizia una nuova era della MotoGP che passa da 800cc di cilindrata a 1000cc


Con i test di domani a Valencia la MotoGP apre una nuova pagina della classe regina del motomondiale dando il via all’era della Moto1. Anche il mercato motociclistico è nella tenaglia della crisi economica generale e quindi le corse ne subiscono i contraccolpi. Certo è che il motomondiale nato nel 1949, più volte modificato, è stato rivoltato come un calzino dalla Dorna, con la totale assenza della FIM, e con il consenso (spesso la spinta) delle Case giapponesi, Honda in testa.

La Dorna ha portato al motociclismo anche aria nuova ma non sono mancati limiti ed errori di chi usa il motomondiale esclusivamente come strumento di business, spremendolo come un limone sul piano dell’immagine con l’uso sapiente ma spregiudicato dei mass media. L’equilibrio fra business-tecnica-spettacolo-passione si è incrinato. C’è stata la costruzione di un carrozzone multicolore gonfiato da una girandola di soldi (una torta dove anche l’ultimo ha le sue briciole), ora in forte calo. Anche la Dorna scopre la crisi e lancia l’imperativo: ridurre i costi, cioè cambiare strada o chiudere baracca e burattini.

La strada scelta dalla Dorna per cercare di evitare che la classe regina si consumasse come una candela e si spegnesse (basti pensare alla griglia MotoGP ridotta all’osso) è una via di mezzo, inserendo accanto alle moto prototipo ufficiali, moto con propulsori derivati dalla serie. Ciò cozza con la realtà del WSBK. Il non del tutto chiarito travaso di proprietà dei due massimi campionati lascia aperte molte perplessità. Il 2012 sarà considerato un test per capire dove porta questa strada appena imboccata.

Si mette già nel conto che il livello tecnico si abbasserà (c’è anche l’ipotesi di una centralina unica uguale per tutti ) ma – così assicura la Dorna – sarà compensato da una griglia più sostanziosa con vantaggi per lo spettacolo. Sarà così? I dubbi sono forti. Chi è quanti saranno i Crt? Quale sarà il livello di competitività di queste moto con propulsori derivati dalla serie?

Obiettivamente si rischia di vedere due corse nella stessa gara, con le ufficiali da una parte e le altre dietro, molto dietro. Quindi, di fatto, due classifiche e due campionati in uno. Honda, Yamaha, Ducati e Suzuki (quest’ultima in forte ritardo con il nuovo 1000cc) sono i Team ufficiali; Gresini, Pramac, Lcr, Cardion, Tech 3 sono i Team “privat” ma economicamente con l’acqua alla gola; infine 5 o 6 Crt con i derivati. Indubbiamente la griglia si rimpolpa. Tutto il resto è un grosso punto interrogativo. Si vedrà presto se il gioco vale la candela. Nostro primo obiettivo è aprire un confronto con i nostri lettori. A voi la parola.

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