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Kawasaki Versys 650 ABS: il nostro test alla 20.000 Pieghe 2014

Pratica, comoda, parca nei consumi e divertentissima. La Kawasaki Versys 650 ABS ci ha accompagnato lungo la 20.000 2014, svoltasi in Trentino-Alto Adige dal 18 al 22 giugno scorsi. L’ottima ciclistica e il brioso bicilindrico la rendono una moto completa, ideale sia per le strade di tutti i giorni che per i percorsi più impegnativi e divertenti.


Come vi avevamo già accennato qualche settimana fa, anche quest’anno Motoblog ha partecipato alla 20.000 Pieghe 2014, la manifestazione turistica di regolarità che quest’anno è approdata nel Trentino-Alto Adige. Per l’edizione 2014, la nostra compagna di viaggio è stata una sgargiante Kawasaki Versys 650 ABS, attrezzata per l’occasione con parabrezza maggiorato, paramani e borse rigide laterali.

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La crossover giapponese è una moto che negli anni ha riscosso un buon successo. Grazie ad un design particolare e fuori dagli schemi, ad una ciclistica ben rifinita e ad un propulsore brioso ma pacato nei consumi, la Versys è una moto adatta agli utilizzi più comuni. La posizione di guida comoda e reattiva consente di viaggiare spediti sia in città che in autostrada e, lavorando un po’ di più col peso del corpo, si possono ottenere ottimi risultati anche nei tratti guidati più impegnativi.

Sia in partenza da fermo che in uscita di curva, il bicilindrico parallelo da 649 cc assicura una corposa accelerazione, accennando un’ultima spinta di coppia quando l’ago del contagiri si avvicina alla zona rossa. Ben bilanciata e con baricentro abbassato, la Versys 650 è facile da gestire anche negli spazi ristretti. Notevole la capacità di carico, anche se le due borse laterali in dotazione sporgono un po’ troppo rispetto agli standard. Il prezzo per questa pratica crossover giapponese è di 7.750 Euro.

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La Guida su strada: si adatta ad ogni situazione

Kawasaki Versys 650 ABS: il nostro test alla 20.000 Pieghe 2014

Ritiro la mia giallissima Versys 650 a Milano, sapendo che mi aspettano circa 300 km, la maggior parte dei quali in autostrada. La Versys 650 si presenta snella, ti mette a tuo agio e ti invita a salire. Bisogna “farci l’occhio” per capire il suo design, sicuramente fuori dagli schemi. C’è quel piace e non piace che lascia sempre in dubbio. Ma la nostra meta è la strada, non le passerelle dei saloni! Dopo aver riempito le valigie e allacciato per bene il borsone sulla sella passeggero, si parte per il Trentino-Alto Adige.

Già dai primi metri in città, si capisce come la Versys 650 sia una moto molto versatile e facile. E’ una moto in grado di mettere subito a proprio agio il neofita e al contempo di soddisfare anche lo smanettone più incallito. Raggiunta l’autostrada si apprezza molto la stabilità nei curvoni ad alta velocità, anche se le borse laterali leggermente più sporgenti del dovuto causano un leggero rollio.

I chilometri passano in fretta ma il serbatoio del carburante si svuota lentamente. Ad una velocità media di 110 km/h la Versys 650 ha segnato un consumo pari ai 19 km/l, cifra che può aumentare se si agisce con più parsimonia sulla manopola del gas. Dopo più di 270 km il nostro test autostradale termina. Le curve ci attendono e la 20.000 Pieghe saprà saziarci a dovere con più di 350 km al giorno!

Nonostante il posteriore abbastanza carico e un setting standard delle sospensioni, la Versys 650 si rivela molto agile e stabile nel misto stretto che sale da Ora verso Cavalese. Il vero test però inizia con la prima tappa della 20.000 Pieghe 2014! Dopo aver settato bene le sospensioni si parte per la prima tappa. La temperatura è più bassa del dovuto, bisogna far scaldare bene le gomme prima di scatenarsi in piega. L’asfalto del Trentino-Alto Adige è una vera goduria per i nostri occhi e per la moto.

Basta concentrarsi sulla guida e lasciar scorrere libera la moto, godendosi le curve e i panorami mozzafiato delle Dolomiti. E’ nel misto stretto che la Versys 650 rivela il suo lato divertente e determinato. Non ci sono setting del motore o mappe da regolare per ottenere più brio, basta ruotare di più la manopola del gas e concentrarsi sulla strada. La Versys cambia carattere in fretta e diventa una moto divertentissima e molto capace anche nel guidato più impegnativo.

Scende velocemente in piega e la sua ciclistica si rivela davvero ben equilibrata, rendendo la moto agile e precisa anche quando non si azzeccano le traiettorie. Ottima la frenata, ben modulabile e gestita egregiamente dall’ABS. Il propulsore riesce ad appagare sia per la sua notevole spinta che per il sound che emette. Dopo un primo accenno di coppia dai 4000 ai 6000 rpm, superati gli 8000 rpm, la spinta si fa più accentuata e si fa sentire fino ai 10.500 rpm, mentre il limitatore entra poco prima del fondoscala, fissato a 13.000 rpm.

Si aumenta il ritmo, senza però esagerare troppo, in quei giorni le infinite lingue di asfalto dei passi delle Dolomiti erano invase da centinaia e centinaia di motociclisti provenienti da ogni parte d’Europa. Ci fermiamo per scattare qualche foto e per rifocillarci con le prelibatezze del luogo. E’ il momento giusto per fare due conti e vedere un po’ quanto carburante ha consumato la crossover di Akashi dopo aver “bevuto” circa 200 km di curve ad un ritmo abbastanza alto ed esagerando con la manopola del gas.

Non avevo dubbi, anche dopo averlo fatto urlare nei tratti di salita più divertenti e impegnativi, il bicilindrico ha risposto con un consumo medio di quasi 16 km/l, un risultato notevole se si considerano le strade affrontate e i continui apri e chiudi. Portando poi la moto ad un utilizzo davvero estremo, ci siamo avvicinati ad un consumo di 11 km/l. Questo dato infatti, all’apparenza esagerato per il bicilindrico di Akashi, è venuto fuori tenendo conto esclusivamente del ritmo tenuto nelle parti più intense delle tre tappe della 20.0000 Pieghe, ovvero lunghissimi tratti in salita con continue cambiate tra seconda e terza marcia tirando il motore fino a 11.000 rpm.

E’ ovvio che non abbiamo affrontato tutta la manifestazione con il gas a cannone. In autostrada infatti, con le due borse laterali e un borsone sulla sella passeggero, la moto ha segnato i 25 km/l ad una velocità media di 110 km/h, mentre nei tratti di montagna affrontati con maggiore tranquillità, godendosi esclusivamente lo spettacolare panorama, la Versys ha superato tranquillamente la soglia dei 28 km/l.

I nostri 3 giorni in sella proseguono con pochissimo riposo e tanti ma tanti chilometri. Fortunatamente, la posizione di guida comoda e la seduta ergonomica della Versys 650 riescono ad evitare dolorosi mal di schiena e eccessive spossatezze a fine giornata, quando finalmente riponiamo il nostro abbigliamento tecnico nell’armadio prima di lanciarci nel letto.

Conclusa anche questa stupenda manifestazione si torna a Milano per riportare a casa la simpaticissima Versys 650. Gli ultimi chilometri passano tra riflessioni e apprezzamenti. Dopo averla liberata dai miei bagagli, la saluto con un arrivederci, contentissimo di aver condiviso questa bellissima esperienza insieme ad un moto versatile e completa in grado di accompagnarti ovunque. La prossima volta che sarò in sua compagnia saprò benissimo dove portarla: il suo habitat naturale è la strada!

La Tecnica della Kawasaki Versys 650 ABS

Kawasaki Versys 650 ABS: il nostro test alla 20.000 Pieghe 2014

IL MOTORE

Il bicilindrico parallelo da 649 cc è stato sviluppato per regalare al pilota una risposta pronta ai bassi e in grado di spingere agli alti regimi. Per incrementare la coppia ai regimi medio-bassi, gli ingegneri di Akashi hanno lavorato principalmente sulle camme di aspirazione e di scarico, dotate di angoli ridotti, mentre sull’impianto di scarico è stato adottato un tubo di bilanciamento.

La parte della trasmissione è stata semplificata per agevolare la manutenzione. Albero primario e secondario e tamburo del cambio a “cassetta” sono stati sistemati in maniera più compatta. La lunghezza del motore è stata accorciata grazie all’adozione di un tipo di lubrificazione a coppa semi-secca. Il gruppo termico vanta invece due cilindri placcati con interasse ridotto per rendere ancora più compatto il propulsore.

E’ stato semplificato il sistema di raffreddamento, con il liquido refrigerante che viene convogliato verso cilindro e testata passando dal carter motore. L’albero motore, con angolo di 180°, è dotato di contralbero di equilibratura, soluzione che smorza le vibrazioni provocate dal motore e assicura un funzionalmente fluido dei componenti.

Per dissipare meglio il calore, l’olio viene indirizzato verso il lato inferiore dei pistoni tramite ugelli posizionati nelle teste della biella. La temperatura d’esercizio ottimale e viene assicurata da un grande radiatore e al silenziatore di scarico montato nella parte inferiore del motore.

LA CICLISTICA

Grazie allo sviluppo di un propulsore compatto e leggero, gli ingegneri Kawasaki hanno potuto adottare un telaio leggero e robusto che garantisce una distribuzione del peso centralizzata e con baricentro basso. La struttura è a diamante in acciaio high-tensile. L’angolo di inclinazione del cannotto di sterzo è pari a 25°, con avancorsa di 108 mm. Lo sterzo ruota di 35° sia a destra che a sinistra. Per smorzare le vibrazioni sono stati adottati degli attacchi elastici nella parte posteriore alta del motore e le pedane hanno ricevuto delle nuove coperture di gomma.

L’agilità e la stabilità della Versys 650 sono assicurate da una forcella anteriore con steli rovesciati e da un mono ammortizzatore posteriore asimmetrico, entrambi a corsa lunga. I tubi esterni della forcella anteriore rovesciata da 41 mm, più corti e rigidi rispetto agli standard, assicurano maggiore stabilità.

Il forcellone angolare in alluminio ad “ala di gabbiano” lavora in simbiosi con l’ammortizzatore asimmetrico Showa con pistone libero e valvole di smorzamento a due fasi. Entrambe le sospensioni offrono uno smorzamento in estensione a regolazione continua e precarico regolabile.

L’impianto frenante vanta all’anteriore un doppio disco a margherita semi-flottante da 5 mm di spessore e 300 mm di diametro morso da una pinza a doppio pistoncino, mentre sul posteriore lavora un disco a margherita da 220 mm abbinato ad una pinza a singolo pistoncino. Il tutto è controllato da un sofisticato ABS sviluppato appositamente dalla Bosch.

Design ed Estetica

Kawasaki Versys 650 ABS: il nostro test alla 20.000 Pieghe 2014

Non si può certo negare che la Versys sia dotata di un design decisamente fuori dagli schemi. Rispetto alla precedente generazione, questo restyling del 2010 ha donato alla moto un’aria più snella e dinamica. All’anteriore troviamo sempre il doppio faro verticale che segue le linee del cupolino. La carenatura si fonde con l’ampio serbatoio da 19 litri.

Il manubrio è ampio e ospita dei pratici blocchetti dei comandi dotati di pulsanti piacevoli al tatto. In generale, la qualità percepita è notevole e la Versys si fa apprezzare per la cura dei dettagli. Semplice ma efficace il cruscotto, dotato di display digitale multifunzione e contagiri analogico, il tutto contornato dalle spie di servizio.

La parte bassa della moto lascia spazio alle caratteristiche forme del motore e del telaio, in bella mostra e dipinte in nero. Il posteriore è schiacciato e termina con le grandi maniglie per il passeggero e con uno stop a LED dal design spigoloso. Al di sotto troviamo una grande porta targa che ospita i due indicatori di posizione e la luce che illumina la targa.

Pregi & Difetti

Kawasaki Versys 650 ABS: il nostro test alla 20.000 Pieghe 2014

Piace

Carattere del motore
Consumi
Agilità/Stabilità
Rapporto qualità/prezzo
Capacità di carico

Non Piace

Borse laterali troppo sporgenti
Motore vuoto ai bassi

Scheda Tecnica Kawasaki Versys 650 ABS

Kawasaki Versys 650 ABS: il nostro test alla 20.000 Pieghe 2014

MOTORE

Tipologia motore Raffreddamento a liquido, 4-tempi 2 cilindri paralleli
Cilindrata 649 cm³
Alesaggio e corsa 83 x 60 mm
Rapporto di compressione 10.6:1
Distribuzione/aspirazione DOHC, 8 valvole
Sistema di iniezione Iniezione benzina: ø38 mm x 2 (Keihin)
Iniezione Digitale
Avviamento Elettrico
Lubrificazione forzata, carter semi-secco

TRASMISSIONE

Trasmissione 6-marce
Trasmissione finale Catena sigillata
Rapporto di trasmissione 2.095 (88/42)
Rapporti: 1a 2.438 (39/16)
Rapporti: 2a 1.714 (36/21)
Rapporti: 3a 1.333 (32/24)
Rapporti: 4a 1.111 (30/27)
Rapporti: 5a 0.966 (28/29)
Rapporti: 6a 0.852 (23/27)
Rapporto di trasmissione finale 3.067 (46/15)
Frizione Umida multi-disco, manuale

TELAIO

Tipo di telaio A diamante, high-tensile acciaio
Corsa ruota anteriore 150 mm
Corsa ruota posteriore 145 mm
Pneumatico anteriore 120/70ZR17M/C (58W)
Pneumatico posteriore 160/60ZR17M/C (69W)
Angolo di inclinazione del cannotto di sterzo/avancorsa 25˚ / 108 mm
Angolazione dello sterzo sinistra/destra 35˚ / 35˚

SOSPENSIONI

Sospensione anteriore Forcella rovesciata 41 mm telescopica regolabile (lato-destro) regolabile in precarico
Sospensione posteriore Mono ammortizzatore asimmetrico con elevata incidenza regolabile nello smorzamento su 13 posizioni e in precarico su 7

FRENI

Freno anteriore Doppio disco semi-floattante 300 mm a petali Pinze: Doppio pistoncino
Freno posteriore Disco singolo 220 mm a petali Pinza: Singolo pistoncino

DIMENSIONI

Dimensioni (L x L x A) 2,125 mm x 840 mm x 1,330 mm
Interasse 1,415 mm
Altezza da terra 180 mm
Altezza della sella 845 mm
Peso 206 kg (KLE650C) 209 kg (KLE650D)
Capacità serbatoio 19 litres

PRESTAZIONI

Massima potenza 47 kW 64 PS / 8,000 rpm. 25 kW 34 PS / 6,500 rpm (25 kW kit)
Massima potenza con sistema RAM di immissione dell ’ aria {61 N.m 6.2 kgƒ.m / 6,800 rpm. 50 N.m 5.1 kgƒ.m / 3,000 rpm (25 kW kit)
Coppia massima 61 Nm {6.2 kgf.m} / 6,800 rpm

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