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Suzuki Burgman 650: la nostra video prova

Quando ci si chiede di immaginare un Maxi Scooter di classe superiore comodo, rifinito e adatto anche alle lunghe percorrenze extra cittadine visualizzare il Burgman 650 è il pensiero più naturale possibile.

Nato nel 2002 e commercializzato in Italia dal 2003, il Burgman ha da sempre rappresentato il massimo in uno scooter in termini di confort e spazio a disposizione nel settore dei maxi diventando, rapidamente, una vera icona del concetto di lusso applicato a questo segmento (oggi affiancato dal BMW C 650 GT).

A fine 2013 però la casa di Hamamatsu presenta l’ultima versione del Burgman 650 che si differenzia dal precedente per linee più moderne ed eleganti, una maggiore attenzione ai particolari e un comportamento dinamico molto migliorato. Lo schema propulsivo mantiene lo schema bicilindrico da 638cc a 8 valvole la cui erogazione è resa ancora più piacevole dal rinnovamento di cui hanno beneficiato la scatola del cambio automatico/sequenziale e la frizione. Il prezzo è di 10.790 euro ABS incluso.

La Guida

In sella il Burgman 650 ci accoglie con una riuscita triangolazione sella, pedana, manubrio e, spostandolo da fermi, si apprezza il lavoro svolto tanto sulla nuova sagomatura della seduta, quanto una migliore scorrevolezza dell’intero blocco trasmissione. Affrontando il traffico metropolitano ritroviamo intatto il DNA del “Ciccio”, come viene affettuosamente chiamato dagli appassionati internauti dei forum e dei club al maxiscooter di Hamamatsu, e che porta in dote un livello di confort semplicemente inarrivabile per l’intera concorrenza a ruote basse (e non solo).

Il motore, in modalità DRIVE (completamente automatica e votata al confort), gira basso e ci ritroviamo a navigare placidamente nel traffico coccolati dalla gran coppia espressa dallo storico bicilindrico di 638cc. Solo i grandi specchi retrovisori rovinano l’idillio in quanto posti esattamente alla stessa altezza della maggior parte degli specchietti delle autovetture costringendoci, quando impegnati a svicolare nel traffico, a chiuderli. Manovra comunque facilitata dal fatto di non dover abbandonare il manubrio per ripiegarli: basta l’apposito pulsante posto sul (piuttosto affollato) blocchetto di sinistra.

In questa modalità d’uso possiamo notare come la spia ECO, posta all’interno del quadrante del contagiri, si mostri spesso e volentieri segno che il Burgman 650, oltre che oltre a cullarci con incedere quasi regale sta consumando ben poco che, specie oggigiorno, non guasta affatto.

Di contro, in modalità DRIVE, il Burgman 650 risponde alle decise sollecitazioni all’acceleratore con un attimo di incertezza spesso senza scalare subito il rapporto. Comportamento non ideale per facilitare un eventuale sorpasso specie a velocità autostradale ma, basta sfiorare il tasto POWER (sempre sul blocchetto di sinistra), che il “Ciccio” tira fuori gli artigli, scala una o due marce e si attesta sempre sul regime di rotazione migliore per scattar al minimo impulso ma qui i consumi salgono sensibilmente oltre a causare un fastidioso effetto On/Off sconosciuto prima.

La soluzione è procedere normalmente in modalità DRIVE per poi passare alla POWER solo in fase di sorpasso o, al limite, quando ci si trova a volersi togliere qualche inaspettata soddisfazione tra le curve grazie anche alle insospettabili doti dinamico/sportive di cui il Burgman 650 è dotato.

Volendo vi è la modalità di cambiata MANUALE che funziona anche piuttosto bene ma che, probabilmente per la posizione non esattamente intuitiva dei pulsanti che la comandano, stufa presto e porta il pilota a preferire una delle due ottime modalità automatiche.

Dinamicamente il family-Feeling è ancora più pronunciato: il confort di bordo, vera caratteristica distintiva, è rimasto immutato mentre a beneficiare dei nuovi materiali ne è soprattutto la guida.

Il Burgman 650 risulta più rigoroso e rassicurante nel mantenere la traiettoria impostata anche quando il ritmo si alza ben oltre il limite imposto dal codice della strada. Allo stesso tempo risulta più sostenuto nelle frenate rendendo difficile accusare un “fondo corsa” anche affrontando le asperità cittadine durante un ipotetico “Panic Brake”.

Gli ammortizzatori posteriori ora lavorano in perfetta sinergia con la nuova taratura della forcella mostrando il preciso lavoro di accordatura eseguito dai tecnici Suzuki. Vi è la possibilità di regolare il precarico ma, sinceramente, non abbiamo sentito il bisogno di metterci mano nemmeno con il passeggero a bordo.

Ottimo l’impianto frenante con un sistema ABS ben tarato e non eccessivamente invasivo. Non abbiamo riscontrato, nonostante il peso del Burgman 650 non sia esattamente basso (238 kg a secco) e nonostante ci siamo prodigati in una buona sessione di guida “coltello tra i denti” fuoriporta, fenomeni di falding o di allungamento degli spazi di frenata.

Nella guida fuori dalle mura cittadine segnaliamo il buon riparo aerodinamico. Merito del parabrezza regolabile elettricamente il quale solo sopra il metro e ottanta lascia parzialmente scoperte le spalle. Non si segnalano fastidiose turbolenze intorno al casco nemmeno a piena velocità e parabrezza completamente esteso.

Pregi e Difetti

Suzuki Burgman 650 2014

Piace

>> Comfort di guida e dotazioni
>> Frenata
>> Erogazione
>> Capacità di carico
>> Agilità
>> Dotazioni

Non Piace

>> Freno motore troppo presente in modalità Power
>> Blocchetto comandi sinistro eccessivamente affollato

La tecnica del Burgman 650

Suzuki Burgman 650 2014

Una delle principali novità del nuovo Burgman 650 è celata alla vista dalle nuove ed attillate sovrastrutture: Il telaio è stato completamente riprogettato (specialmente nella sezione posteriore) e mantenendo comunque una robusta struttura tubolare i progettisti son riusciti a risparmiare diversi chilogrammi.

Il propulsore è il collaudato ed efficiente bicilindrico di 638cc raffreddato a liquido. Nuovo l’impianto di alimentazione con iniettori più piccoli ed efficienti dei precedenti.

Attraverso i diversi (troppi!) pulsanti sistemati nel blocchetto sinistro del manubrio, si gestisce (anche) il SECVT ovvero il Suzuki Electronically-controlled Continuously Variable Transmission. Tre le diverse modalità di trasmissione selezionabili: DRIVE, POWER e MANUALE. In modalità DRIVE, quella che risulterà la più usata, il motore lavora a regimi molto bassi e l’erogazione è molto dolce e pacata. Selezionando la modalità POWER il regime del motore sale automaticamente di circa mille giri per minuto mentre il freno motore si fa sentire molto di più. In modalità MANUALE è il pilota a gestire il comportamento del cambio attraverso i tasti UP & DOWN posti sempre sul blocchetto sinistro del manubrio in una posizione invero un po’ scomoda specialmente nella “guida sportiva” dove l’utilizzo del pollice nelle cambiate veloci non consente una presa efficace sulla leva del freno posteriore.

A completare il quadro di rinnovamento del comparto trasmissione segnaliamo i nuovi dischi frizione che hanno permesso di ridurre l’attrito per trascinamento a motore spento del 35%. Nuovo anche il sistema di scarico. Per quanto riguarda invece l’impianto frenante, il nuovo Burgman 650 ha ricevuto all’anteriore un doppio freno a disco con dischi semiflottanti e un modulo ABS più leggero del 55% rispetto al precedente modello, caratteristica che ha giovato al peso complessivo finale del maxi-scooter.

Design ed Estetica

Suzuki Burgman 650 2014

Fin dalla sua apparizione sul mercato il Burgman 650 si è sempre distinto dagli altri maxi scooter per dimensioni, confort e rifiniture. Il nuovo M.Y.2013 non fa eccezione e onora la tradizione evolvendosi senza rinnegare le sue origini. Nuove le sovrastrutture di stampo quasi automobilistico fasciano il telaio riprogettato come un vestito di alta sartoria e si amalgamano alla perfezione con la nova sella più rastremata sui fianchi. Il risultato è un deciso risparmio di perso e una maggiore facilità nell’appoggiare i piedi a terra e far manovra.

Il quadro strumenti, anch’esso apparentemente ispirato al mondo delle 4 ruote e non più completamente digitale. Mostra Contachilometri e contagiri (all’interno del quale una spia verde con scritto ECO si accende quando il pilota, durante la guida, mantiene i consumi bassi, attraverso un calcolo sul consumo che avviene ogni 0.2 secondi) analogici separati da con un generoso display LCD ove vengono mostrate tutte le informazioni del computer di bordo necessarie alla guida. Il retroscudo viene completato da tre diversi e piuttosto capienti portaoggetti di cui uno protetto da serratura.

Il manubrio, sistemato alla giusta altezza, è caratterizzato da due blocchetti dei comandi attraverso i quali si gestiscono le funzioni principali del nuovo Burgman 650.

Mentre nel blocchetto di destra sono stati sistemati i soli comandi di avviamento, quattro frecce, parabrezza e spegnimento motore, il blocchetto di sinistra colpisce per l’esagerata quantità di pulsanti di cui è dotato: Con il solo utilizzo del pollice sinistro, possiamo gestire: indicatori di direzione, devio luci, clacson, pulsante modalità Power, modalità di guida automatica/sequenziale, pulsanti Up & Down del cambio sequenziale e (nella versione Executive) il comando per l’accensione delle manopole riscaldate.

Lo sportellino che nasconde il tappo del serbatoio carburante posto sulla carena posteriore sinistra e la leva del freno a mano integrata nella carena sinistra sotto la sella del pilota, sono i quattro dettagli che sottolineano quanto il Burgman 650 M.Y 2013, in termini di comodità, si avvicini all’automobile.

Il gruppo ottico anteriore cresce di dimensioni e porta con se due piccole ma molto efficaci luci di posizione a LED. Sopra al gruppo ottico troviamo il parabrezza regolabile elettronicamente in altezza. Il gruppo ottico posteriore invece diventa più piccolo per integrarsi al meglio alla nuova e più rastremata coda.

Come sempre, il vano sottosella, nonostante una leggera riduzione in capienza è comunque piuttosto ampio (50 litri) e in questo nuovo modello ha acquisito una comoda luce interna che aiuta a vedere meglio all’interno nei luoghi meno illuminati durante la notte.

Storia e caratteristiche tecniche

Suzuki Burgman 650 2014

2003: primo modello ad essere venduto in Italia. Nome in codice AN650 K3. Colori venduti in Italia: Silver, Blu e bicolore Nero/Silver.

2004: arriva la versione “Executive”. Nome in codice AN650A K4. Rispetto al K3 si arricchisce di ABS, cromature varie e specchietti richiudibili elettricamente. La versione “base” perde il poggischiena passeggero. In entrambe le versioni, viene sostituito il bocchettone del carburante e di conseguenza lo sportellino ha una linea diversa. Arriva il colore Nero, ma solo per la versione Executive.

2005: Primo vero restyling del mezzo, almeno per quanto riguarda alcune meccaniche. In Italia si trova solo la versione “Executive” (AN650A K5) e rispetto al K4 Exe, viene sostituito il parabrezza con analogo ma dotato di saliscendi elettrico. Anche il “baffo” sul parabrezza diventa un po’ più accattivante, con due punte che seguono il profilo della mascherina anteriore. Viene aggiunta la marcia di OverDrive e viene ovviato all’inconveniente comune ai modelli precedenti conosciuto come “rumore della boccola Diesel”. I vetri delle frecce anteriori e posteriori sono adesso trasparenti e non più arancioni. Sul quadro strumenti si può controllare la temperatura esterna sul display dell’orologio. Colori venduti in Italia: Silver e Nero.

2006: Nessun cambiamento degno di nota. Nome in codice AN650A K6. Spariscono i colori Silver e Nero, sostituiti da New Grigio, Antracite e Blu.

2007: Anche per il 2007 la Suzuki non cambia quasi niente. Nome in codice AN650A K7. L’entrata in vigore del protocollo Euro3, costringe la casa costruttrice a dotare i motori della valvola ICS che controlla automaticamente il “minimo”. Sparisce il Blu.

2008: Secondo importante restyling per il B650. Stavolta a beneficiarne è il comfort: manopole riscaldate e sella riscaldata sono ora di serie. Il pilota può scegliere di riscaldare solo la sua seduta o entrambe (pilota+passeggero). Cambia la colorazione del quadro strumenti che passa da gialla ad rosata Cambia la colorazione delle scritte laterali che diventa dorata. Sparisce l’Antracite e ritorna il Nero. Nome in codice AN650A K8.

2009: due piccoli cambiamenti lo contraddistinguono dal suo precedessore: il comando per il riscaldamento delle manopole diventa digitale e diverso posizionamento della pinza freni posteriore che ora si trova prima del mozzo ruota. Nome in codice AN650A K9.

2010: si cambia decennio e quindi si cambia lettera del codice. Sparisce la K e appare la L. A parte questo nessuna modifica sostanziale rispetto al K9. Nome in codice AN650A L0.

2011: Con un anno di ritardo, viene sostituito il quadro strumenti con uno similare ma quasi del tutto digitale. Spariscono infatti sia il display a lampadine che indica la marcia, integrato sul nuovo display, sia gli altri tre display digitali che indicavano la temperatura dell’acqua, il livello carburante e l’orologio, ma stranamente solo questi ultimi due sono stati integrati del nuovo display… quello della temperatura dell’acqua sembra sparito… Nome in codice AN650A L1.

2012: praticamente invariato rispetto alla versione 2011. Nome in codice AN650A L2.

2013: il modello attuale. Dopo 10 anni il B650 si rinnova con un importante restyling nella carrozzeria e nel motore. Cambia il quadro strumenti che adesso e in configurazione mista analogica-digitale. Tra le migliorie sicuramente quella più importante riguarda la fluidità in accelerazione e decelerazione mentre un piccolo passo indietro è la riduzione a “soli” 50L della capacità del vano sottosella, dovuto al ritocco della carrozzeria posteriore, adesso più rastremato. Rimane il cambio sequenziale nelle sue tre modalià Automatico-Manuale-Power a sei rapporti (in modalità manuale): l’Overdrive infatti non viene più indicato con “OD” ma con “6”.

Scheda Tecnica

Suzuki Burgman 650 2014

Dimensioni
Lunghezza massima 2.270 mm
Larghezza massima 810 mm
Altezza massima 1.430 mm
Interasse 1.590 mm
Altezza da terra 120 mm
Altezza della sella da terra 755 mm 750 mm

Motore
Tipo di motore: 2 cilindri, 4 tempi, raffreddamento a liquido,doppio albero a camme in testa
Alesaggio per corsa 75.5 mm × 71.3 mm
Cilindrata 638 cm3
Rapporto di compressione 11.2 : 1
Alimentazione Iniezione diretta
Sistema di avviamento Elettrico
Sistema di lubrificazione Carter umido
Trasmissione SECVT

Accensione elettronica (Transistorizzata)
Capacità del serbatoio 15,0 l
Capacità dell’olio(Revisione) 3,4 l

Sospensioni
Anteriore: forcella telescopica con molla e licoidale e ammortizzatore idraulico
Posteriore: forcella oscillante con molla e licoidale e ammortizzatore idraulico
Angolo di canotto/Avancorsa: 26°10’ /106 mm

Freni
Anteriore a doppio disco
Posteriore a disco

Pneumatici
Anteriore 120/70R15M/C 56H senza camera d’aria
Posteriore 160/50R14M/C 65H, senza camera d’aria

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