Home MotoGP, Eugene Laverty entusiasta della Suzuki XRH-1: “E’ la moto che dovrei guidare”

MotoGP, Eugene Laverty entusiasta della Suzuki XRH-1: “E’ la moto che dovrei guidare”

Il veloce pilota irlandese, impegnato nel Mondiale SBK con il team Crescent Suzuki, commenta il suo recente test con il prototipo MotoGP di Hamamatsu: “Perfetta per il mio stile di guida.”


Prima di ritrovare il podio nel recente round di Sepang – dopo un digiuno che durava dalla prima gara dell’anno a Phillip Island – Eugene Laverty si è concesso un eccitante diversivo andando a provare la famigerata Suzuki XRH-1, nome ‘provvisorio‘ del prototipo MotoGP con cui la casa di Hamamatsu tornerà l’anno prossimo nella classe regina del Motomondiale. Per Laverty si è trattato anche della prima esperienza in assoluto in sella ad una MotoGP, ed il nord-irlandese si è detto assolutamente entusiasta dell’esperienza, che potrebbe presagire ad un suo futuro ‘ingaggio‘ nella nuova squadra ufficiale Suzuki.

In occasione del fine settimana di Sepang – che ha visto Laverty guadagnarsi il terzo gradino del podio in Gara-1 – il veloce pilota irlandese è stato avvicinato da Crash.net per uno scambio di opinioni sul suo tête-à-tête con l’attesissimo bolide quattro-in-linea giapponese. Il test di Laverty è consistito in una mezza giornata di apprendistato con la moto sul tracciato giapponese di Okayama, seguita da una due giorni a Phillip Island che però è stata pesantemente compromessa dalle pessime condizioni climatiche.

MOTOGP – EUGENE LAVERTY E LA SUZUKI XRH-1

La pioggia australiana non ha permesso a Laverty e al team di portare avanti il programma di lavoro che avevano in mente, è questo è il rimpianto maggiore per l’attuale vice iridato della Superbike:

“E’ stato un peccato. Dovevano essere quattro ore in pista in Giappone, che poi sono diventate tre, in cui avrei dovuto solo prendere confidenza con la moto e mettere a posto l’assetto in vista di Philip Island, ma alla fine mi sono messo subito a spingere, montando anche la gomma morbida per iniziare a trovare il feeling con questa copertura. La gomma anteriore era un po troppo morbida, quindi siamo passati subito alla gomma dura, e poco dopo sono riuscito a iniziare a spingere sul serio. Non vedevo l’ora di arrivare a Philip Island, ma l’inverno australiano è famoso per essere particolarmente intransigenete. Mi sono lanciato dalla moto dopo tre giri lanciati e che ha posto fine alla prova. Sono caduto dopo tre giri, e quella in pratica è stata la fine del nostro test.”

“In Giappone sono rimasto veramente colpito dalla moto, tutto sembrava funzionare per il meglio. Mi sarebbe piaciuto avere più tempo a disposizione a Phillip Island, perché quella era una pista che avrebbe potuto mettere in evidenza alcuni possibili problemi della moto. Vorrei davvero avere un’altra possibilità di lavorare con questa moto e affrontare questi problemi, perché la base di partenza della moto è buona. Penso che gli serva solo la perfetta messa a punta dell’elettronica per adattarla allo stile del suo pilota.”

SBK SEPANG 2014 – GALLERY GARE

Dalle sue parole, sembra chiaro che Laverty voglia anche mettere per quanto possibile ‘le mani avanti’ in vista di un suo possibile ritorno sulla moto, anche se al momento non ci sono piani particolari a riguardo. Le sue impressioni sulla XRH-1, e in generale sulla sua prima esperienza con una MotoGP, sono comunque molto positive:

“Ho aspettato a lungo il mio momento di cavalcare una di queste moto. Se sei un pilota sufficientemente sveglio, sei sempre in grado di capire quali moto si adattano bene al tuo stile e le piste su cui la moto può essere forte. Da quello che ne sapevo riguardo alla MotoGP, ho sempre pensato che moto e gomme sarebbero state adatte a me. Dopo averla guidata, anche dopo sole tre ore, ho pensato che si adattasse davvero al mio stile di guida, e che questa è la moto che dovrei guidare. Si tratta solo di avere la possibilità di farlo come si deve.”

“Riguardo al mio stile, a me piace staccare duro, fermare la moto e poi raddrizzarla e dargli subito gas. Non perdo troppo tempo in curva, è questo il mio stile. Ma non vorrei rivelare troppo!”

SBK SEPANG 2014 – GALLERY GARE

Eugene Laverty ha poi parlato di alcuni retroscena riguardo il mercato piloti dello scorso inverno, in particolare sulle trattative andate ‘a monte‘ per un suo passaggio in MotoGP. Per alcune settimane, dopo il divorzio dal team ufficiale Aprilia in Superbike, erano in molte le voci che lo volevano vicino al team Ducati Pramac come nuovo compagno di squadra di Andrea Iannone:

“La preoccupazione non era il fatto che Andrea Iannone fosse lì – e so che lui è un pilota veloce – ma che avremmo corso con gli stessi colori con due moto diverse. E’ una situazione che ho già sperimentato quando correvo in 250 cc. Alla fine tutte le moto sono diventate ‘Open’ con specifiche ‘Factory’, ma la mia preoccupazione di allora era che tutti fossero rimasti ‘ufficiali’ e io sarei stato l’unico sulla moto ‘Open’.”

“[L’addio di Gigi Dall’Igna ad Aprilia] ha cambiato le cose nella mia trattativa con il team Aspar, perché era lì che stavo andando quando Melandri fu preso per sostituirmi. In pratica è stato un po’ come se mi avessero sbattuto fuori da qui [Superbike] per mettermi di là [in MotoGP], ma tutto è stato mantenuto con un basso profilo. Improvvisamente però, quando Gigi se ne è andato, Aspar non ha più voluto rimanere con Aprilia e in questo modo, per me, quella porta si è chiusa. E’ stata tutta una specie di ‘soap opera’ per me l’anno scorso, ma Gigi mi avrebbe voluto anche in ducati in Ducati. Ho avuto un buon rapporto di lavoro con lui e forse rappresenterà ancora un’opzione per me in futuro.”

MotoGP - Eugene Laverty con la Suzuki XRH-1 a Okayama

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