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Motoball: quando il calcio si gioca su due ruote

Spopola in Russia, ma non solo, il calcetto per centauri. Ecco come funziona.

Motociclismo? Calcio? A prima vista ricorda soprattutto il Polo, cioè quella specie di hockey a cavallo. Solo che qui, in Russia, i cavalli sono motociclette e il pallone qualcosa che assomiglia alla vecchia – e pesante – palla medica. Sta spopolando nei paesi dell’ex impero sovietico il Motoball, un calcetto a cavallo di motociclette.

La partita si svolge su un campo (devastato) di calcio, i giocatori sono 10, cinque per squadra, con quattro motociclisti e un portiere, l’unico non in sella a due ruote. La palla ha un diametro di circa 40 cm, pesa più o meno un chilo e, ça va sans dire, lo scopo è fare gol.

Le partite sono suddivise in quattro tempi da venti minuti l’uno, l’area di rigore non può venir violata con le motociclette, così i calciatori devono tirare dalla distanza, ma per il resto possono sgasare ovunque sul terreno di gioco. Due gli arbitri che controllano che i centauri non si tirino calci (vietato) o non entrino in scivolata con la loro moto contro quella di un avversario. Per il resto nessun limite di velocità, ma solo la capacità di restare in sella controllando la palla e frenare al momento giusto per poter calciare con precisione la palla.

Il Motoball è nato attorno ai primi anni ’60 in Francia, poi si è sviluppato in Spagna, Olanda, Belgio, Inghilterra e, soprattutto, nell’ex Unione Sovietica, dove nel 1963 si disputò il primo match ufficiale. E la Russia, insieme alla Francia, è la nazione che domina quasi sempre la Coppa Europa che si svolge annualmente.

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