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Motoblog/Yamaha: Pedersoli Riding School

Una giornata di corso con il Pedersoli Riding School


“La seconda parte del racconto di racconto di Francesco Lisi, quinto tester selezionato dell’iniziativa “Motoblog e Yamaha vi fanno diventare Tester, riguarda il corso in pista offerto da Yamaha Motor Italia e tenuto dal Technical Partner Pedersoli Riding School. A lui la parola.”

I corsi di guida della Riding School si svolgono presso l’ Autodromo di Franciacorta, con cadenza quasi settimanale, il mercoledì, l’autodromo si trasforma in una vera e propria scuola per motociclisti, alla quale partecipano allievi di ogni livello, tutti sapientemente divisi e organizzati in base alle loro capacità di guida e assegnati ad un istruttore. Gli istruttori sono tutti piloti che corrono nei vari campionati nazionali, e alcuni di loro hanno anche corso nei campionati mondiali.

Ad ogni istruttore vengono affidati due gruppi da tre allievi ciascuno, divisi in “base” e “avanzato” in funzione dei tempi sul giro dichiarati e verificati. Con un numero così basso di allievi per l’istruttore è più semplice controllare il gruppo, farlo rimanere compatto durante tutto il turno, e correggere e spiegare ad ogni singolo motociclista eventuali errori e imperfezioni viste durante il giro in pista. Con un gruppo così omogeneo e compatto l’ istruttore può facilmente intervenire nel caso in cui, in pista, si viene a creare la necessità di dover essere superati, o dover superare un altro gruppo, o in ogni altra situazione delicata o di pericolo, il tutto nella massima sicurezza per tutti.

Le moto vengono parcheggiate in fila indiana, in pit lane, con a capo la moto dell’ istruttore. Per ogni fila c’è un totem che ne indica il numero e il gruppo, e a termine di ogni turno gli allievi si riposizionano al loro posto, in modo tale da non avere moto che intralciano la corsia box e i centauri che entrano e escono dalla pista. Ogni quattro istruttori, quindi ogni ventiquattro allievi, viene attrezzato un box con quattro postazioni ( una per istruttore) per i briefing di fine turno con gli allievi.

TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta
TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta
TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta
TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta

Il corso inizia con una parte teorica, della durata di circa trenta minuti, tenuta in un’aula corsi da uno degli istruttori che, con l’ausilio di alcune slide, spiega in modo estremamente chiaro e semplice, come si affrontano le varie situazioni che possono capitare in pista e l‘ atteggiamento da tenere di fronte alle bandiere esposte dai commissari. Lo scopo di questa giornata è quello di riuscire ad andare più forte in sicurezza e rischiando meno, e a tal proposito molta importanza viene data alla cura e alla manutenzione della moto prima di ogni uscita.

La moto deve essere tagliandata con tutti i livelli in ordine; i freni devono essere sempre in buono stato e efficienti; le sospensioni vanno revisionate periodicamente, e infine, ma non meno importante, bisogna sempre prestare molta attenzione all’ usura degli pneumatici, che devono essere sempre in buono stato e performanti. Poi la lezione teorica si sposta sull’ atteggiamento da tenere in pista e su come si affrontano le varie fasi della curva e del rettilineo. Per ogni fase (staccata, inserimento, accelerazione e rettilineo) viene spigato come la si affronta, come la si prepara e la posizione che il pilota deve assumere per farla nel migliore dei modi con la piena padronanza del mezzo.

Una volta esauriti gli argomenti e soddisfatte le domande degli allievi, si torna ai box, dove dopo una veloce presentazione con l’istruttore, viene illustrato il programma della giornata, quanti turni si faranno, la durata e lo scopo. Adesso si comincia a fare sul serio. Adesso si scende in pista. Il programma dei turni è diviso in tre al mattino e tre al pomeriggio, con quaranta minuti di prove libere alla fine del corso.

Il primo turno, della durata di dieci minuti, serve all’ istruttore per capire l’effettivo potenziale di ogni singolo allievo e decidere eventuali spostamenti, atti a creare gruppi il più omogenei possibile, con motociclisti con tempi sul giro molto simili tra loro.
Gli altri cinque turni, della durata variabile tra quindici e diciotto minuti, servono per cominciare a lavorare sulle traiettorie, sulla posizione in sella, sulle staccate e sulle accelerazioni. È affascinante notare come gli istruttori della Riding School riescano sempre durante il turno in pista, sia che l’allievo sia davanti a loro, e quindi ben visibile, o dietro e visibile solo dallo specchietto retrovisore, a captare l’errore di traiettoria, di posizione o anche solo un cambio marcia sbagliato o un assetto della moto troppo rigido, che sia esso macroscopico o minimo, e discuterne con precisione e dovizia di particolari durante il briefing che si tiene alla postazione nei box al termine di ogni turno..

TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta
TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta
TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta
TEST Yamaha YZF-R1 Franciacorta

Dopo la pausa per il pranzo, offerta dalla Rding School al ristorante dell’autodromo, si torna in pista per i tre turni pomeridiani, turni nei quali l’istruttore dedica particolare attenzione, a rotazione, ad un singolo allievo per turno, sempre senza trascurare gli altri due, così da poter lavorare meglio per correggere errori, traiettorie, sbavature. In questa fase il corso entra nel vivo, ed è in questo momento che i tempi sul giro cominciano a scendere considerevolmente, e anche se la stanchezza e il caldo cominciano a farsi sentire, il carisma e l’entusiasmo della Riding School danno all’allievo quella marcia in più.

Già, perché gli istruttori della Riding School e Luca Pedersoli con tutto il suo staff, sono persone estremamente disponibili, sempre pronte ad aiutare o assistere gli allievi nelle loro esigenze di pista. L’ idea che si ha nel vederli insieme è di un gruppo molto affiatato e compatto, che fa questo lavoro con professionalità, serenità, divertendosi e trasmettendo questo stato d’amino anche agli allievi. Non è mai stata fatta pesare la differenza di abilità tra istruttore e allievo, ma si ha sempre la sensazione di essere allo stesso livello, di parlare con un amico che ti spiega come fare e ti da i consigli giusti per andare meglio, e che al contempo ti trasferisce una carica e una grinta che ti portano sempre a dare il 110%.

È stata una giornata molto intensa e faticosa, ma anche estremamente piacevole e fruttuosa, un’esperienza da ripetere sicuramente e che mi sento di consigliare a tutti; a chi vuole avvicinarsi per la prima volta alla pista, ma anche e soprattutto a chi la pista la frequenta già e crede di non averne bisogno, perché non si finisce mai di imparare.

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