Home Nicky Hayden: “Solo i costruttori non vogliono l’elettronica unica”

Nicky Hayden: “Solo i costruttori non vogliono l’elettronica unica”

Il pilota americano del team Drive M7 Aspar critica la divisione della MotoGP nelle due classi ‘Factory’ e ‘Open’: “Avere due tipi di regolamento fa solo una grossa confusione.”


Chiuso il lungo capitolo della sua storia con Ducati, nella MotoGP del 2014 l’americano Nicky Hayden tornerà dopo cinque anni in sella ad una Honda, marca con la quale ha conquistato il suo unico titolo mondiale nel 2006. L’ormai 32enne ‘Kentucky Kid’ sarà in pista con una delle due RCV1000R del team Drive M7 Aspar (squadra con la quale si era inizialmente accordato per guidare una ART) e nel primo test dell’anno a Sepang è stato nettamente il migliore tra gli hondisti della classe ‘Open’, rifilando quasi un secondo al compagno di squadra Hiroshi Aoyama.

Nel computo totale del test malese, Hayden ha incassato quasi 2 secondi dal miglior crono di Marc Marquez (Honda Repsol) e circa 1″5 dalla Yamaha ‘Open’ di Aleix Espargarò (NGM Forward Racing), ma le cose sono sicuramente andate migliorando nel corso della ‘tre-giorni’ dopo che nel Day-1 erano oltre 3 i secondi di distacco dell’americano dai primi.

In alcune recenti dichiarazioni raccolte da SuperBikePlanet.com, Hayden ha esternato il suo parere in merito al nuovo format della MotoGP – che prevede appunto la nuova classe ‘Open’ affiancata ai normali prototipi ‘Factory’ – senza schierarsi tra gli ‘entusiasti’:

“Se devo essere sincero, non mi piace questa cosa delle due moto, ‘Open’ e ‘Factory’, che corrono insieme. Io preferirei che tutti i piloti avessero moto dello stesso tipo, con le stesse regole. Ma con la situazione economica e le regole di adesso, questo non è possibile. Inoltre, avere due diversi tipi di regolamento, uno per ciascuna classe, credo che crei solamente una grossa confusione, specialmente tra i fans ‘occasionali’ della MotoGP.”

L’americano, in particolare, ha espresso delle interessanti considerazioni per quanto riguarda l’elettronica nelle due sub-classi, che condividono la stessa centralina Magneti Marelli fornita da Dorna ma non lo stesso software (standard per le ‘Open’, sviluppata dalla case per le ‘Factory’). Hayden ha sottolineato come il design stesso del software Dorna sia piuttosto limitativo in termini di data streaming e gestione del motore, spiegandosi con un esempio pratico:

“Abbiamo praticamente un solo settaggio per il ‘wheelie control’, quindi se lo si cambia, per esempio per la curva-2, questo andrà ad influenzare il ‘controllo impennata’ anche nella curva otto. Quindi non è così facile, non puoi andare dall’ingegnere e dirgli: “Ehi, ho bisogno di più controllo impennata qui, di meno là, di più qui” e così via. C’è una sola impostazione per il controllo impennata. E buona parte di tutto il sistema è così, quindi bisogna trovare il giusto compromesso per l’intera pista.”

Il nodo dell’elettronica è quello principale, ma per tutta una serie di motivi – tra cui la ben documentata e determinata opposizione della Honda – sembra molto difficile che la MotoGP intraprenderà mai la strada dell’elettronica unica per tutti, un intervento che potrebbe in un certo senso ‘livellare’ la situazione (in termini prestazionali e di costi) tra gli avveniristici prototipi delle case ufficiali e tutti gli altri. Anche Hayden pensa che questa ipotesi – caldeggiata da Dorna stessa – sarebbe sicuramente benefica per lo sport e lo spettacolo in pista, ma rimane comunque realista:

“[Con l’elettronica unica per tutti] Dorna potrebbe fare l’elettronica tanto più sofisticata quanto gli pare, oppure tanto basica quanto gli pare. Penso che i piloti lo vogliano, e che i tifosi lo vogliano. Le case produttrici sono il problema, perché, ovviamente, loro usano le corse come un banco di prova, per costruire moto migliori, e per sviluppare l’elettronica. Ma se tutti utilizzassero quello che ha Dorna, penso che lo gare potrebbero davvero migliorare”.

“Nel lungo periodo, preferirei di gran lunga che i tifosi guardassero moto fanno fumare i pneumatici, che impennano, che sobbalzano in entrata curva, che alzano le ruote da terra. Penso che sarebbe molto più eccitante. Per un pilota come me, ovviamente, moto così sarebbero probabilmente più adatte al mio stile di guida rispetto a un ragazzo che proviene dalla 250.”

Hayden si spiega meglio, utilizzando un’immagine decisamente esplicativa:

“Io voglio che la gente a casa seduta sul suo divano guardi la gara e dica: “Oh mio Dio! non posso credere che abbia fatto una cosa simile!”, invece adesso, a causa dell’elettronica, la gente seduta sul divano guarda la gara e pensa:” Oh, sai, se mi ci metto un attimo potrei farlo anch’io…”. Sappiamo bene che non è così, però…”

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