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I migliori piloti del 2013

Marc Marquez, Pol Espargaro, Tom Sykes, Tony Cairoli e tutti gli altri protagonisti della passata stagione. Le immagini di un anno da ricordare.


Esattamente un anno fa cantavamo le lodi di Jorge Lorenzo e Max Biaggi, mentre ora il panorama è completamente cambiato: il majorquino è sempre sulla breccia ma ha dovuto cedere lo scettro, mentre il 41enne romano ha deciso di appendere la tuta al chiodo per fare il commentatore e scrivere autobiografie. “Credette Cimabue ne la pintura di tener lo campo, ma ora ha Giotto il grido”, scriveva Dante un po’ di tempo fa, a indicare quanto sia mutevole e incostante la gloria e il veloce mondo del motociclismo non fa eccezione. Ieri all’apice, oggi nella polvere e viceversa.

Vediamoli tutti assieme, i protagonisti di questa lunga stagione, che ha regalato emozioni e purtroppo anche parecchi drammi, partendo ovviamente da Marc Marquez, il ragazzo prodigio di casa Honda, nuovo Campione della MotoGP e indefesso frantumatore di record.

Dodici mesi fa ben pochi avrebbero scommesso su una vittoria di un ragazzino di vent’anni, sconosciuto al grande pubblico ma che aveva già fatto molto parlare di sé, vincendo un titolo mondiale in 125 nel 2010 e uno in Moto2 nel 2012 (senza considerare che se non fosse caduto in Malesia avrebbe forse vinto anche nel 2011). Anche i beninformati e gli espertoni non pensavano che il rookie della Honda avrebbe potuto farcela, ma dopo l’impressionante striscia di vittorie a metà stagione, quando ha inanellato Germania, Stati Uniti, Indianapolis e Repubblica Ceca, l’impossibile ha preso i contorni del reale e Marquez, senza la squalifica in Australia avrebbe probabilmente chiuso prima la questione Mondiale (tributando i giusti onori al guerriero Lorenzo). Difficile pronosticare cosa aspettarsi da un ragazzo così giovane e talentuoso: molti l’hanno già impalmato a nuovo Valentino Rossi, ma la sensazione è che tra dieci anni sentiremo apostrofare i giovani con “quello è il nuovo Marquez”. Indubbiamente merita l’Oscar come miglior Protagonista.

Grintoso e spettacolare in pista, nonostante si stato tacciato di scorrettezza da Lorenzo, Marquez ha avuto un merito impagabile: far divertire. Il Motomondiale non esce dalla logica del vecchio “panem et circensem” e il catalano, con i suoi traversi al limite, le pieghe col gomito a terra e i sorpassi da corsaro arrembante (ricordate l’allievo che svernicia il maestro Rossi nel cavatappi di Laguna Seca?) ha regalato emozioni vere. Fuori dalla pista re-indossa la maschera da boy scout, il bravo ragazzo che vive con mamma e papà e sistema la cameretta come un teenager qualsiasi: marketing o candore da bambino prodigio, impossibile stabilirlo, ma nel frattempo godiamoci il talento cristallino di un campione che farà grandi cose.

Tom Sykes

SBK - Tom Sykes Season Review

Il secondo Oscar 2013 va a Mr. Tom Sykes, la Furia di Huddersfield, che si aggiudica quello per la Miglior Colonna Sonora, per averle “suonate” dall’inizio alla fine agli avversari. Il pilota Kawasaki perse il Mondiale Superbike 2012 per mezzo punto (caso unico nella storia delle competizioni motociclistiche) nell’ultima gara della stagione, cedendo a Max Biaggi il suo secondo titolo. Nel 2013 non c’è stata storia e nonostante il valore di Eugene Laverty, l’inglese ha realizzato numeri da capogiro, conquistando ben 9 vittorie (di cui le tre splendide doppiette a Donington, Imola e Magny Cours) e una marea di podi.

La stagione era iniziata in sordina, con un deludente doppio 5° posto a Phillip Island e un ritiro in gara 1 ad Aragon (con Chaz Davies splendido autore di una doppietta su BMW), consentendo al costante Guintoli di acchiappare un’illusoria leadership in classifica. Dal 3° round, ad Assen, la musica cambia e il team Kawasaki mette a disposizione di Sykes una moto in grado di supportare le sua ambizioni mondiali: il leone britannico inizia a ruggire, conquistando la seconda di ben 6 Superpole consecutive e ottenendo la prima vittoria della stagione. Da Assen in poi, inanella una serie ininterrotta di podi che culmina nella doppietta di Donington e Imola, la chiave di volta della stagione. Le Aprilia non mollano e il ragioniere Guintoli viene sorpassato come pretendente al titolo dall’arrembante Laverty che però inizia a vincere veramente quando ormai è troppo tardi e la doppietta di Magny Cours (terza della stagione), incorona Re il britannico che deve attendere la matematica certezza a Jerez, ma ormai è tutto scritto.

Sykes e la sua Ninja sono un binomio di un’efficienza spettacolare e lo stesso Marco Melandri ha ammesso che Mr Superpole, sul giro secco “fa veramente paura”. Classe 1985 e una lunga gavetta nella BSB alle spalle, Sykes “il giardiniere” (l’orto è il suo hobby preferito) è l’uomo da battere nel mondo delle derivate e ha tutta l’intenzione di non cedere lo scettro…

Pol Espargarò

Pol Espargaro 2013

Spagnolo e giovanissimo come Marquez è anche Pol Espargarò, che dopo aver vinto il titolo Mondiale in Moto2 si appresta a raggiungere in MotoGP il fratello Aleix, subentrando a Cal Crutchlow in sella alla Yamaha M1 del team Tech3. Dopo una èarentesi di 5 anni in 125, conclusasi nel 2010, dove arrivò terzo in classifica generale, a chiudere il meraviglioso tris di giovani “furie rosse”, capitanato da Marquez e Terol, Pol ha fatto il salto in Moto2 e le ultime tre stagioni sono state un crescendo rossiniano. Dopo il consueto anno di assestamento, nel 2012 si è laureato vicecampione con 4 vittorie, mentre lo scorso 27 ottobre ha finalmente alzato il meritato trofeo, in seguito alla vittoria del GP del Giappone, sesto successo di una stagione da incorniciare e dove ha regalato splendidi duelli con Rabat e Redding.

Nel 2007 ha corso la sua prima stagione completa in 125, dopo aver partecipato agli ultimi sei GP del 2006, anno in cui si laurea Campione di Spagna nella ottavo di litro. L’anno successivo passa da Aprilia a Derbi e fatica ad adattarsi alla moto e nonostante un infortunio conclude comunque nella top 10, con un solo podio all’attivo. Il 2008 è un altro anno di assestamento, anche se arrivano i primi podi che contano e l’anno successivo vince due gare e si classifica al quarto posto, mentre nel 2010 lotta con Marquez per il titolo, arrivando 3° e conquistando una valanga di podi.

Nel 2011 passa alla Moto2, una sfida difficile che affronta bene fin da subito chiudendo 13°. L’anno successivo è è tra i pretendenti alla corona ma Bradl e Marquez hanno qualcosa in più. Con il Tuenti HP 40 trova però la sua dimensione e il titolo arriva in un 2013 più complicato di quanto ci si aspettasse, ma che alla fine l’ha visto meritatamente vincitore, dopo una rimonta su Redding di ben 38 punti.

Espargaro diventa il sesto spagnolo a vincere il titolo della classe intermedia insieme a: Sito Pons (1988 e 1989), Dani Pedrosa (2004 e 2005), Jorge Lorenzo (2006 e 2007), Toni Elias (2010) e Marc Marquez (2012).

Maverick Viñales

Maverick Viñales 2013

Oscar obbligatorio anche al terzo iberico che conclude la “triplete” spagnola nel Motomondiale: Maverick Viñales, diciottenne catalano che si è rocambolescamente aggiudicato il titolo in Moto3 al termine di un ultimo round indimenticabile.

La domenica di Valencia si era aperta con ben tre piloti, Salom, Rins e Vinales, in lotta per il titolo: subito fuori Salom, che aveva conquistato la pole, e Rins e Vinales che ingaggiano un duello epico deciso a tre curve dal termine, con Maverick che chiude in testa vincendo la settimana gara stagionale. Nato il 12 gennaio 1995 a Figueres, Vinales aveva esordito nel Motomondiale in 125 nel 2011, dopo aver trionfato nel CEV l’anno precedente. La prossima stagione lo vedrà gareggiare in Moto2, condividendo il box del team Tuenti HP 40 con l’ex avversario Luis Salom.

Marquez, Pedrosa, Lorenzo, Espargarò, Vinales, Salom, Rabat: il Motomondiale che conta è un feudo spagnolo. Finiti i tempi in cui Rossi, Biaggi, Capirossi e Melandri dominavano la scena in ogni categoria e non sono stati rare le occasioni in cui la Marcha Real ha suonato talmente tante volte nella stessa giornata da renderla indigesta… Finito un lungo ciclo italiano, le furie rosse sono al loro apice e passeranno anni prima che la situazione cambi, con grande gioia di Dorna e dell’ubiquo Ezpeleta. Plus ultra (andare oltre) recita il motto nazionale spagnolo, coniato cinque secoli fa, quando le navi di Carlo V conquistavano terre in tutti i continenti: azzeccato no?

Sam Lowes

Sam Lowes 2013

Prima di passare al fuoristrada, chiudiamo con doveroso tributo a Sam Lowes, il giovane leone britannico che con 6 vittorie su 12 gare ha vinto il Mondiale Supersport 2013, con 50 punti di vantaggio sul veterano turco Kenan Sofuoglu. Un ruolino di marcia impressionante: 9 pole positions, 7 giri veloci e 11 podi.

Il 23enne del Lincolnshire ha vinto il suo primo titolo dopo 4 stagioni in Supersport (nel 2010 ha corso nel BSB), di cui tre trascorse in sella alla Honda prima di passare alla Yamaha del team russo. Se il Motomondiale parla spagnolo, il 2013 delle derivate è decisamente anglofono: Sykes e Lowes hanno ridato lustro a una gloriosa tradizione di piloti britannici appannatasi nell’ultimo decennio e già tornata a brillare con Cal Crutchlow, Campione Supersport nel 2009.

La prossima stagione, iniziata in salita dopo la frattura della clavicola nei primi test di Jerez, vedrà il britannico esordire in Moto2 nel team Speed Up di Luca Boscoscuro. Infortunio a parte, Lowes ha dato subito prova di poter essere veloce anche in Moto2 e non stupirebbe di vederlo salire sul podio già dalle prime gare.

Tony Cairoli

Tony Cairoli Season Review 2013

Tony Cairoli e le 7 Meraviglie: il messinese, già vincitore di numerose statuette, si aggiudica un Oscar alla Carriera. Nonostante abbia soli 28 anni il messinese ha già un palmares da record alle spalle e ora i 10 titoli di Stefan Everts non sembrano più un miraggio. Se nella velocità gli italiani latitano, nel fuoristrada il tricolore sventola imperioso.

Cairoli non ha rivali e se anche dovesse ritirarsi domani, passerebbe alla storia non solo per le straordinarie e numerose vittorie, ma per aver portato nel cross uno stile di guida unico e innovativo. Agile, piccolo e nervoso, Tony ha da sempre la grande capacità di diventare un tutt’uno con la sua KTM, facendo del suo fisico leggero un’arma in più contro i ben più robusti avversari. Una vespa contro dei tori: il messinese fa la differenza quando gli altri sono esausti e da metà gara in poi, quando le braccia sono lesse e le spalle indolenzite il 222 ha ancora energia da vendere e spesso è autore di rimonte spettacolari.

Implacabile sulla sabbia, efficace anche sulla terra: 7 pole positions, 17 manche e 9 Gran Premi vinti e 15 podi totali su 17 round: una stagione dominata (quasi) a mani basse, con la tabella rossa sempre saldamente in tasca. Gli avversari però non sono mancati e c’è da giurare che nel 2014, Clement Desalle cercherà di detronizzare il #222, senza considerare l’arrivo del giovane “alieno” di casa KTM Jeffrey Herlings, che quest’anno ha annoiato, per così dire, il pubblico vincendo quasi tutte le manche del Mondiale MX2.

Nonostante alcuni insistano nel definirlo il “Valentino Rossi del Cross”, Tonino è semplicemente Cairoli, il miglior pilota dell’ultimo decennio, cui va, ancora una volta, il grande merito di aver riportato interesse per una specialità nel nostro paese spesso sottovalutata come “minore”.

Alex Salvini

Mondiale Enduro 2013: Alex Salvini vince il titolo nella classe E2

A 13 lunghi anni dalla doppietta tricolore di Matteo Rubin in 250 e Mario Rinaldi in 400, Alex Salvini ha riportato l’Italia sul tetto del Mondo nell’Enduro. Lo scorso 7 settembre, nella prima manche dell’ultimo round stagionale a Saint-Flour, il pilota bolognese si è nuovamente imposto sugli avversari, vincendo uno storico titolo nella E2 e strappando lo scettro a Pierre-Alexandre Renet.

Classe 1985, ha iniziato con il Motocross, dove ha vinto sia in Italia che in Europa, laureandosi Vicecampione del Mondo MX3 sia nel 2009 (sempre alle spalle di Renet) che nel 2010. La stagione successiva Fabrizio Azzalin lo convince a passare all’Enduro dandogli un’Husqvarna ufficiale con la quale corre anche nel 2012. La scorsa stagione Salvini entra nella file del Team HM Honda Zanardo, e con la Squadra di Alessandro Tramelli e Franco Mayr, il bolognese si è reso protagonista di una stagione impressionante, macinando un successo dietro l’altro a partire dal primo GP in Cile, e firmando una doppietta in Argentina, per poi vincere 8 manche su 14 e rimanendo sempre sul podio.

Soprannominato Rocky per il suo fisico roccioso (1 metro e 81 per 86 chili), da vero emiliano non disdegna la buona cucina e dopo la rottura del menisco ha dovuto mettersi in riga per buttar giù i chili accumulati durante l’inverno e fin da subito non ha fatto rimpiangere la pesante eredità lasciata da Mika Ahola nel team Jolly Racing. Umile fuori dal tracciato, roccioso e leonino in sella, Salvini è un irruento nato che ammette “per me la cosa più difficile è imparare ad andare piano e imparare a guidare sotto al limite”: Alex non si risparmia è affonda sempre al massimo. Quando imparerà a gestire al meglio le proprie energie diventerà un campione completo, in grado di lasciare un segno indelebile in questo sport. Alex, continua così!

Kiara Fontanesi

Kiara Fontanesi - WMX 2013

Dulcis in fundo Kiara Fontanesi, la reginetta del Cross, cui va l’Oscar come Miglior Protagonista Femminile, per aver vinto il suo secondo titolo WMX consecutivo. La pilota parmense, a soli 19 anni è già una veterana: con 4 vittorie su 5 Gran Premi ha dominato la stagione, con l’unico cruccio di non aver vinto tutte le manche del calendario, come si era ripromessa a inizio stagione. L’8 settembre 2013 (numero fortunato, come quello che porta in gara) ha concluso al 5° posto l’ultima gara della stagione a Bratislava, ma se non fosse stato per una distorsione alla caviglia rimediata durante le prove, avrebbe probabilmente concluso con l’ennesimo successo stagionale.

Kiara è indubbiamente dotata di un talento naturale, cristallino: a suo agio su diversi tipi di terreno ha la sua vera arma in più in un carattere a dir poco tenace. Un’atleta nata, conscia di avere “lo sport nel DNA“, solare e diretta nella vita quotidiana quanto terribilmente competitiva in sella alla sua Yamaha.

Nata a Parma nel 1994, Chiara (anche se preferisce Kiara), si è fatta valere anche negli States, partecipando come wild card all’ultimo round 2012 dell’AMA Motocross femminile, vincendo entrambe le manche. Il suo ruolo di giovane campionessa travalica i semplici meriti sportivi, diventando stimolo ed esempio per tante ragazze che ora si avvicinano al motociclismo. L’obiettivo non deve essere “correre contro gli uomini”, ma rendere il motociclismo femminile uno sport di massa: chissà se un giorno non verrà ricordata come una pioniera…

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