Home Tuning: un Decreto Ministeriale per sostituire l’impianto frenante originale con uno più efficiente

Tuning: un Decreto Ministeriale per sostituire l’impianto frenante originale con uno più efficiente

In Italia, si sa, il tuning sulle nostre moto è argomento tabù. La legge dice che tutti gli elementi della moto devono seguire precise regole ed essere conformi all’omologazione originale, eccezion fatta per pochi particolari come scarico e sovrastrutture, che possono avere anche un origine aftermarket, ma comunque sempre omologate. L’ultima news arriva in merito


In Italia, si sa, il tuning sulle nostre moto è argomento tabù. La legge dice che tutti gli elementi della moto devono seguire precise regole ed essere conformi all’omologazione originale, eccezion fatta per pochi particolari come scarico e sovrastrutture, che possono avere anche un origine aftermarket, ma comunque sempre omologate.

L’ultima news arriva in merito alla recente pubblicazione del DM 147 che, visto l’articolo 75 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, riporta comma 3-bis la possibilità di installare sul proprio motociclo un impianto frenante aftermarket, che sia comunque omologato in conformità alle prescrizioni e alle procedure di prova previste dal regolamento ed il rispetto della sicurezza stradale.

In sostanza, c’è la possibilità di sostituire pompa, dischi e pinze sia all’anteriore che al posteriore, per aumentare la sicurezza e l’efficienza della nostra moto, previa omologazione del sistema da parte dell’azienda produttrice. Grandioso da un punto di vista, se non fosse per il solito ostacolo della burocrazia.

Anche questa volta il tuning viene sì consentito, ma deve sottostare a iter tipici del nostro paese, che ci fanno passare la voglia di modificare il nostro mezzo: chi vuole montare questi dispositivi deve acquistarli, recarsi da un installatore qualificato che monti i componenti secondo le istruzioni obbligatorie del costruttore e rilasci un certificato di installazione.

Solo dopo l’utente può richiedere di sostenere il collaudo e ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione. Perchè tutto dovrà essere riportato a libretto. Non cambia dal discorso riguardo qualsiasi altro intervento che preveda la modifica dei dati prestazionali del mezzo posseduto. Investimento importante di tempo e soldi. Siamo punto e a capo.

via | Scuolaguida.it

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