Home Rossi-Lorenzo: duello al … “veleno”

Rossi-Lorenzo: duello al … “veleno”

Di duelli, anche durissimi, se ne sono visti nel motociclismo! Sempre, e in tutte le cilindrate. Per la vittoria, ma anche (e soprattutto) per le posizioni di rincalzo, con volatone mozzafiato dove alla fine la carenatura di ogni moto portava i segni e i colori dell’altra. Quindi, la lotta a Motegi, al limite, fra Rossi


Di duelli, anche durissimi, se ne sono visti nel motociclismo! Sempre, e in tutte le cilindrate. Per la vittoria, ma anche (e soprattutto) per le posizioni di rincalzo, con volatone mozzafiato dove alla fine la carenatura di ogni moto portava i segni e i colori dell’altra.

Quindi, la lotta a Motegi, al limite, fra Rossi e Lorenzo, si aggiunge a tante altre e non fa certo male al motociclismo. In questi casi chi la spunta gode e chi perde si lecca le ferite o … recrimina. Come fa Lorenzo.

Siamo contrari agli ordini di scuderia. Ma se ci sono vanno rispettati. Il grande Bruno Ruffo perse il suo quarto titolo mondiale per gli ordini (sbagliati e ingiusti) dati allora dalla grande Moto Guzzi. Il mitico Agostini vinse la sua prima corsa con la Morini 250 Grand Prix grazie agli ordini della Casa bolognese.

Ma se oggi non c’erano ordini di scuderia della Yamaha a copertura dello “status” (di quasi iridato) dello spagnolo, non si può recriminare contro Rossi, reo di … avere ingaggiato una bella battaglia, vincendola. Valentino aveva tutto il diritto di riscattarsi e di cercare il podio.

Lorenzo poteva evitare il duello o, vedendo quello che stava succedendo, allentare la presa e lasciare andare Rossi al suo destino. Il pesarese, a differenza del maiorchino, non aveva nulla da perdere. Lorenzo poteva anche “alleggerire”, accampando una scusa (ogni pilota ne inventa una): nessuno avrebbe potuto incolparlo.

I titoli mondiali si vincono anche così. Anche perché, e qui sta l’altra faccia della medaglia, (oltre al titolo ancora da portare a casa), Lorenzo non doveva dimostrare niente. Una gara iridata MotoGP non è la sfida sul viale del bar sotto casa: la “superiorità” … pro tempore di un pilota la sancisce alla fine della stagione la classifica che, appunto, assegna al “migliore” di quell’anno, il titolo di campione del mondo.

E quel titolo, quest’anno, va meritatamente a Lorenzo, il quale, fra l’altro ha (anche) vinto duelli contro lo stesso Rossi. Tutto qui.

Notazione finale. Rossi sbaglia a sua volta nel recriminare: Lorenzo non ha fatto da tappo e non è stata colpa sua se Valentino non ha agguantato la testa della corsa.

Negli ultimi dieci giri Rossi non ha mai girato con tempi inferiori a quelli di Stoner: solo nel 20esimo giro il “Dottore” è andato più veloce del “canguro”: 1’47.760 contro 1’47.914).

Le polemiche non fanno male al motociclismo. Ma basta veleni. E basta vedere e commentare le corse dalla parte sbagliata del cannocchiale: il vero duello di Motegi lo ha fatto Stoner, con se stesso e con il cronometro. Gran duello, duello vincente di un grande pilota in sella a una grande moto italiana. Perché non fa notizia?

Ultime notizie su Varie

Varie

Tutto su Varie →