Home Rossi c’è, ma il “caimano” dov’è?

Rossi c’è, ma il “caimano” dov’è?

Dalla MotoGP di Motorland, le notizie di peso sono due. La prima: il ritorno alla vittoria-mazzata di Casey Stoner e la giornata trionfale della Ducati dimostrano che il binomio italo-australiano non è secondo a nessuno. Solo la tensione interna dovuta a una poco accorta gestione nella vicenda dell’accordo con Rossi ha determinato una deleteria tensione


Dalla MotoGP di Motorland, le notizie di peso sono due. La prima: il ritorno alla vittoria-mazzata di Casey Stoner e la giornata trionfale della Ducati dimostrano che il binomio italo-australiano non è secondo a nessuno. Solo la tensione interna dovuta a una poco accorta gestione nella vicenda dell’accordo con Rossi ha determinato una deleteria tensione psicologica, causa degli alti e bassi del “canguro”, pilota di straordinario talento ma dal carattere … a corda di violino.

La seconda: se due più due fa quattro, Valentino Rossi quest’anno non vincerà più una corsa iridata. Qui non si discute sul passato che è, appunto, passato. Ma il pilota pesarese, proprio perché protagonista di un passato straordinario, è oggi l’ombra di se stesso.

Non solo lotta per posizioni davvero “inconsuete”, fuori dalla lotta per il podio, ma oramai è regolarmente battuto nella lotta interna alla Yamaha, sia da Lorenzo e addirittura anche dal rookie “privato” Ben Spies. Che succede? Quali le cause di questa nuova situazione?

Rossi ha problemi fisici perché ha sopravalutato la sua capacità di recupero dopo l’incidente del Mugello e sottovalutato il gap provocato dalla spalla? Avrebbe commesso comunque un pesante errore di valutazione.

Rossi subisce una forte pressione psicologica per le ripetute “paghe” prese oramai regolarmente da Lorenzo e accusa pure il fiato addosso di Spies, andando così in tilt perché per la prima volta in carriera esce sconfitto dal confronto diretto con il compagno di squadra? Se così sarebbe davvero l’inizio della discesa.

Rossi ha già la testa altrove, verso la stagione 2011 con la Ducati? Sarebbe comunque un limite imperdonabile, dato che ancora si corre per il campionato 2010.

Di fatto, i motivi sono un po’ tutti questi messi insieme, compresa la M1 in affanno su piste come quella spagnola.

La realtà è un Valentino fuori squadro, un pilota che, proseguendo così, rischia di appannare la sua immagine di “cannibale”, proiettando ombre sulla futura stagione. Non è vero che, con questo trend, Rossi non ha niente da perdere.

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