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Piaggio: segnali di crisi dopo l’incontro con i sindacati

Si è svolto ieri l’atteso faccia a faccia di Colaninno con i rappresentanti dei lavoratori. L’azienda sarebbe ‘sovradimensionata’ per l’attuale mercato, possibili esuberi in Aprilia.


Ha avuto luogo ieri a Pontedera il delicato incontro tra il management del Gruppo Piaggio, capeggiato dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Roberto Colaninno, e le rappresentanze sindacali dei metalmeccanici – Fim. Cisl e Fiom Cgil – in merito al futuro dell’azienda, ‘faccia a faccia’ della durata di tre ore che, da quanto si apprende, si sarebbe chiuso in modo interlocutorio.

Sul tavolo, oltre al piano industriale e occupazionale per i prossimi anni, anche la spinosa questione della crisi in Aprilia, marchio sportivo e ‘tecnologico’ del gruppo, la cui produzione nello stabilimento di Scorzé è stata parzialmente bloccata almeno fino alla fine del mese corrente.

Secondo quanto riportato da QuiValdera.it, i rappresentanti delle maestranze del gruppo non avrebbero ricevuto nessun genere di rassicurazione in merito al futuro, con Colaninno che avrebbe rifiutato di prendere impegni di qualsiasi genere per i prossimi 4 anni, neppure per quanto concerne il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Il numero uno di Piaggio avrebbe inoltre ammesso un grave problema riguardo ad Aprilia, che sarebbe ‘sovradimensionata‘ rispetto a quello che è il suo attuale peso su un mercato sempre più in crisi.

Dall’incontro è emerso che Piaggio avrebbe retto meglio di altri l’onda d’urto generata dalla crisi economica, sia a livello globale che di settore, ma il forte calo nei ‘numeri’ patito negli ultimi mesi impedirebbe all’azienda di prendere impegni precisi per quanto riguarda il prossimo futuro, nell’attesa che la situazioni si stabilizzi. I sindacati hanno comunque proposto di riportare in azienda la produzione di alcuni componenti realizzati all’esterno, anche se sono forti dubbi sulle intenzioni dell’azienda di delocalizzare la produzione (sulla scia dei nuovi stabilimenti di Baramati, in India, e di Vinh Phuc, in Vietnam, inaugurati solo lo scorso anno).

Come detto, Colaninno avrebbe poi evidenziato l’esistenza di un problema ‘serio’ con Aprilia, per cui possibile piano di esuberi potrebbe riperquotersi anche sullo stesso stabilimento di Pontedera (che fornisce alcune parti meccaniche alla casa veneta). I rappresentanti dei sindacati avrebbero confermato che l’azienda non avrebbe parlato di investimenti per un possibile rilancio, preferendo la strategia dell’attesa per valutare le future reazioni del mercato. Ovviamente in dubbio anche le sorti della gloriosa Moto Guzzi, altro marchio sotto il controllo di Pontedera.

La situazione sarà esaminata di nuovo a breve in una serie di nuovi incontri in tutto il gruppo – uno dei quali anche a Noale con i vertici aziendali – ma sembra già chiaro che il quadro attuale sia tutt’altro che roseo. La situazione che al momento desterebbe maggior preoccupazione rimane quindi quella dei lavoratori dello stabilimento Aprilia di Scorzé, che rischia di fermarsi quasi totalmente fino alla fine dell’anno. A Gennaio inoltre scadrà il contratto di solidarietà, già proposto ai lavoratori per quattro anni consecutivi.

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