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Kestrel Falcon by Falcon Motorcycles

Il 7 e 8 Maggio scorsi, al Quail Motorcycle Gathering tenutosi a Carmel, in California, la Falcon Motorcycles ha presentato la Kestrel, sua seconda (ed ultima finora) perla. Già, perché si tratta di un un progetto ambizioso, chiamato Concept 10, appunto perchè darà alla luce altre 8, uniche, meraviglie. Il sogno dei fondatori Ian Barry


Il 7 e 8 Maggio scorsi, al Quail Motorcycle Gathering tenutosi a Carmel, in California, la Falcon Motorcycles ha presentato la Kestrel, sua seconda (ed ultima finora) perla. Già, perché si tratta di un un progetto ambizioso, chiamato Concept 10, appunto perchè darà alla luce altre 8, uniche, meraviglie. Il sogno dei fondatori Ian Barry & Amaryllis Knight è quello di costruire motociclette senza compromessi, traendo pezzi inimitabili, partendo dai motori dei gloriosi marchi inglesi come Triumph, Norton, BSA, Vincent, Velocettes, Ajays, Ariel Brough Superior.

Ciascuno dei modelli è realizzato solo su commissione, a seconda dei gusti e delle richieste del cliente. Il primo esemplare della Falcon, la Bullet, commissionata dall’attore Jason Lee, è sorta dalla ceneri di una Triumph Thunderbird del 1950 (cavalcata da Marlon Brando nel film Il Selvaggio). Tratti caratteristici come il serbatoio a goccia e la forcella a parallelogramma, hanno riscosso ampi consensi in tutti i saloni in cui è stata esposta.

La Kestrel, che ha richiesto 2 anni e oltre 2000 ore di lavoro (di cui 80 rivolte alla sola verniciatura), è la rivisitazione di una Bonneville del 1970. Il telaio è stato progettato e costruito da zero, usando saldature in argento. Serbatoio dell’olio, sella, supporti, freni e sospensioni, sono stati tutti fatti a mano e sagomati singolarmente. Le prime indiscrezioni sul terzo prototipo dell’azienda californiana parlano di una custom su base Vincent Black Shadow del 1951.

kestrel falcon motorcycles
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La vision dei due fondatori intende incrementare il prestigio del marchio Falcon Motorcycles, imprimendolo nella mente degli appassionati e dei puristi, rendendolo immediatamente riconoscibile anche a dispetto del tempo che passa. Niente moto da turismo o di uso quotidiano, ma pezzi unici di alta ingegneria e stile.

Ecco perché la premiata ditta Barry-Knight è stata sempre restìa a parlare di “prezzo”, preferendogli il concetto di “valore”: il confine tra motocicletta e opera d’arte è davvero molto sottile!

via | TheKneeslider

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