Home La MotoGP dei “fenomeni” e dei … “nani”

La MotoGP dei “fenomeni” e dei … “nani”

No, non ci siamo. Neppure un circuito “tosto” come Laguna Seca ha rialzato le quotazioni di una MotoGP formato noia, assolutamente inadeguata a rappresentare la massima espressione del motociclismo agonistico. Vuol dire che questi sono i frutti di una pianta dalla radice malata. Cambiano i teatri di gara, sempre con gli stessi attori, non cambia


No, non ci siamo. Neppure un circuito “tosto” come Laguna Seca ha rialzato le quotazioni di una MotoGP formato noia, assolutamente inadeguata a rappresentare la massima espressione del motociclismo agonistico. Vuol dire che questi sono i frutti di una pianta dalla radice malata.

Cambiano i teatri di gara, sempre con gli stessi attori, non cambia la musica, stonata, con l’eccezione per gli “acuti” di Jorge Lorenzo, davvero meravigliosamente al top. Non ci siamo anche nella valutazione dei piloti.

Non si può definire “impresa” la gara di Rossi, ottimo terzo, ma con un passo … sottotono, che offusca lo smalto brillantissimo dei giorni migliori. Tutta colpa dei postumi dell’incidente del Mugello o colpa della pressione del “macigno” compagno di squadra Lorenzo?

Gli altri. Pedrosa non è un centauro della … domenica. Ed è su una preziosissima Honda ufficiale, per vincere. Cadere (ancora) come ieri, è la dimostrazione dei limiti di un pilota che va forte, molto forte, ma non convince, perché evidentemente i limiti superano i pregi: in altre parole la differenza che passa fra un campione e un fuoriclasse.

Idem Dovizioso, pilota dagli ottimi spunti, ma incostante, incapace di “leggere” la corsa e psicologicamente debole, come dimostra il forcing e il sorpasso subito da un Valentino tutt’altro che irresistibile.

Alla Honda manca il “number one”. Probabilmente lo ritroverà nel 2011 con l’ingresso di Casey Stoner, tutt’ora più impegnato nella proiezione della prossima stagione che cercare di vincere oggi.

Spies ha la moto inferiore alle Yamaha ufficiali. E’ un gran manico, straccia regolarmente il compagno Edwards in via di pensionamento, ma compie ancora troppi errori. Peccato veniale. Nessuna croce addosso all’americano, che ha classe e determinazione per rifarsi presto con gli … interessi.

Tutto il resto è noia. Con piloti assolutamente inadeguati. Altro che fenomeni!

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