Home MotoGP Aragon, Marquez trionfa e ipoteca il titolo iridato. S’arrende Lorenzo. Pedrosa a terra. Rossi sul podio

MotoGP Aragon, Marquez trionfa e ipoteca il titolo iridato. S’arrende Lorenzo. Pedrosa a terra. Rossi sul podio

Vittoria di forza di Marc Marquez ad Aragon che allunga il classifica suJorge Lorenzo, secondo oggi. Terzo Valentino. Pedrosa out tra le polemiche…

Il tabellone dei giri segna meno 18 al termine di una corsa già tiratissima quando la coppia dei piloti Honda, Pedrosa e Marquez, all’inseguimento del battistrada Lorenzo, fa il patatrac, con il rookie Marc lungo in staccata e il piccolo Dani che carambola in accelerazione, scaricato in cielo dalla sua quattro cilindri.

Gara finita, Aragon da archiviare? Macchè! Con il funambolo stratosferico imprevedibile Marquez, niente è scontato e la corsa si riapre, riaccendendosi in un nuovo carosello dove il campione del mondo in carica della Yamaha si supera, stringe i denti, combatte per la vittoria e per la difesa del suo titolo iridato.

Ma invano, la fuga di Jorge abortisce e Marc torna alla carica, s’incolla alla ruota del maiorchino e a 10 giri dalla fine lo supera di gran carriera, involandosi verso la vittoria, ipotecando il titolo MotoGP 2013. Marquez merita gara e titolo. Lorenzo è il suo degno avversario. Addio sogni di gloria per Pedrosa e solito bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per Valentino Rossi.

Il campione pesarese alla fine conquista il podio, grazie anche alla guerra fra Bradl e Bautista, ma davanti gli spagnoli fanno un’altra corsa, suonano un’altra musica, rifilandogli l’ennesima sonora batosta. A Valentino non brucia tanto il nuovo trionfo del 20enne Marc con la Honda ma i 12 secondi di gap subiti dal compagno di Marca, Lorenzo.

Inutile girarci attorno, questa è la realtà fra campioni che salgono e campioni che scendono. Chi, addirittura illusi dal warm up, puntavano sulla vittoria devono riconoscere che Rossi, se va bene, è il primo degli sconfitti. Qui il Dottore non aveva niente da perdere, nessun tatticismo, solo la concentrazione per una gran corsa, magari per dimostrare anche che può essere proprio lui l’ago della bilancia nella lotta per il titolo. Così non è stato, così non è.

Crutchlow ha chiuso settimo il trenino Rossi-Bautista-Bradl in lotta per il podio, poi il solito Smith, settimo, e lontano lontano lontano il trio Ducati: Dovizioso (+40,671), Hayden (+53,403), Iannone (+55,067), peggio che andar di notte.

In definitiva una corsa movimentata, corsa con lampi di fuoco, insomma corsa che vale il costo del biglietto e un applauso finale.

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