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Intervista con Daniele Romagnoli

La nostra amica Alison, australiana di Sidney, come blogger di Twowheelsblog durante la tappa del Motomondiale ad Assen ha intervistato Daniele Romagnoli, crew chief del Team Tech3 in Moto2. Riproponiamo l’intervista tradotta da Alison in italiano (originale in inglese su Twowheels). Ciao Daniele, parliamo un po’ di Moto2 e MotoGp. Quali sono le difficoltà maggiori


La nostra amica Alison, australiana di Sidney, come blogger di Twowheelsblog durante la tappa del Motomondiale ad Assen ha intervistato Daniele Romagnoli, crew chief del Team Tech3 in Moto2. Riproponiamo l’intervista tradotta da Alison in italiano (originale in inglese su Twowheels).

Ciao Daniele, parliamo un po’ di Moto2 e MotoGp. Quali sono le difficoltà maggiori della Moto2, dal punto di vista di un addetto ai lavori?

La Moto2 è ovviamente tutto un altro mondo rispetto alla MotoGP. L’aspetto più difficile è quello finanziario – economico. Le risorse sono decisamente inferiori e devi un po’ arrangiarti con quello che hai. Poi, chiaro, un’altra differenza è che nella MotoGP hai una casa alle tue spalle che costruisce la moto, che sia Yamaha, Honda o Ducati. Costruire una moto, progettarla, sono filosofie diverse e la difficoltà c’è. Ma sai, sono delle sfide. Ci piace giocare.

Ci sono squadre in Moto2 che hanno problemi economici. Vedremo meno squadre sulla griglia di partenza il prossimo anno?

Mah guarda, a dire che ci saranno meno squadre, no. Fin’ora la Moto2 ha avuto un grandissimo successo. Credo che altri team entreranno in questa categoria. D’altra parte so che alcune squadre che hanno difficoltà economiche, non ce la faranno ad arrivare alla fine della stagione. Eppure, nonostante tutto, la Moto2 è molto più economica rispetto alla MotoGP, la gestione di una squadra costa molto meno. C’è anche da dire che fuori della MotoGP è più difficile trovare sponsor.

Secondo te, la Moto2 è un sostituto valido per la 250cc?

Tutti noi siamo passati dalla 250, ed è una categoria che ci è piaciuta tantissimo. Sulla validità della Moto2, per quanto riguarda lo spettacolo direi di sì . Se vuoi, lo è un po’ meno al livello tecnico e tecnologico, nel senso che qui lo sviluppo tecnologico praticamente non ce n’è. Perché il motore non lo puoi toccare, l’elettronica è molto limitata e non puoi fare niente. Credo che come componenti e struttura di telaio siamo quasi ai livelli della MotoGP. Questo è interessante ma di tecnologia ce n’è poca.

Tornando alla domanda, penso che la Moto2 abbia senso. Al giorno d’oggi corriamo con i quattro tempi perché i due tempi non esistono più per il consumo e l’inquinamento. Quindi sicuramente ha senso correre con un quattro tempi, e il costo nel nostro caso è piuttosto basso perché corriamo con un motore di serie. Per quanto riguarda la gestione, è vero che il costo della Moto2 nel primo anno è più alto, però penso che tra due o tre anni sarà più economico rispetto alle 250 ufficiali. Il budget che alcuni team dedicavano all’acquisito, anzi al leasing, di una o due moto per un anno nella 250, è quello per una intera squadra di Moto2 di oggi. Quindi il costo è nettamente inferiore in Moto2 che in 250.

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Cosa ne pensi di un possibile ritorno della 250?

Non ci credo nemmeno se me lo fanno vedere qui davanti a me! La Moto2 ha colpito tutti quanti per lo spettacolo. E’ chiaro che ancora le prestazioni in Moto2 non sono le stesse delle 250: vanno un po’ più piano. E’ necessario che ci sia un periodo di adattamento per migliorarsi e quindi dovremo aspettare un po’ di tempo. Però non credo che la 250 tornerà. La 250 due tempi è morta e sepolta. Mi dispiace perché anche io sono venuto da quella scuola, ma non si può tornare indietro. E comunque guardando il successo della MotoGP, una MotoGp stessa ha molto più affinità con una Moto2 rispetto ad una 250.

Quello che qui ci manca e che sicuramente arriverà, è la tecnologia, poter fare più interventi. Quello che richiedo personalmente è la possibilità di fare un po’ di regolazioni sul motore, e di avere una elettronica più evoluta per stare al passo con la tecnologia attuale. Un piccolo controllo sull’elettronica sarebbe comodo, ad esempio il ride by wire.

Un pilota può fare carriera in Moto2 oppure si tratta sempre di un passo verso qualcos’altro?

Sì, la Moto2 è un passaggio. E’ un passaggio che devi fare per poi arrivare in MotoGP. Qui molti piloti arrivano dalla 250, altri arrivano dalla Supersport e Superstock. I piloti della 250 sono ancora i più bravi, hanno il monopolio. La Moto2 è una categoria propedeutica per la MotoGP. Non lo è ancora pienamente come potrebbe essere perché, ripeto, ancora le possibilità di regolazione sono minime, il livello di elettronica e motore, e le carenature sono un po’ più grosse rispetto alla MotoGP. Però la moto – il peso e i quattro tempi – la si prepara come nella MotoGP.

Ovviamente sei appassionato della questione tecnica. Questo è stato il tuo motivo dichiarato per andare via l’anno scorso dalla Yamaha e dalla MotoGP. Fin’ora hai potuto realizzare quello che volevi?

In parte direi di sì. Ci siamo costruiti la moto, abbiamo passato l’inverno con un po’ di problemi, abbiamo fatto delle modifiche, abbiamo lavorato insieme. La moto è stata progettata dagli ingegneri ma mettiamo insieme le nostre conoscenze per migliorarci. Io sono contento perché mi piace essere più in contatto con la realtà delle cose. Anche se quello che ho fatto in passato, parlo degli ultimi due anni con la Yamaha, è stata una cosa eccezionale per me. Sai, sei lì con Lorenzo, sempre in prima fila, ci sono le vittorie. Però qui la vera passione è lavorare direttamente sulla moto. Quello che mi manca un po’ quest’anno è di essere davanti. Stiamo faticando a essere più competitivi, penso che lo saremo prima o poi e quindi una volta che riusciamo a essere competitivi ed essere tra i primi cinque, sarà il 100 percento di quello che avrei voluto.

Te ne pentirai se Lorenzo vince il campionato?

No, assolutamente no. Perché comunque quello che sta facendo adesso è il frutto del lavoro che è stato fatto anche dal primo anno quando lui è arrivato alla Yamaha. E’ un lavoro che ho fatto anch’io, i consigli che gli ho dato… e tante altre cose che hanno fatto in modo di poter costruire questo ragazzo, questo pilota, in questo modo. Poi lui di nuovo quest’anno ha fatto un ulteriore passo avanti, soprattutto a livello mentale, si sa controllare meglio. E’ cresciuto ancora e questa è la cosa fondamentale. Anche l’anno scorso era velocissimo, competitivo ma non riusciva a controllarsi. Voleva essere subito davanti, oppure se aveva Valentino davanti non poteva arrivare secondo, doveva per forza vincere. Invece no. L’anno scorso gli sarebbero bastati un paio di secondi posti, terzi posti, o prendere comunque punti: l’esito del campionato forse sarebbe stato diverso.

Secondo te, che sei stato il suo team manager, quest’anno è il suo momento… Ma se Rossi dovesse andare via da Yamaha, come sarà il futuro per Lorenzo?

Innanzitutto quest’anno dovrà vincere il campionato ed ha molte chance di vincere. Il suo futuro sarà allora di riconfermarsi ancora come campione nella sfida dell’anno prossimo. Diventerà il pilota di riferimento Yamaha e avrà la responsabilità di continuare con una moto competitiva, frutto del lavoro che ha fatto Valentino. Rossi ha portato la Yamaha ad essere una moto super competitiva, ed il lavoro di Lorenzo sarà continuare in quella direzione. La sua sfida sarà cercare di battere Valentino come avversario, con la moto che lui continuerà a sviluppare.

I vostri piani qui per il futuro?

Aspettiamo ancora un po’. Questa stagione pensavamo onestamente di divertirci un po’ di più fin dall’inizio, di essere più competitivi. De Rosa ha avuto un po’ di problemi di adattamento ai quattro tempi. E’ una moto che non gli è molto piaciuta all’inizio ed ha avuto un po’ di difficoltà. Yuki, a parte le ultime due gare, è sempre stato nei primi cinque. In generale la moto va abbastanza bene ma non possiamo dire che va bene finché non siamo i più competitivi. I nostri piani…? Continuare così quest’anno, e continuare il prossimo anno con la nostra Moto2, migliorando sempre.

E per te personalmente? Vorresti tornare nella MotoGP?

Sono contento di ciò che sto facendo ora. Comunque si, mi piacerebbe un giorno tornare nella MotoGP. Non è così semplice, ma mi piacerebbe.

Tech 3 box Moto2
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