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Valentino Rossi: le operazioni, la degenza, il suo sostituto

“Valentino è stato sottoposto ad una seconda piccola operazione per la suturazione della ferita, che è in buono stato. L’abbiamo chiusa con 15 adesivi e il responso medico è positivo“. Queste le prime parole del Dottor Buzzi al termine della seconda operazione a cui è stato sottoposto nel pomeriggio di ieri Valentino Rossi. L’intervento già

Valentino è stato sottoposto ad una seconda piccola operazione per la suturazione della ferita, che è in buono stato. L’abbiamo chiusa con 15 adesivi e il responso medico è positivo“. Queste le prime parole del Dottor Buzzi al termine della seconda operazione a cui è stato sottoposto nel pomeriggio di ieri Valentino Rossi.

L’intervento già programmato, era necessario per suturare e pulire la ferita a seguito dell’operazione di ieri, nella quale gli era stato applicato un chiodo con quattro viti. “Abbiamo operato in anestesia totale e quando Rossi si è svegliato era in buono stato. Il processo di guarigione sta andando bene ed era quello che ci aspettavamo“, ha concluso il medico.

Intanto si parla di chi monterà sulla sua M1 ma ancora non ci sono notizie certe. Nelle prime ore – presi dalla concitazione del momento – si era parlato di Ben Spies, dimenticando che un novizio della MotoGP per regolamento non può salire su una moto ufficiale, com’è quella di Valentino. A distanza di poche ore dalle prime voci sull’americano in lizza per sostituire Rossi, la stessa Yamaha smentisce l’ipotesi e rilancia: “sulla moto di Valentino salirà un signor Nessuno“.

Nessun sostituto per le prossime due gare (Silverstone il 20 giugno e Assen il 26), come concede il regolamento. Ma lo stesso regolamento obbliga a far salire in sella qualcuno entro la terza tappa. Forse uno dei collaudatori Yamaha? “Troppo lenti” dice Davide Brivio. “Se fosse stata la Yamaha a decidere autonomamente non avremmo schierato nessuno al suo posto da qui a fine campionato”, continua il manager. Di certo nessun nome di grido prenderà – seppur temporaneamente – il posto di Rossi.

Insomma: si vuole tenere in caldo la M1 giallo evidenziatore, senza in alcun modo rischiare di annebbiare il ricordo del campione di Tavullia, in attesa del suo rientro. Ma in questo modo si lascia anche campo libero a Jorge Lorenzo, sperando che porti il maggior numero di punti possibile per il titolo costruttori alla casa del Diapason. E, a proposito di rientro di Rossi, non ci sono aggiornamenti dopo le ultime notizie che parlavano di 4-5 mesi; Brivio ha spiegato che “fra un mese e mezzo o due, dopo le radiografie che dovrà effettuare, capiremo meglio i tempi di recupero del suo rientro”. Insomma, la degenza di Valentino e della MotoGP sarà ancora lunga.

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