Home Triumph Daytona 675 Vs Mercedes A45 AMG con Kawasaki Stunt e Elicottero Ar22

Triumph Daytona 675 Vs Mercedes A45 AMG con Kawasaki Stunt e Elicottero Ar22

Una test atipico quello in cui abbiamo calato la nostra Triumph Daytona 675 versione 2013, perchè a succhiarle la scia in pista stavolta non c’erano le solite giapponesi a quattro cilindri, bensi una insolita Mercedes anch’essa a quattro cilindri. Una potenza da record quella dell’auto che con i suoi 360 cavalli raggiunge potenze specifiche allineate a quelle di una moto


Un test diverso dal solito quello che vi proponiamo questo fine di luglio, un modo diverso e speriamo divertente per augurarci buone vacanze e tanto fumo e manciate di gas che oltre a divertirci ci aiuteranno a scaricare la tensione di un semestre tutt’altro che facile, forse un pò per tutti.

A poche ore dall’ultimo week end di luglio, per molti il giro di boa dell’estate, un week end senza gare in pista per gli amanti delle due ruote con il mondiale Superbike e Moto GP contemporaneamente fermi accendiamo però il motore delle nostre moto e sfruttiamo questa pausa non solo per un giro al mare, ma anche per una bella passeggiata in moto.

Questo silenzio del motociclismo sportivo sembra che arriva ad una sola distanza dal tragico epilogo di Mosca e che speriamo aiutino tanti addetti ai lavori a riflettere su alcuni aspetti e a lavorare per rendere le gare ancora un pò più sicure rispetto al passato. Perchè se il mercato è in crisi speriamo non vada in crisi anche quella nostra splendida passione che un pò a tutti ci lega a doppio filo con il mondo delle due ruote, perchè non scordiamo che è solo questo, in fondo ciò che tiene in piedi tutto, dalle corse ai concessionari.

Ricollegandoci al test proposto oggi, abbiamo voluto arricchire questa nostra ennesima sfida tra auto e moto inserendo nel test anche il nostro Emanuele Freddo e la sua moto da Stunt che è stato affiancato da un mezzo ancor più insolito e fascinoso. Un piccolo elicottero a due posti l’AR 22 mono pala con motore boxer che tanto ci ha fatto divertire prima e dopo che i mezzi scendessero in pista.

Triumph Daytona 675 R

Triumph Daytona Vs Mercedes A45 AMG VS Elicopter AR22

La versione speciale della Supersport della casa di Sua Maestà la regina. Scelte filosofiche storiche, ben impresse, quasi marchiate, per una moto che coniuga la tradizione del tre cilindri marchiato Union Jack, con l’evoluzione della tecnica odierna. Il risultato è una moto originale e avanguardistica, tradizionale e futuristica. Non stiamo parlando di una semplice evoluzione, ed anche quando l’abbiamo apostrofata come “versione speciale”, forse siamo stati un pò riduttivi. La Triumph Daytona 675 è la summa, la sintesi di un progetto di evoluzione nato tre anni fa.

Non si tratta di un semplice restyling rispetto al modello precedente, qua ci troviamo di fronte ad un progetto totalmente nuovo, con la R nel ruolo di edizione ancor più esclusiva e speciale.D’altro canto, i numeri parlano chiaro:il motore tre cilindri è in grado di erogare 128 cavalli (+3CV rispetto alla versione precedente), ed una coppia pari a 75 Nm (+2Nm); aumentato l’allungo, con la linea rossa portata a ora 14.400 giri. Un tre cilindri quasi precursore rispetto alla scia evolutiva degli ultimi tempi, che hanno visto l’arrivo del tre cilindri 675 e 800 di casa MV Agusta, e l’approdo del tre cilindri Yamaha con albero a croce.
Un motore con valori superquadro, con il diametro del pistone che arriva a 76mm, e la corsa invece che scende a 49,6 mm.

Capitolo ciclistica: la nuova Daytona R 2013 presenta un nuovo telaio con una migliore distribuzione del peso. Simile al telaio del precedente modello, questa unità è stata completamente rivista, formata in questa versione da otto elementi, e non più undici. In questo modo si è riusciti ad ottenere una unità con una miglior rigidità torsionale ed una miglior guidabilità, anche grazie all’angolo di canotto di sterzo che passa da 23.9° a 22.9°, mentre l’avancorsa cresce da 85.1 a 87.2 mm. Riposizionato anche lo scarico, ora sotto la vasca, e non più sotto il codone.

Nuovo anche il sistema ABS disinseribile che lavora sui due dischi anteriori da 310 mm con pinze monoblocco Brembo ad attacco radiale; radiale è anche la pompa freno, sempre Brembo, a differenza della versione standard della 675 che prevede un impianto totalmente Nissin. Dietro il disco da 220 mm è legato ad una pompa a singolo pistoncino. E’ stata Nissin invece a sviluppare l’ABS per la Daytona, previsto in una doppia modalità, Normal e Circuit, oltre alla possibilità di disinserirlo. Di serie anche la frizione antisaltellamento.

Una moto più leggera di 1,5 kg rispetto al modello uscente e, nella sua versione R, con componenti d’ispirazione racing e cambio elettronico di serie. Sulla Daytona 675R sono montate sospensioni Öhlins, che includono un ammortizzatore posteriore TTX e forcelle invertite NIX30, fornendo alla R un’ampia gamma di possibilità di regolazione, una risposta migliorata e un’impostazione di base più stabile. Sono montate le ultimissime e più leggere pinze monoblocco Brembo per un arresto preciso e potente.

AMG un marchio prestigioso e molto particolare

Triumph Daytona Vs Mercedes A45 AMG VS Elicopter AR22

La storia ha legato la realtà AMG con quella di Mercedes, rendendole quasi un unicuum. Parlare di AMG significa raccontare quella vetrina di modelli di spicco della casa di Stoccarda che mostrano quanto di meglio la tecnologia possa offrire. Eppure, talvolta progredire significa ridefinire le regole, crearne di nuove, intraprendere nuove strade. Il conformismo parlerà di anomalia del sistema, di “anticonformismo”, ma son quelle visioni “distorte” e fuori dagli schemi che la storia ricorda nei suoi libri.

La nuova Mercedes A45 AMG che avevamo ammirato durante la presentazione ufficiale esclusiva di Marzo è un’anomalia, una distorsione, una nuova strada. AMG cambia via e passa dai suoi V8 aspirati ad un quattro cilindri turbo da 2 litri, con una vettura compatta. Lo fa per una vettura di vitale e primaria importanza, considerando il suo ruolo di ambasciatrice della strategia AMG Performance 50 – il 50esimo compleanno arriverà nel 2017 – e che vuole mostrare tutta la sua grandezza prestazionale in quei quattro cilindri, il primo della storia AMG.

Un’anomalia in grado di erogare 360 cavalli a 6000 giri/min, passare da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi, capace di raggiungere una velocità massima autolimitata di 250 km/h. Più di ogni altra cosa però, 181 cavalli/litro, un dato paragonabile a quello di una moto.
Per una vettura del genere quindi, non potevamo limitarci ad una semplice prova. Siamo scesi in pista con la A45 AMG in un vero e proprio show. Gli “avversari”? Niente auto, non ne abbiamo trovate di congrue.

Ci siamo rivolti altrove: una moto da pista, la Triumph Daytona 675 R, con i suoi 188 cavalli litro, una moto da stunt, la Kawasaki KS65, con 190 cavalli litro, e per non farci mancare proprio nulla, un elicottero, un AR 22 Boxer. Avversari simbolici invero, ma che sottolineano l’unicità di questa auto. E Che la “sfida” abbia inizio!

Il resto dei partecipanti

Stunt Bike su base Kawasaki ZX6R

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Prendete una Kawasaki ZX6R del 2005-6. Una moto, un’evoluzione di quella filosofia che la casa di Akashi inaugurò nel lontano 2003 con il nuovo corso stilistico e tecnico per rendere la media supersportiva più evoluta, appetibile e tecnicamente impostata verso un ambito sportivo. Nell’oramai lontano 2005, la verdona uscì fuori con il suo nuovo modello, con un telaio rivisto rispetto al modello precedente, più compatto, ma anche più morbido e flessibile per garantire una maggior comunicatività al pilota, traducibile in una moto sfruttabile non solo in pista, ma anche e sopratutto per la strada.

Il lavoro della Kawasaki si concentrò su una maggior centralizzazione delle masse, un forcellone più lungo, ma sopratutto, un motore completamente rifatto ex novo, con il riposizionamento degli alberi del cambio, da questo modello estraibile. Il lavoro nel motore è stato definito Low Friction Engine, con la riduzione al massimo degli attriti per una potenza massima pari a 125 cavalli a 14.000 giri/min ed una coppia di 66 Nm a 11.700 giri/min. Tutto chiaro? Bene. Ora lasciate stare quanto scritto finora perchè la moto è stata completamente alleggerita, sottratto tutto il superfluo, schiacciato il serbatoio per una miglior seduta durante i “trick”, rinforzato il telaio nei punti più esposti, aggiunto un telaio copri-motore dove risiede inoltre la strumentazione, aggiungendo un secondo impianto frenante per un totale di tre pinze freno sul posteriore con comando sul manubrio. Una moto scelta dal nostro stunt per la sua erogazione di per se molto dolce e progressiva ai medi e bassi regimi alle piccole aperture del gas che regala al pilota grande feeling e possibilità di gestione della potenza in modo precisissimo; il motore, protetto da un paramotore, ha anche un ottimo pescaggio del l’olio dalla coppa che funziona bene anche se il mezzo rimane per tanti minuti in impennata. Presenti dei semimanubri regolabili in altezza e apertura.
Non contento, Emanuele Freddo ha montato una corona esagerata da 67 denti in modo da rendere la moto più gestibile in accelerazione, uno scarico completo, e altre piccole modifiche “segrete” che rendono questa moto un esemplare unico, una piccola opera d’arte da stunt in grado di arrivare alla potenza di 190 cavalli/litro.

I segreti della Mercedes A45 AMG

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Esclusività non fa semplicemente rima con lusso ma può anche assecondare i concetti di frubilità, e sportività. I latini erano soliti dire “est modus in rebus” e proprio questo stilema può essere associato alla nuova Mercedes A 45 AMG. Una compatta che punta forte su una clientela settorializzata, non a caso di età compresa tra i 30 ed i 45 anni usando termini propri del marketing.

In altre parole, semplicemente osservandola, non si può fare a meno di notare immediatamente dinamismo delle forme e personalità, assecondati da quel sottofondo racing tipico AMG. Forme scolpite che si fondono con dettagli muscolosi e quasi spigolosi, a partire dal frontale, con la mascherina del radiatore a doppia lama che incornicia la Stella Mercedes. Uno stile necessariamente figlio della ricerca dell’efficienza: lo spoiler anteriore propone due grandi aperture per un miglior flusso d’aria. Non potevano mancare inoltre, i fari bixeno di serie.

Scorgendo il suo profilo, le linee si fondono con i rivestimenti sottoporta e gli inserti in grigio titanio opaco. La scritta “Turbo AMG” sul parafango è un ulteriore dettaglio che impreziosisce. Tre sono i tipi di cerchi in lega a scelta. Insomma, l’idea da proporre è quella di dinamismo ed efficienza, e non per forza di cose possenza e imponenza.
Un principio confermato anche nella zona posteriore, con una grembialatura posteriore, con delle feritoie di ventilazione e sopratutto, il grande diffusore. Ulteriore firma in calce è l’impianto di scarico sportivo AMG.

Apriamo la portiera per sederci in postazione di comando, dove ci introduce il display TFT al centro della plancia, e dettagli in carbon look con rifiniture di colore rosso.La plancia si mostra accattivante e in pieno stile racing, ma forse poco personale. I preziosismi, l’estetica vive principalmente della contrapposizione di colori forti come il rosso, che richiama, insieme ai rivestimenti carbon-look, il mondo delle competizioni. Un “dualismo” ben visibile anche nei sedili sportivi in pelle ecologica, anch’essi con cuciture di contrasto e cinture di sicurezza rosse. Per chi non si accontenta, a richiesta sono disponibili anche i sedili Performance AMG, dotati di targhette numerate sugli schienali.

La strumentazione è impreziosita da lancette color argento/rosso e una scala tachimetrica che mostra i 320 km/h. Il display, tramite la semplice pressione di un pulsante sul volante multifunzione, fornisce informazioni al guidatore in tre modi distinti: “Warm Up” mostra la temperatura dell’olio motore e dell’acqua di raffreddamento, mentre “Set Up” indica la modalità dell’ESP selezionato. Esiste poi una voce di menu chiamata “Race”, che offre oltretutto anche un laptimer, un vero e proprio cronometro. Ulteriore finitura, l’indicatore di cambio di marcia una volta che la lancetta arrivi alla “zona rossa”.

Tecnica: quattro cilindri arrabbiati

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Il cuore della A45 AMG, come preannunciato, è il più potente quattro cilindri esistente. Un motore anteriore trasversale, 4 cilindri in linea che presenta valori di alesaggio e corsa pari a 83,0 x 92,0 mm.
La cilindrata effettiva è di 1.991 cm3, con un rapporto di compressione pari a 8,6:1. Numeri che fanno da preambolo a quello che tutti gli appassionati vogliono leggere: potenza massima di 360 Cavalli (265 kW) a 6.000 giri, ed un regime di coppia massima di 45,9 kgm (450 Nm) da 2.250 a 5.000 giri.

Il basamento e la testata di questo 4-in linea è in alluminio, con una distribuzione a doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro, e doppia fasatura variabile sia in aspirazione e che in scarico.
La scheda tecnica parla di alimentazione ad iniezione elettronica diretta con iniettori piezo-elettrici e pressione a 200 bar, con una sovralimentazione con turbocompressore a geometria fissa in grado di sfornare una pressione massima pari a 1,8 bar. Dulcis in fundo, ecco presente l’ intercooler frontale aria/aria.

La trasmissione è la famosa e famigerata trazione integrale 4matic AMG che spiegheremo più approfonditamente più avanti. Questa A45 AMG è dotata inoltre di un cambio automatico a 7 rapporti SPEEDSHIFT DCT AMG. Ovviamente presenti sia il controllo di trazione che il controllo di stabilità ESP disinseribile qualora si voglia dar fondo alle prestazioni di questa vittoria in circuito.

Le sospensioni anteriori sono di tipo McPherson con ammortizzatori idraulici, molle elicoidali e barra antirollio. Al posteriore invece, ecco due multilink. Lo sterzo a cremagliera è dotato di servocomando elettromeccanico parametrico.
Passando all’impianto frenante, questi è a doppio circuito idraulico con servofreno, dotato di ABS, REF e AFU. I freni anteriori, da 350mm di diametro, sono a disco autoventilanti, baffati e forati. 320 i mm di diametro per i freni posteriori invece. La Mercedes A45 AMG è dotata inoltre di cerchi in lega 8jx18” con pneumatici 235/45 R18. Una vettura esclusiva ma compatta, lunga “appena” 429 cm, larga 178 cm e alta 143 cm.

Il passo è pari a 270 cm, con un peso in ordine di marcia di 1480 kg. 56 sono i litri di capacità del serbatoio. Esclusività, sportività ma anche la comodità e l’utilità di un bagagliaio il cui volume può passare da 341 a ben 1.157 litri abbattendo i sedili posteriori. Vi lasciamo con le ultime due cifre: 4,6 come i secondi che intercorrono per passare da 0 a 100 km/h, e 250, come la velocità massima autolimitata.

Robinson R 22 beta II

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Un elicottero storico. E’ stato infatti a lungo l’elicottero della polizia americana, tanto che ne fu fatta anche una serie polizia chiamata R22-Police. L’R-22 è un elicottero leggero dotato di un rotore a due pale semirigide e di un rotore di coda anch’esso a due pale. Tubi saldati in acciaio al cromo-molibdeno formano la struttura di questo mezzo, sulla quale anteriormente è montata una cabina di pilotaggio a due posti affiancati in fibra di vetro ed alluminio dotata di un’ampia finestratura in plexiglas.

Al posteriore invece, ecco la trave di coda, gli stabilizzatori orizzontali e verticali costruiti interamente in alluminio. La versione normalmente prodotta prevede un paio di pattini di atterraggio o in alternativa due galleggianti per le versioni idro.
Invece di utilizzare un ciclico tradizionale composto da un’asta posta tra le ginocchia del pilota, l’R22 si avvale di un’unica “barra a T”, soluzione brevettata dalla Robinson, collegata ad un’asta che emerge dalla console tra i due sedili. Questo facilita l’accessibilità ai sedili da parte degli occupanti e riduce la possibilità di causare danni in caso di brusco atterraggio. La barra è ricoperta di un materiale antiscivolo su entrambi i lati che si estende sino alla parte che scende tra le gambe.

L’R22 Beta II è una versione della Robinson dotata di motorizzazione O-360-J2A da 131 cavalli (98 kW) a 2 652 giri/min. Il Lycoming O-360 ed i suoi derivati sono una famiglia di motori aeronautici a quattro cilindri contrapposti raffreddati ad aria, prodotto dagli anni quaranta dall’azienda statunitense AVCO Lycoming ed attualmente ancora in produzione nelle versioni più recenti con le successive realtà aziendali Textron Lycoming e l’attuale Lycoming Engines. La sigla O-360 identifica il modello in base alla sua architettura ed alla cilindrata espressa in pollici cubi, circa 360 in³.

A45 AMG: precisa, potente, comunicativa

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L’anfiteatro è quello delle occasioni particolari, speciali. Qua si fa del vero e proprio cinema, dello spettacolo, ma attenzione, non parliamo di finzione, perchè il nostro obiettivo primario è uno solo: spingere a fondo questa piccola rivoluzionaria. Posteggiata sul piazzale dell’Autodromo di Vallelunga spicca il nostro esemplare, quel quattro cilindri che fino a pochi anni fa poteva solo sembrare leggenda, capace di sprigionare 360 cavalli.

Giove Pluvio minaccia di far scatenare la sua ira. C’è chi potrebbe interpretare questo come un segnale: che gli dèi del mondo dei motori si sentano osteggiati da una prova del genere? Saliamo sulla A45 AMG, la accendiamo ed un brivido corre lungo alla schiena. Quel gelo lungo la spina dorsale che non ci saremmo aspettato nonostante le attese. Non è rumore, è musica quella che esce dallo scarico.

Prima dentro con il paddle, passiamo la pit-lane, un passaggio di riscaldamento e giù tutto. Abbiamo una pista tutta per noi, e vogliamo sfruttare la A45 fino in fondo. Usciamo dalla curva Roma che immette nel rettilineo d’arrivo, siamo letteralmente incollati al sedile, mentre il quattro cilindri AMG tira fuori tutta la sua schiena di potenza, con una progressione che nei primi tre rapporti ha un che di poderoso. Arriviamo al Curvone in quinta piena, con il turbo che pervade il nostro udito.

Schiacciare il pedale dell’acceleratore, far aprire la valvola di scarico e godersi il sound è qualcosa di eccezionale. La A45 AMG entra senza indugio, mantenendo la traiettoria millimetricamente. Ha un avantreno solido e comunicativo.Sensazioni che regalano sicurezza, fiducia. Sembra di essere catapultati in un deja vu perchè questa A45 A MG somiglia nel comportamento ad una Clio Maxi o ad una 208 Maxi che correvano nel mondiale rally.
Spingiamo a fondo, e ci facciamo aiutare dal cambio 7 rapporti speedshift DCT AMG che taglia l’alimentazione istantaneamente ad ogni cambio marcia, e inserisce la marcia in maniera perentoria. Per noi è un velocissimo calcio sul sedile. Entriamo alle Cimini in terza marcia, con la A45 che tuona con il suo doppio scarico, esegue automaticamente la doppietta, e si inserisce salda, con un leggero sottosterzo invero. La frenata è incredibile, e per chi è abituato a provare anche le moto, la sensazione è molto simile. Non stiamo esagerando, perchè basta veramente una pressione non eccessiva per frenare la vettura e inserirla.

Quelle prime sensazioni di stabilità si confermano immediatamente. La A45 è solida, non da alcun segno di rollio o beccheggio, con l’altra faccia della medaglia che si mostra in uscita di curva. Full gas dice la nostra testa, nella speranza di far scivolare il posteriore.
Niente di tutto ciò: la trazione 4Matic ci tiene fermi, saldi e stabili. Poco divertente, ma comunque efficace. Lo sterzo è diretto, netto, ma non secco. Ha una grande sensibilità, e permette un’ottima comunicazione tra auto e pilota.

La stiamo ancora conoscendo, ma comunque decidiamo di spingere a fondo. L’allungo è molto buono sul rettilineo che porta alla Campagnano. Il quattro cilindri spinge forte, fin dai medi regimi, ma è oltre i 4.500 giri/min che si esalta, mostrando la sua anima più cattiva. Peccato solo avere a disposizione un range di giri che ci taglia a 6700 giri/min, avessimo avuto un pò più di allungo ci saremmo divertiti di più.

Ogni cambio di marcia è una storia che si ripete: sette rapporti che si inseriscono in soli 120 ms. Siamo ad oltre 200 km/h, affondiamo il piede sul freno, cerchiamo di puntarla per inserirla, ed in questo modo la A45 si mantiene comunque stabile, ma mostra segni di maggior vitalità. Il posteriore si mostra più libero, allarga per la tangente quel poco che basta per chiudere meglio la lunga destra della Campagnano.

Il freno a mano non c’è, esiste solo il tasto elettronico, e allora nell’allungo che porta alla Soratte decidiamo di volerla mettere in crisi. Pendolo, contro-pendolo e finalmente la A45 AMG decide di mettersi di traverso, per poi riprendere la sua natura stabile, grintosa, veloce, che presta il fianco ad un carattere sottosterzante. Sembra di guidare una trazione anteriore, che offre tanti chilometri di divertimento e, cosa ancor più importante, perdona gli errori a qualsiasi pilota. Insomma, ci divertiamo in sicurezza e con facilità.

Una prova…spettacolare

Triumph Daytona Vs Mercedes A45 AMG VS Elicopter AR22

Questa nostra prova dopo il primo test eseguito sul circuito di Vallelungacontinua il giorno seguente, quando ci dirigiamo verso il circuito di Anagni, dove, all’interno ci attendono la Kawasaki da Stunt di Emanuele Freddo, ed un elicottero.

Decidiamo però di approfittare della pista libera e iniziano a fare alcuni passaggi veloci, ma mentre passiamo sul rettilineo del traguardo, una contendente li raggiunge si mette davanti e comincia a tirare : è la Daytona 675 R. Prende così il via questa “sfida tra mezzi antitetici”, uno show anticonformista. La media di Hinkley è una decisa evoluzione del modello precedente, con una posizione di guida migliorata grazie alla sella più bassa di 1 cm e semi-manubri più alti di 5mm.

Gli pneumatici di serie sono le Pirelli Diablo Supercorsa SP, che esaltano l’agilità e la reattività della Daytona. Ci sentiamo il “fiato sul collo” da parte della A45, e cominciamo a tirare forte. L’avantreno è preciso, sia in inserimento che in percorrenza che in uscita di curva. L’Isam è un ottimo banco di prova, pur essendo un circuito non estremamente lungo.

Ha diverse varietà di curve che esaltano le doti di agilità della piccola 675 R. Nelle esse che compongono la parte più tecnica, la moto si esalta e si nota il miglioramento della nuova versione rispetto a quella precedente. In uscita dall’ultima serie di esse, si nota l’allungo del tre cilindri, quasi sorprendente. Inoltre, è briosa la ripresa di questo motore, merito anche del pignone da 15 rispetto a quello da 16 nel modello precedente. Peccato solo un leggero on-off in seconda marcia, ma stiamo cercando proprio il pelo nell’uovo.

La media tre cilindri sfodera anche un’ottima frenata, con l’ABS che inoltre, non si inserisce praticamente mai in modalità “Circuit”. La A45 AMG però riusce a tenere la scia, anche se dietro sembra un pò un pesi-massimi, ma è la natura del mezzo. Questa A45 AMG è un “gigante che vola come una farfalla, ma punge come un’ape”. E’ vero, la pista non è nelle sue corde al 100%, è più una vettura da tornanti e strade di montagna, dove la trazione integrale diventa un’arma devastante, rispetto a quanto possa offrire tra i cordoli.

E’ il momento di entrare in scena con un pò di sano spettacolo e divertimento. Saliamo a bordo della A45 AMG e, lo ammettiamo, abbiamo giocato. In fondo, quando abbiamo a disposizione questi mezzi e la passione è la benzina di chi fa questo lavoro, cos’altro potevamo fare? Così, tra un nostro “traverso” a bordo di questa quattro cilindri da 360 cavalli, sovrastati dall’AR 22 che cabrava a pochi metri dalle nostre teste, seguendo il percorso del circuito dell’Isam, e la Kawasaki da Stunt che si prodigava nelle sue evoluzioni tra stoppie, impennate ed evoluzioni personalizzate la giornata volge al termine. Descrivere le sensazioni che abbiamo provato con un elicottero che picchiava e virava sulla nostra testa, a bordo di una compatta così prestante, così controversa, ed assistere alle evoluzioni di uno stunt è stata un’esperienza esaltante.
Momenti vissuti tra mezzi così differenti e inusuali tra di loro, figli di filosofie diverse e che collidono tra di loro, ma proprio per questo significativi ed in grado di sottolineare la natura di questa A45 AMG, la prima quattro cilindri 2 litri turbo della storia AMG.
Una “figlia illegittima”? Noi la definiremmo piuttosto la piccola pecora nera della casa tedesca. Quelle figlie che hanno quella luce, quel lustro, quella scintilla per rivoluzionare un mondo.
Una piccola-grande anomalia che promette di rivoluzionare il settore automotive.

Pro e Contro Mercedes A45 AMG

Triumph Daytona Vs Mercedes A45 AMG VS Elicopter AR22

PIACE
Stabilità
Comunicatività
Trazione in uscita dalle curve eccellente
Un quattro cilindri con potenza da record

NON PIACE
Manca il freno a mano (a leva)
Avremmo preferito un pò più di allungo
Leggermente sottosterzante
Una plancia più personale rispetto alla classe A di serie

Pro e Contro Triumph Daytona 675 R

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PIACE
Peso e potenza
Maneggevolezza
Rendimento in pista
Sound del motore
Erogazione e feeling con l’acceleratore

NON PIACE
Posizione di guida molto carica e affaticante su strada
Codino poco moderno

4Matic: Trazione in ogni momento

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Avevamo accennato precedentemente della trazione 4MATIC AMG variabile che punta fortemente ad una caratterizzazione dell’auto improntata sulla performance ed il dinamismo. La potenza scaricata sulle ruote posteriori è opera di una Power Take-off Unit (PTU), completamente integrata nel cambio sportivo a 7 marce.
360 cavalli convogliati verso l’asse posteriore attraverso un albero di trasmissione in due parti. La frizione a lamelle a comando elettroidraulico è montata in blocco con il differenziale posteriore; una scelta che permette anche una ripartizione migliore dei pesi. Nel caso di perdita di grip, di pattinamento sull’asse anteriore, il comando della frizione a lamelle lo rileva. Conseguentemente una pompa idraulica comprime il pacco delle lamelle,trasferendo la coppia motrice verso le ruote posteriori. Da sottolineare come la ripartizione della potenza è impostata in maniera completamente variabile: in condizioni di guida normali,la vettura viaggia a trazione anteriore. Qualora si volesse improntare una guida più attiva, sportiva e dinamica, la trazione integrale variabile 4MATIC AMG ripartisce la coppia tra avantreno e retrotreno con un rapporto di 50:50.

Scheda tecnica Triumph Daytona 675

Triumph Daytona Vs Mercedes A45 AMG VS Elicopter AR22

Motore 3 cilindri in linea, raffreddato a liquido, 12 valvole, DOHC
Cilindrata 675cc
AlesaggioxCorsa 76.0×49.58 mm
Potenza max 128 CV a12.500 giri
Coppia max 74 Nm a 11.900rpm
Alimentazione Iniezione elettronica sequenziale Multipoint con doppio iniettore
Capacità serbatoio 17,4 litri
Scarico 3 in 1 con silenziatore basso
Frizione multidisco a bagno d’olio antisaltellamento
Cambio a 6 marce
Telaio doppio trave in alluminio
Inclinazione cannotto 23,0º
Avancorsa 87,9 mm
Ruote ant. 17×3.5″, post. 17×5.5″
Pneumatici ant. 120/70 ZR17, post. 180/55 ZR17
Sospensione ant. forcella Ohlins upside down NIX30 con steli da 43 mm pluriregolabile, escursione ruota 120mm
Sospensione post. ammortizzatore Ohlins TTX36 pluriregolabile, escursione ruota 133mm
Freno ant. doppio disco flottante da 310mm con pinze monoblocco ad attacco radiale Brembo a 4 pistoncini, ABS disinseribile
Freno post. disco da 220 mm con pinza Brembo a singolo pistoncino
Dimensioni in mm lunghezza 2045, larghezza 695, altezza 1112, altezza sella 830, interasse 1375
Peso in ordine di marcia 184kg

Scheda tecnica Mercedes A45 AMG

Triumph Daytona Vs Mercedes A45 AMG VS Elicopter AR22

Motore: anteriore trasversale, 4 cilindri in linea;
alesaggio x corsa 83,0 x 92,0 mm;
cilindrata 1.991 cm3;
rapporto di compressione 8,6:1;
potenza max 360 CV (265 kW) a 6.000 giri;
coppia max 45,9 kgm (450 Nm) da 2.250 a 5.000 giri;
basamento e testata in alluminio;
distribuzione a doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro, fasatura variabile aspirazione e scarico;
alimentazione a iniezione elettronica diretta con iniettori piezoelettrici e 200 ba di pressione;
sovralimentazione con turbocompressore a geometria fissa, pressione massima 1,8 bar, intercooler frontale aria/aria.

Trasmissione
Trazione integrale 4matic AMG;
cambio automatico a 7 rapporti SPEEDSHIFT DCT AMG,
controllo di trazione e stabilità ESP disinseribile.
Sospensioni anteriori tipo McPherson, ammortizzatori idraulici, molle elicoidali, barra antirollio;
sospensioni posteriori multilink, ammortizzatori idraulici, molle elicoidali, barra antirollio;
sterzo a cremagliera con servocomando elettromeccanico parametrico;
impianto frenante a doppio circuito idraulico con servofreno, ABS, REF e AFU; freni anteriori a disco autoventilanti, baffati e forati (diametro 350 mm),posteriori a disco (diametro 320 mm);
cerchi in lega 8jx18”; pneumatici 235/45 R18
Dimensioni e pesi
Lunghezza 429 cm;
larghezza 178 cm;
altezza 143 cm;
passo 270 cm;
peso in ordine di marcia 1480 kg;
capacità serbatoio 56 litri;
volume bagagliaio 341/1.157 litri.
Prestazioni
accelerazione 0-100 km/h 4,6 sec
Velocità max 250 km/h autolimitata

Un ringraziamento speciale all’autodromo Piero Taruffi di Vallelunga e al circuito I.S.A.M. di Anagni

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