Home Gli operai Yamaha di Gerno di Lesmo sul tetto per protesta da 4 giorni

Gli operai Yamaha di Gerno di Lesmo sul tetto per protesta da 4 giorni

Sono quattro giorni, notte compresa, che 4 lavoratori Yamaha di Gerno di Lesmo trascorrono sul tetto della fabbrica per protesta. Gli operai chiedono la Cassa Integrazione dopo aver rifiutato l’offerta economica Yamaha che – recita il comunicato della filiale italiana – “complessivamente non inferiore rispetto a quello che i lavoratori percepirebbero in caso di due


Sono quattro giorni, notte compresa, che 4 lavoratori Yamaha di Gerno di Lesmo trascorrono sul tetto della fabbrica per protesta. Gli operai chiedono la Cassa Integrazione dopo aver rifiutato l’offerta economica Yamaha che – recita il comunicato della filiale italiana – “complessivamente non inferiore rispetto a quello che i lavoratori percepirebbero in caso di due anni di Cassa Integrazione Straordinaria.”

I quattro operai hanno dormito in tende e sacchi a pelo ad una temperatura glaciale, la notte appena trascorsa a Milano si sono toccati i -10°C. “Fa un freddo cane, le mani e il viso gelano, le ore sono sempre più lunghe: ma non molliamo, abbiamo viveri e attrezzatura per rimanere qui anche a Natale“. – ha detto il più anziano dei quattro operai come riportato dal TGCom.

“Comunque – aggiunge l’operaio 39 enne – non stiamo troppo male: un collega più giovane che è qui con noi va in montagna e ha portato quanto ci serve. Finché non vediamo qualcosa di scritto non ci muoviamo”. I quattro sono sostenuti da una settantina di colleghi che presidiano la fabbrica in modo permanente con uno sciopero ad oltranza.

In un incontro a Roma, il ministero del Lavoro ha infatti proposto a Yamaha il ricorso alla cassa, altrimenti la mobilità. L’azienda si è riservata di esaminare la proposta, con il ministero che ha auspicato “atteggiamenti delle parti che siano in grado di allentare le pressioni in atto”. A seguire il comunicato sindacale integrale.

Comunicato sindacale

Costretti dall’assurda pleclusione ad utilizzare i normali strumenti previsti dalla legge italiana (CIGS) da parte della classa dirigente di Yamaha Motor Italia, mettiamo in campo questa estrema forma di protesta determinati a portarla avanti fino alle più drammatiche conseguenze.
Non retrocederemo davanti a nessuna promessa che non sia l’applicazione integrale della Cassa Integrazione Guadagni Speciale.
Il tavolo delle trattative deve essere immediatamente riaperto per permettere alle parti di formalizzare un accordo in questo senso.
Consci di lottare per una causa i cui contenuti rappresentano un caposaldo per tutti i lavoratori chiediamo il supporto morale e materiale di ogni individuo, mezzo di comunicazione o organizzazione che in questo paese lavora per una socierà in cui è degno di vivere.

R.S.U.
Yamaha Motor Italia

Abbiamo ricevuto il comunicato sindacale da “Il circolo Monza e Brianza di Italia Cuba” (che ringraziamo, ndr) solidale con i lavoratori Yamaha Motor Italia in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro.

Ci auspichiamo che la situazione si risolva nel migliore dei modi senza nessuna conseguenza per i quattro operai. Ci auguriamo altresì che entrambe le parti facciano uno sforzo per trovare un accordo ed andare in contro alla parte avversa, che i lavoratori rivalutino l’offerta Yamaha e che la filiale italiana del colosso giapponese prenda in considerazione la richeista dei lavoratori.

foto | TGCom

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