Home Lorenzo alza la testa. E’ Rossi a rischiare …

Lorenzo alza la testa. E’ Rossi a rischiare …

Indianapolis lascia il segno. Non solo perché il mondiale si riapre. Ma perché la caduta di Rossi e la vittoria di Lorenzo dimostra che si apre una fase nuova. Non un’epoca nuova. Perché Rossi resta Rossi. Ma perché il campione pesarese per la prima volta si trova la “serpe in casa”, alla pari. Ha, cioè,

Indianapolis lascia il segno. Non solo perché il mondiale si riapre.

Ma perché la caduta di Rossi e la vittoria di Lorenzo dimostra che si apre una fase nuova. Non un’epoca nuova.

Perché Rossi resta Rossi. Ma perché il campione pesarese per la prima volta si trova la “serpe in casa”, alla pari. Ha, cioè, un avversario fortissimo e agguerritissimo che dispone dei suoi stessi mezzi tecnici. E non solo.

Il maiorchino ha già pagato il suo apprendistato e da Indy inizia … a riscuotere a danno del suo più illustre e blasonato coequiper.

Sì, Valentino cercherà, specie fuori dalla pista, a “smontare” Jorge sul piano psicologico ma è evidente che per lui “il” problema è Lorenzo.

Perché Rossi è caduto a Indy? Non è vero che “è successo qualcosa di strano nella caduta”.

Il “dottore” non è uno che perde la concentrazione. Non voleva e non poteva dare alcun vantaggio al suo avversario e ha cercato immediatamente di recuperare al “largo” fatto nel curvone, commettendo invece subito un nuovo errore, con conseguente caduta.

Rossi oramai sa chi è Lorenzo. E sa che il maiorchino non lo teme ed è capace di qualsiasi prodezza.

Ora Lorenzo ha rialzato la testa. Se non si perde a “contemplare” la classifica generale e se continua a correre in scioltezza ha la possibilità di tentare il colpaccio, un tris unico: vincere altre gare, portarsi a casa il titolo, porre l’alt a Rossi.

Valentino, d’altra parte, tenterà da Misano la risposta. Non è una risposta scontata.

Proprio adesso l’otto volte campione del Mondo può commettere l’errore “fatale”: o sottovalutando il segnale di Indianapolis o per troppa foga, smanioso di dare la lezione al suo compagno di squadra.

Rossi non corre da “ragioniere”, è un fuoriclasse e correrà per vincere e per “domare” il giovane e “irriverente” (strafottente?) purosangue. La lotta è aperta.

E’ l’unico vero motivo di interesse di questa MotoGP alla deriva. Tutto il resto è noia. O, se volete, un’altra corsa.

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