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Ducati e Casey Stoner a Motegi “concentrati”

Si vola nel Sol Levante – che per l’occasione si appresta ad ospitare la MotoGP in una delle sue stagioni esteticamente più accattivanti, nel pieno della fioritura dei suoi tipici alberi di mandorlo a testimonianza del ritorno del Gran Premio del Giappone al periodo primaverile – ma l’attenzione è degna delle passate edizioni quando il



Si vola nel Sol Levante – che per l’occasione si appresta ad ospitare la MotoGP in una delle sue stagioni esteticamente più accattivanti, nel pieno della fioritura dei suoi tipici alberi di mandorlo a testimonianza del ritorno del Gran Premio del Giappone al periodo primaverile – ma l’attenzione è degna delle passate edizioni quando il circuito di Motegi era stato invece teatro di una delle ultime gare della stagione.

E non a caso l’anno scorso, così come l’anno prima, tanto Valentino Rossi che Casey Stoner nel 2007 vi avevano conquistato il titolo mondiale, ma questo secondo round dopo il week-end “lungo” del Qatar ricco di colpi di scena e di emozioni, sarà anche la prima vera sfida stagionale fuori dal Regno di Doha e di Stoner.

Perchè Casey Stoner a Losail è stato ancora una volta splendido vincitore del GP in notturna, e ha iniziato quindi il suo cammino per la riconquista del titolo. E le previsioni sono buone, visto che a Motegi il Ducati Marlboro Team ha ottenuto alcuni dei suoi risultati più brillanti, con le tre vittorie di Loris Capirossi dal 2005 al 2007 ed il secondo posto di Stoner nel 2008.

Ma se ogni stagione è sempre una storia a se, quella 2009 lo è in maniera particolare viste le profonde modifiche regolamentari che la caratterizzano. Piloti e tecnici del Ducati Marlboro Team continuano quindi a lavorare con lo stile usuale: piedi ben piantati in terra e massima concentrazione nel ridotto tempo a disposizione per preparare la gara.

Che piace anche a Casey: ”A Motegi sono salito sul podio in tutte le classi (2° nel 2003 in 125, 3° nel 2005 in 250, 2° nel 2008 in MotoGP ndr) ma altre volte non è andata così bene. La pista mi è sempre sembrata più adatta alle auto che alle moto, con tutte quelle frenate brusche e continue accelerazioni, ma in generale non mi dispiace, se sei a posto può essere molto divertente.

Non vi abbiamo mai provato in inverno come invece avevamo fatto in Qatar quindi vedremo come andrà partendo da zero, con meno tempo a disposizione per le prove. Io sono ragionevolmente fiducioso, la messa a punto che abbiamo trovato nei test ha funzionato bene su piste molto diverse tra loro quindi dovrebbe essere una buona base anche per Motegi.

In ogni caso non daremo mai niente per scontato, ma cercheremo piuttosto di continuare a lavorare duramente e di mantenere alta la concentrazione”.

Buone le sensazioni ance per Nicky Hayden – determinato nel risalire dal sedicesimo al dodicesimo posto senza lasciarsi abbattere da una serie di imprevisti, culminati con lo spettacolare volo del sabato sera in qualifica: “Il mio primo GP con la Ducati non è andato esattamente come speravamo ma guardiamo alle cose positive che ci sono state: nella seconda parte di gara ho girato meglio di quanto avessi fatto nell’intero fine settimana, ma soprattutto mi sentivo a mio agio sulla moto.

Speriamo che questo ci dia una mano a capire perchè e che cosa abbia migliorato così tanto il mio feeling, in modo da poter ripartire da lì, perché il mio ritardo in prova non era per niente “cool”! Fisicamente sono ok: poco ma sicuro la gara è stata una faccenda dura perché ero pieno di botte, ma mi sto riprendendo bene e non mi aspetto problemi in Giappone.

Probabilmente giovedì passerò alla clinica a rimuovere i punti e questo chiuderà la faccenda. Ho davvero voglia di far bene nella prossima gara e, anche se per Motegi ho sempre avuto una sorta di amore-odio e di risultati buoni e pessimi, resta comunque un GP speciale”.

Positivo anche il pensiero di Livio Suppo, Direttore del Progetto MotoGP: “Motegi è una pista ricca di ricordi per la nostra squadra, dalla prima vittoria con le Bridgestone nel 2005 alla conquista del Mondiale di Casey nel 2007. Quest’anno ci arriviamo ad inizio stagione, dopo una gara fantastica per Casey e molto difficile per Nicky. Faremo del nostro meglio perché questa volta entrambi i nostri piloti siano soddisfatti del risultato!

La pista
Il Twin Ring Motegi ha ospitato la prima volta il GP del Giappone, nel 1999. Dal 2000 al 2003, quando nella stessa stagione si correva anche a Suzuka, è diventato il GP del Pacifico, prima di tornare ad essere definitivamente sede di quello del Giappone quando Suzuka è stata giudicata troppo pericolosa. Quest’anno, diversamente dalle ultime stagioni, il Gran Premio si corre nella stagione primaverile invece che in autunno.

E’ chiamato “Twin Ring”, doppio anello, perché comprende sia la pista della MotoGP sia un ovale tipo Indy. Costruito dalla Honda nel 1998 per celebrare il suo 50esimo anniversario, il complesso sorge sulle colline a nord di Tokyo, tra le città di Mito ed Utsonomiya e dispone di strutture moderne e molto lineari che non si rispecchiano nel disegno piuttosto geometrico e intricato del tracciato.

Il Twin Ring è infatti un circuito “stop and go” con poche curve veloci e molte lente, intervallate da brevi, drittissimi, rettilinei di media lunghezza. Il fondo perfetto offre un buon livello di grip senza essere particolarmente abrasivo ma la sovrabbondanza di curve da seconda marcia fa di una buona efficienza in frenata ed accelerazione il requisito principale per essere competitivi.

RECORD MOTEGI
Record ufficiale: Casey Stoner (Ducati – 2008), 1’47.091, 161.391 Km/h
Best Pole: Jorge Lorenzo (Yamaha – 2008), 1’45.543, 163.758 Km/h
Lunghezza Circuito: 4,801 km
Gara MotoGP 2009: 24 giri (115.224 km)
Orario gara MotoGP 2009: 15:00 Local Time – 08:00 Central Europe Time

RISULTATI DEL DUCATI MARLBORO TEAM A MOTEGI (MIGLIORE)
2008: 2° (Stoner)
2007: 1° (Capirossi)
2006: 1° (Capirossi)
2005: 1° (Capirossi)
2004: DNF
2003: 8° (Capirossi)

via | Ducati Corse Press

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