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Intervista a Gianluca Nannelli, pilota Triumph in Supersport

Dopo avervi mostrato la presentazione del Team ParkinGo Triumph BE1 Racing, abbiamo intervistato il “nostro” Gianluca Nannelli (qui in foto con la moto ed il compagno di squadra, Garry McCoy). Il forte e simpaticissimo pilota italiano, da poco rientrato dagli ottimi test di Portimao in cui ha fatto registrare il secondo miglior crono, ci racconta

di Dave


Dopo avervi mostrato la presentazione del Team ParkinGo Triumph BE1 Racing, abbiamo intervistato il “nostro” Gianluca Nannelli (qui in foto con la moto ed il compagno di squadra, Garry McCoy).

Il forte e simpaticissimo pilota italiano, da poco rientrato dagli ottimi test di Portimao in cui ha fatto registrare il secondo miglior crono, ci racconta le sue sensazioni con la nuova tre cilindri e quello che si aspetta per il futuro.

D: Hai concluso la stagione con una grande gara ed hai conquistato il decimo posto assoluto in campionato, come reputi la tua stagione?
R: “La stagione passata è stata dura, dal punto di vista delle aspettative per me è stata fallimentare visto che avevo puntato a stare nei primi cinque del mondiale. Un po’, ovviamente, me ne assume le colpe perchè ho dovuto affrontare una serie di problemi sia professionali che personali. Diciamo che non avevo quella tranquillità di cui ho bisogno per andare forte, quindi non sono riuscito ad esprimermi al meglio malgrado potessi contare su di una moto veramente ottima che mi ha aiutato in certe occasioni. A Misano avevo anche deciso di smettere di correre, poi grazie al supporto di alcune persone e della Honda Europa ho deciso di continuare. Da quel momento in poi le cose sono iniziate ad andare meglio e sono contento di aver fatto questa scelta perchè sono un pilota, è quello che amo e quello che ho sempre desiderato fare.”

D: Come ti senti oggi in vista anche della prossima avventura in Triumph? Cosa pensti del pacchetto e della squadra anche in vista dei test svolti?
R: “Nei test sono rimasto molto sorpreso dalla moto, il motore spinge bene ed ha poche vibrazioni e la ciclistica è stata migliorata rispetto al modello 2008 ed alla fine a Portimao è andata molto bene. Purtroppo per il tempo non abbiamo avuto la possibilità di sistemare al meglio la nuova moto, ma resto comunque molto contento del lavoro svolto visto che la versione 2009 l’abbiamo messa in pista per la prima volta in questi test e siamo andati subito bene. C’è un buon margine di miglioramento e la base di partenza fa ben sperare. Con la squadra mi trovo benissimo, si respira positività all’interno del box e c’è tanta voglia di lavorare. Questa a mio parere è la soluzione migliore per un pilota, che in questo modo si puo’ concentrare maggiormente sulla moto.”

D: E con il tuo compagno di squadra?
R: “Con Garry (McCoy, ndr) ho già corso qualche gara nel 2004 e mi ci trovo molto bene, abbiamo un rapporto confidenziale, ci divertiamo insieme e nel lavoro siamo molto uniti. Ci confrontiamo molto in pista e questo è molto positivo per tutta la squadra.”

D: Raccontaci le tue sensazioni su questa nuova pista di Portimao
R: “La pista è fantastica, veramente è una giostra per noi. E’ una delle poche piste in cui non ti fermeresti mai, come accaduto nella gara della scorsa stagione in cui all’ultimo giro mi è dispiaciuto molto non poter continuare. Ci son questi curvoni bellissimi da quarta piena, come quella che immette sul traguardo, poi salite, discese, la moto che derapa e impenna da tutte le parti. Davvero bellissima, e se devo dirla tutta mi piace anche di più di Brands Hatch per fare un paragone.”

D: Nella tua lunga carriera ci hai regalato bellissime gare e quest’anno torna anche Imola. Cosa ne pensi?
R: “Imola mi è entrata nel cuore e ci ritorno molto volentieri. Monza anche mi fa impazzire, ma anche Brno e poi Phillip Island è fantastica, una pista che ti da sensazioni uniche. In australia poi Garry fa veramente paura, devo chiedergli qualche trucco per la pista.”

D: Come stai passando il tempo in questo periodo? Qual è il tuo allenamento tipo? Qualche suggerimento?
R: “Il tempo libero lo passo con i miei amici, di solito a fine stagione cerco di liberarmi un po’ la mente con loro. Per l’allenamento ora mi sto veramente allenando come una bestia, per essere davvero in forma per il campionato. Mi alleno molto in palestra, sia pesi che esercizi di reattività in equilibrio instabile con palle mediche e altro. Molto motocross, grazie anche al supporto del mio amico Alessandro Gramigni, che ringrazio perchè mi ha fatto capire l’importanza di questo metodo. Per concludere faccio anche una preparazione per il fiato e la resistenza, sia corsa che bici.”

D: Hai conosciuto e gareggiato insieme a tanti campioni, quale pilota ti piace o ti è piaciuto di più?
R: “Parlando dei miei idoli, il primo nome è sicuramente Troy Bayliss. Secondo me è il primo diciamo degli esseri umani, poi magari se parliamo di extra-terrestri c’è sicuramente Valentino Rossi. Comunque Troy è uno che sbaglia anche, ma si rialza sempre e fa delle gare memorabili e per questo motivo lo reputo ancora più un grande. Poi ho avuto l’onore di conoscerlo, una persona estremamente umile che è sempre stata la prima a stringerti la mano ed a chiederti come va. Un pilota con cui mi è piaciuto combattere è stato Jonathan Rea, davvero velocissimo, anche se avrei voluto ripetere il confronto anche quest’anno.”

D: Svelaci qualche tua mania quando sei in pista, sei scaramantico? Come mai hai il 69 e lo terrai in futuro?
R: “Sono un po’ scaramantico, come tutti, anche se non ho dei riti particolari. Non amo molto quando prima della gara le persone si relazionano con me con frasi del tipo “dai bisogna vincere” oppure quando persone fuori dal team mi toccano la moto prima di entrare in pista. Diciamo che è un momento un po’ magico quello della preparazione per la gara, ed i minuti precedenti allo schieramento in griglia ho bisogno di concentrarmi al massimo. Per il numero lo cambierei solo con il numero 1 ad essere sincero, ma il 69 mi rappresenta anche come stile di vita. Poi ovviamente mi piace anche per la posizione sessuale!”

D: Come vedi il tuo futuro come pilota, pensi di continuare in SS o stai pensando ad un eventuale ritorno in SBK?
R: “Io mi vedo bene in Supersport, anche perchè quest’anno mi sto concentrando solo per le singole gare, quindi il mio obiettivo ora è solo Phillip Island. Mi piacerebbe anche la SBK, ma se aspettiamo ancora raggiungo l’età per la pensione. Spero poi che la SS abbia prima o poi la visibilità che si merita anche in televisione, visto che spesso ci sono gare davvero molto belle.”.

D: Qualche consiglio tecnico per tutti noi nella guida in pista?
R: “Io uso molto il freno posteriore ad esempio ma il consiglio principale che mi sento di dare agli appassionati è quello di aggredire meno le curve e non concentrarsi solo sul fatto di ritardare la staccata. Bisogna avere quasi la sensazione di andare lunghi, quindi lasciare i freni ed andare alla corda. Ci si accorge di fare bene la curva quando la moto non punta il muso al cordolo esterno nell’immediato, ma più in lontananza e rimane nella diagonale ideale che ti permette di tirarla su più velocemente in uscita per poi spalancare il gas.”

Ringraziando Gianluca Nannelli per la sua disponibilità, il team di motoblog gli augura una stagione piena di successi.

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